16. Avoiding me

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Harry aveva delle occhiaie spaventose.

La notte prima non aveva quasi chiuso occhio, il momento del suo bacio con Malfoy continuava a ripetersi nella sua testa, come una pellicola che qualcuno faceva ripetere non appena finiva, in loop.
Il moro sorrideva, talmente era estatico non sentiva neanche il sonno.

Ma adesso, al tavolo di Grifondoro per la colazione, la sentiva eccome. La testa era pesante, poteva sentirla pesare verso il basso, cosa che per poco non lo fece finire con la faccia nel piatto.

«Harry ti senti bene?» Hermione lo guardava preoccupata, aveva notato da subito la stanchezza del proprio amico, pensava che gliene avrebbe parlato lui stesso, di sua spontanea volontà come fecava di solito, ma ancora non avreva aperto bocca.

«Sì tutto apposto, ho dormito male, tutto qui» la ragazza era ancora scettica, ma capí che per il momento il moro non aveva voglia di parlare e andava bene così.

Il rosso, ignaro di tutto, mangiava la sua gelatina e parlava della partita di quidditch tra Corvonero e Tassorosso del giorno prima, Harry non era andato a vederla.

Lo sguardo di Harry si spostò inevitabilmente verso il tavolo di Serpeverde, soffermandosi su una testa biondo platino, quei capelli che solo la sera prima Harry aveva toccato, e non solo i capelli.

Pansy Parkinson era appiccicata al biondo, gli teneva una mano sul braccio, mentre lui parlava con Zabini, senza prestare la minima attenzione a lei. Harry si sentì felice nel vedere che la Parkinson non aveva alcun effetto su di lui.

Mentre il moro era ancora perso nei suoi pensieri, degli occhi grigi incontrarono in suo sguardo, seguiti da un ghigno.
Harry distolse gli occhi, guardando con apparente interesse il proprio bicchiere e arrossendo leggermente.

Hermione aveva visto, aveva visto il moro guardare Malfoy, Malfoy guardare lui, Harry arrossire. A quanto pare Harry aveva fin troppe cose di cui parlare, ma non era pronto.

Dopo le lezioni del mattino, che il moro non aveva minimamente seguito, troppo impegnato a guardare qualcun altro, il trio di amici era nella sala comune di Grifondoro, Ron sdraiato su uno dei divanetti, Hermione a gambe incrociate per terra, con il libro di aritmanzia aperto davanti, Harry guardava il soffitto, aspettando "pazientemente" l'ora in cui sarebbe dovuto uscire per andare nella foresta proibita con Malfoy.

L'ora era arrivata, Malfoy no.

Passarono dieci minuti, venti, un'ora, ma il biondo non arrivava, non era nemmeno davanti alla foresta proibita; Harry non capiva.

«Hai intenzione di dirmi cosa succede?» chiese Hermione, dolcemente, mentre si sedeva sui gradini della torre di astronomia insieme al moro.

«Mi ha baciato» il Grifondoro buttò fuori quelle parole come un sospiro, tutto d'un fiato.

«E tu non sei felice? Lui ti piace Harry, e anche molto»

«Infatti ero al settimo cielo Mione, non puoi capire da quanto lo volessi, e nemmeno me ne rendevo conto»

«Allora qual è il problema?»

«Non vado da Hagrid il pomeriggio, vado da lui, ma oggi non si è fatto vivo... Ho paura che si sia pentito»

«Da come ti guardava stamattina non credo proprio che sia questo il caso, non c'è niente che ti viene in mente per cui possa avere un motivo per evitarti?»

Harry ci pensò, le uniche cose che gli venivano in mente erano che stesse cercando di nasconderlo agli altri studenti, oppure non era attratto dai ragazzi alla fine, forse l'aveva fatto per puro impulso, non perché volesse veramente e se ne era accorto solo ora.

Poi Harry ricordò qualcosa, che improvvisamente sembrava la motivazione più sensata di tutte...

"Riesco quasi a immaginare la gazzetta del profeta... "Draco Malfoy e Harry Potter gay nella foresta proibita"

"Sarebbe un modo molto veloce di farmi diseredare, ma fortunatamente non è nei miei piani"

Harry ringraziò Hermione frettolosamente, lasciandola leggermente confusa, afferrò il mantello dell'invisibilità e scese le scale, diretto ai sotterranei.

GRAZIE MILLE PER LE 10K LETTURE♥️♥️♥️♥️♥️

Potion tutor || DRARRY Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora