Capitolo 4

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Mi girai a pancia in su, il suo viso era leggermente arrossato e continuava a passarsi la mano tra I capelli.

I suoi bellissimi occhi verdi erano abbassati, devo ammettere che è veramente tenero.

"Certo è il nostro compagno" mi disse Amigdala.

Zitta.

Lui continuò a parlare "come avrai capito tu..... beh.....ecco....." non riusciva a esprimersi così finì io la frase "sono la tua compagna".

Tirò un sospiro di sollievo, poi si ricompose "ti volevo chiedere di rimanere qua con me e diventare la mia Luna" io scrollai la testa.

"Sai bene che la tua amica era solo adirata per il tuo atteggiamento, quando si trova il proprio compagno è difficile separarsene".

Una lacrima mi solcò il viso.

"Io non ho un branco e sono stata cresciuta come un normale Alpha e poi io non sento questo profondo legame con te" il ragazzo sembrò sorpreso e rattristato ma non si perse d'animo.. "è che ci dobbiamo conoscere un po' meglio".

Si alzò e poi disse "alle 8 viene servita la cena, quindi ci dobbiamo sbrigare, sempre che tu abbia fame".

Lo guardai male "io ho sempre fame, questo è poco ma sicuro",mi alzai dal letto mentre lui ridacchiava.

"Okk andiamo" disse con un sorriso stampato sul volto.

"Io mangio col mio branco normalmente e tu dovrai sedere alla mia sinistra ma se vuoi possiamo mangiare nella sala privata" disse lui tutto d'un fiato.

"Tranquillo, ci sono abituata" dissi mentre ci fermammo davanti a una porta gigante (no davvero, era enorme) poi Andrew la apri, con un minimo sforzo.

Eravamo entrati in un enorme sala, in vari tavoli erano sedute moltissime persone che si alzarono al nostro arrivo.

Poi in un immenso tavolo dal quale si potevano vedere tutti I commensali c'erano due posti liberi e per Il resto era occupato dai Beta e le loro compagne, tra le quali c'era anche Christine.

Io camminavo come mi avevano sempre insegnato, spalle dritte e sguardo alto e fiero, anche il mio compagno faceva lo stesso, poi si sedette e io lo imitai, dopo di che diede il via alla cena.

La mia beta, nonché mia "sorella" e migliore amica, mi guardava preoccupata.

"La strangolerei" mi disse Amigdala.

Perché?.

"Ci ha abbandonate e per un Alpha, come me, perdere il branco fa male, molto male"

Non posso capirti a pieno.

"Però almeno c'è il nostro Mate, guardalo è così carino mentre mangia"

La vuoi smettere?!.

"No, anzi vado a parlare con il suo lupo che almeno è più simpatico di te".

Stavolta fu Amigdala a fermare il collegamento.

"Maledetta" sussurrai, ma ovviamente Andrew mi sentì.

"Chi?" mi chiese appena ebbe finito di masticare il suo boccone.

"Amigdala, la mia lupa, ha deciso che il tuo lupo è più simpatico di me" risposi io.

Continuai a mangiare, sentendo la sua risata.
Quando gli avevo detto che NON sentivo un legame, forse ma dico forse non era vero.

La sua risata era proprio bella e anche il suo sorriso.
Voleva conoscermi meglio ma entrambi sapevamo che i nostri branchi erano rivali.
Inoltre i suoi alleati avevano ucciso mio padre e la mia famiglia.
Si avvicinò al mio viso, i suoi occhi smeraldo erano incollati ai miei.
Anche se eravamo a tavola si stava avvicinando un po' troppo...
Poi alzò la mano e con il pollice mi asciugo una lacrima, che non mi ricordavo di aver versato.
Il pensiero della mia famiglia mi faceva stare male, gli volevo bene.
Stavo per scoppiare a piangere, così mi alzai e mi diressi all'uscita.

La gente mi guardava confusa come il povero Andrew, che venne trattenuto da
Josh, non poteva alzarsi prima che il branco avesse terminato.
Se mangiavi con il branco, finivi con il branco.
Ero stanca e avevo voglia di piangere ma non potevo farlo davanti a un licantropo.
Iniziai a correre cercando di ripercorrere lo stesso tragitto per tornare nella camera da letto, tanto se fossi scappata non avrei ottenuto nulla.
Corsi per vari corridoi fino a quando non mi scontrai con qualcuno, entrami cademmo.

"Mi scusi" alzai lo sguardo, una giovane ragazza era a terra, portava dei pantaloncini corti e un enorme felpa nera con un drago sul retro, lo potevo vedere perché nel rialzarsi si stava girando.
Aveva i capelli biondo cenere che gli ricadevano sulle spalle.
"Okk che sono appena arrivata, ma non mi sarei mai aspettata un accoglienza di questo tipo" disse massaggiandosi il gomito.
I suoi occhi azzurri passavano da me al povero gomito indolenzito.
Mi alzai "lei è nuova?" chiesi.
"Si, sono la nuova strega del branco domani è il mio primo giorno di lavoro"
La guardai sbalordita, solo i branchi più potenti avevano una strega, tutti le descrivevano brutte, piene di verruche, ma quella che avevo davanti non lo era affatto.
"Comunque piacere sono Talitha" mi fece un sorriso piegando la testa e allungandomi la mano.
Le lacrime uscivano lente dai miei occhi, strinsi la sua mano e con un enorme sforzo dissi "Piacere Annita".

O my god.... una strega
Chissà, mi sembrano una più stordita dell'altra..... ma Okki.
D'altronde chi non lo è?

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