Capitolo 8

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Gente commentate, altrimenti non so se vi piace o meno.
Qualche ora dopo eravamo seduti a tavola a mangiare un ottima cena, una cameriera si avvicinò per servirci il dolce e io la riconobbi era la ragazza della forcina.
"Scusi, ecco a lei" tirai fuori dalla tasca una forcina con una rosa bianca, con piccole sfumature sopra, la sua era andata distrutta nello scassinare la porta.
"Mi dispiace se ho perduto l'altra, ma penso che questa possa andare comunque bene" gli rivolsi un timido sorriso e lei mi guardò a bocca aperta "grazie, è magnifica" la prese e la utilizzò subito, sistemando una ciocca di capelli che le cadeva davanti agli occhi.
Poi servì il dolce.
Questa volta non scappai, ma quella stessa sera volevo parlare ad Andrew del mio branco e della sua alleanza e di quel segreto e anche.....
"Ok, BASTA ABBIAMO CAPITO, DEVI CHIEDERE MOLTE COSE MA ORA TI PREGO, VAI AVANTI" mi disse Amigdala.
Finito di mangiare, Talitha mi bloccò per il corridoio, "Ho bisogno di te" erano le sole parole che mi aveva detto, non avevamo molta confidenza ma ero sicura che di lei mi potevo fidare.
"Ho trovato una cosa, o meglio una persona veramente speciale, ma ho paura che la uccidano perché non è come voi ed è nel territorio sbagliato"
Intanto eravamo uscite dal palazzo e stavamo correndo verso il bosco, verso il confine....
A un certo punto sentì dei ringhi, non di lupo, Tali mi fece segno di non trasformarmi e si diresse verso la direzione dei ringhi.
In una gabbia, c'era una piccola volpe, che ringhiava, era schiacciata nella gabbia, tuttavia non odorava di volpe, ne avevo viste e sentite tante ma mai una così.
"Lasciatemi andare!" disse la piccola, facendomi fare un salto per lo spavento.
"Cosa sei?" Chiesi io diffidente, la volpe mi guardò con uno strano luccichio negli occhi, "sono una kitsune, messaggera del dio Inari", Talitha intanto guardava l'essere con interesse, "sei nel territorio di un branco di licantropi, lupi e volpi non vanno molto d'accordo, questo lo sai?" chiese la strega.
La kitsune a quelle parole ci aveva guardato con occhi diversi, come se ci temesse.
"Mi...Mi dispiace, me ne andrò subito e che stavo correndo e....." non finì la frase perché mi avventai sulla gabbia, non volevo fargli paura ma sentivo uno strano odore di sangue e di lupo.
Ispezionai dal di fuori della gabbia la piccola volpe, poi la vidi, un enorme ferita, sulla coscia destra.
Dopo mi concentrai sull'odore di lupo, ma non ci misi molto a capire da dove provenisse, infatti un enorme ammasso di peli e muscoli rossicci si fermò a qualche metro da noi sul confine.
Iniziava a ringhiare e la cosa mi infastidiva e non poco, dovevo ancora parlare con Andrew, non avevo tempo per uno scontro.
"Ridateci la kitsune e non vi faremo nulla", il lupo rossiccio con un cenno del muso fece avanzare i suoi compagni, erano almeno una decina.
"Annita, che facciamo" Talitha era preoccupata lo sentivo anche senza voltarmi verso di lei emanava un odore diverso, dalla sua solita spensieratezza.
"Tranquilla, non possono avvicinarsi, NON È IL LORO TERRITORIO" sottolineai l'ultima frase per far capire il concetto.
"Loro non possono entrare ma io sì", una strega dai capelli rossi e gli occhi uno verde e l'altro marrone, ci guardava con un sorriso sghembo piantato sul suo brutto volto che mi era stranamente famigliare, ricoperto di rughe e schifezze non identificate.
Una smorfia disgustata si dipinse sulla mia faccia, mentre Talitha sembrava a dir poco sorpresa, infatti poco dopo pronunciò queste parole "T-Tu, dovevi essere morta, bruciata, ridotta in cenere e..."
"Ok, basta. Mi fa piacere tuttavia che tu sia felice di rivedermi SORELLONA mia"
Amigdala: ma che CAvoletto, sta succedendo qui???!!!"
"Soraya, vattene anche perché sembri invecchiata di mille anni, capelli, occhi e pelle sono, diversi....... quanti incantesimi hai sbagliato per ridurti in questo stato, se non vedessi la collana con lo stemma di famiglia non ti riconoscerei neanche"
"Smettila!!!" La cosiddetta Soraya lanciò un piccolo urlò stridulo, per poi ricomporsi.
"Vedo che sei riuscita a procurarti anche la ragazzina e hai trovato un branco, devo dire che non me lo aspettavo, soprattutto da te. Quindi adesso sei una ex-strega solitaria e non sembri invecchiata di un giorno rispetto a 30 anni fa"
"Io non faccio errori, con dei semplici incantesimi"
"Guarire mezzo branco, ti sembra una cosa da poco?!"
"Fammi pensare........





















SI!."
A quel punto sulle mani della strega Soraya comparve una palla di fuoco,
"Onestamente non ho ancora capito perché il vecchio capo branco non l'abbia uccisa quella mocciosa, a causa sua i miei occhi non vedono più come una volta.
Voi figli della madre Luna siete esseri spregevoli" disse l'ultima frase guardandomi "e anche voi, messaggere di Inari, gli dei non hanno più un cervello a quanto pare, vi affidano mission pi e messaggi, ma pochi arrivano al destinatario".
Scagliò la palla di fuoco verso la bionda che prontamente creò una barriera intorno a noi.
"Eddai, Annita vieni, non riconosci il tuo branco....... Piccola palla di pelo"
Improvvisamente ricordai, era la strega del mio branco e io non ero più sola.
Mi stavo per avvicinare a lei, ero ancora in forma umana.
"Torna ad essere la nostra Alpha ora che il tuo vecchio è morto puoi prendere il suo posto, per prima cosa uccidendo quella" disse Soraya indicando sua sorella.
"Il mio branco, l'ho visto bruciare" dissi, non ci potevo credere..... il lupo rossiccio si fece avanti...... puntando alla strega "aspetta un attimo, sono io il nuovo Alpha....."
"Non mi importa, Taci CANE"
Il lupo stava per saltargli al collo ma la ragazza dagli occhi diversi lo trafisse con una spada di ghiaccio.
"Così ci siamo tolti il problema"
Gl'altri licantropi erano zitti, anche alla morte del loro capo, mi guardavano come se volessero solo spezzarmi il collo e uccidermi........ ma non capivo il motivo.
Poi qualcuno lentamente spezzò la fila e si fece avanti, con un balzo un lupo dal manto d'orato che riconobbi subito come il mio migliore amico Lore, si avvicinò fino a toccarmi con la punta del naso la fronte......
Da piccoli penavamo addirittura di essere compagni.
Ci volevamo bene, me lo ricordo correvamo nei campi e giocavamo insieme, ma questa volta il suo odore era cambiato sapeva di paura.
Poco dopo mi disse "Scappa" una sola parola che però gl'altri lupi sentirono e iniziarono a ringhiare, volevano entrare nel territorio e non si sarebbero fermati, così presi Talitha per il polso e mi trasformai nel mio maestoso lupo, tenendo gli occhi da umana, per evitare che qualcuno capisse le mie debolezze.
Poi presi la piccola gabbia con la bocca e iniziai a correre verso la salvezza, il tutto in pochi secondi.
Il mio vecchio branco non perse tempo e si gettò al mio inseguimento, alla fine non mi preoccupavo però per la Tali che era salita sulla mia schiena, e si teneva al mio pelo.
Ero ormai stata affiancata da due lupi, accelerai il passo ma loro erano sempre lì cercando di azzannarmi, per fortuna eravamo nel bosco e spingendoli contro i tronchi gli feci cadere e rallentare, inoltre mi toccava pure schivare i vari incantesimi lanciati dalla befana......le zampe bruciavano e mi sentivo sempre più stanca, il non poter aprire la bocca, a causa della gabbia era molto svantaggioso, ma non avrei lasciato a morire un anima così giovane e pura, come quella della piccola kitsune.
Eravamo ormai in un campo, la terra smossa non aiutava il mio cammino, un lupo mi raggiunse e mi si gettò sopra.
La ex-strega solitaria, cadde appena in tempo mentre io lanciai il più lontano possibile la gabbietta, dove la piccola volpe rimaneva terrorizzata.
Quel lupo che avevo sopra non ci misi molto a metterlo fuori gioco, ma non valeva lo stesso per quelli che mi avevano ormai accerchiato.
Ero stanca e ormai quasi priva di forze e combattere era come un suicidio anche perché 13 contro uno mi sembra anche sleale.
Mi si buttarono sopra praticamente insieme, lacerando la mia pelle con gli artigli, alcuni non riuscivano a centrare il bersaglio perché li mordevo per prima ma erano subito pronti a rialzarsi, probabilmente grazie a un incantesimo di forza o resistenza.
Quando ormai non c'è la facevo più una massa nera iniziò a levarli uno a uno via da me, Andrew era venuto a salvarmi, dal mio stesso branco.
Poi il corpo cedette e io caddi nel buio più totale, le ferite che come fuochi ardevano sulla mia pelle e li sentivo, come i rumori della battaglia fino a quando anche il silenzio prese il suo posto nella mia testa.
Lasciandomi sola nel vuoto.

Tan tan taaaaaan
Gente ho paura..... di quello che potrebbe succedere....

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