Io e Andrew avevamo appena finito di parlare, lui era andato a prendere qualcosa da mangiare perché era ormai notte, mi ero cambiata e ora indossavo una vestaglia bianca.
Uno spicchio di luna risplendeva nel cielo, mi avvicinai alla finestra e la aprì.
Sentivo i miei occhi bruciare e una strana forza attirarmi dolcemente.Quella sensazione, la ricordavo..... era racchiusa in un angolo oscuro della mia memoria, una strana canzone prese il possesso della mia voce e delle mie labbra....
Oooo madre Luna e sorelle stelle
Voi tra tutti gl'astri splendete come perle
Concedetemi delle ali
Per guarire i miei mali
Per poter volare
E con voi amareEro appoggiata con le mani sul davanzale con il vento che faceva ondeggiare i miei capelli ricci e li faceva fluttuare ovunque.
Anche la vestaglia seguiva quei movimenti, il soffio dell'aria sul viso, mi faceva sentire libera e viva, come mai prima di allora.
Una sensazione stupenda, come se un lato nascosto di me si fosse risvegliato e ora volesse uscire feroce come un ruggito ma silenzioso come la camminata di una formica.Oooo madre luna
Concedimi la tua runa
Per entrare nel branco
E averti affiancoA questo punto la mia voce non era più sola qualcuno stava cantando con me, la canzone senza origine..... la canzone della madre.
Non conoscevo il testo, ma le parole uscivano dalla mia bocca.Mi ero persa in quella dolce preghiera...... sembrava che anche le stelle si stessero perdendo e dal fascio di luce proveniente della luna sembravano scaturire le note di quella melodia, suonate da un violino, talmente dolci da rimanere attaccate alla pelle.
Le altre voci e la mia continuavano ad aumentare la loro intensità, una voce femminile e due maschili.Il tutto finì con un potente ululato, poi un tonfo sordo, mi girai di scatto.
Andrew teneva per i capelli un ragazzo moro con del sangue che gli colava dal naso.
Era fermo immobile con il respiro affannoso e mi guardava sbigottito.
Rimasi ferma qualche secondo, i muscoli ancora intorpiditi dalle sensazioni di poco prima, poi mi risvegliai.Il rosso negli occhi di Andrew era ardente, il suo sguardo bruciava sulla pelle.... mi stava ispezionando.
"Annita, tutto bene?"
"L'hai sentita anche tu? La canzone della madre?" Chiesi io.
"La stavi cantando a squarciagola, come potevo non sentire?"
"Perché quel ragazzo perde sangue? Cosa gli hai fatto?!""Mi bloccava la strada, era davanti alla porta e non si voleva spostare così sono stato costretto a metterlo fuori gioco"
Detto questo buttò il ragazzo per terra, quasi con disprezzo.
Al tonfo del poveretto seguí un suono di passi, si avvicinavano, perciò spostai lo sguardo da Andrew alla porta che dava sul corridoio dove una figura dai bianchi capelli si avvicinava.Era un uomo, che nonostante l'età aveva conservato un certo fascino, gli occhi erano neri, la schiena dritta e un atteggiamento tranquillo ma dalla figura imponente.
Incontrò i miei occhi per qualche secondo e nei suoi balenò un lampo violaceo e accennò un sorriso, per poi tornare a guardare la schiena del mio compagno.
Si schiarì la voce e iniziò a parlare....
"Alpha Andrew, quello che ha sulle mani è il sangue di un lupo del mio branco, questo lei lo sa?""Certo" rispose Andrew
"E allora la prego di non fare del male a nessun membro del mio branco, se non ha una valida motivazione"
Il mio Alpha si girò di scatto puntando un dito contro il ragazzo moro.
"Questo individuo era appostato davanti alla porta della camera mia e della MIA compagna, non mi faceva entrare, quindi avrei dovuto lasciare la MIA donna da sola, non essendo sicuro della sua sorte visto che per qualche minuto il suo odore e la sua presenza erano scomparsi e sentivo soltanto voci cantare una strana melodia?!?!"
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Licantropi
Hombres LoboAnnita e Andrew sono delle anime un poco irrequiete con delle storie indefinite e segreti che tentano di nascondere..... debolezze che non vogliono mostrare. Molti personaggi si aggiungeranno nella loro storia anime pure come Talitha, la nuova streg...