Capitolo 15

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Vi prego, commentate o non posso sapere se qualcosa non vi piace oppure se ci sono dei personaggi che volete morti😂 o se i capitoli sono troppo lenti e noiosi.... inoltre se ci sono errori grammaticali segnalate, mica mi offendo...
Fatevi avanti, non vi temo..... ok forse vi temo, ma solo un pochino😅

Andrew
Avevo accompagnato in corridoio i nostri ospiti, tranne Meteor il capo branco dei White Moon il quale era rimasto fermo a osservare la Mia compagna...
Nekar(il mio lupo): Sei geloso di un vecchio che potrebbe essere tranquillamente suo padre?! Io non ho parole....
Taci
A un certo punto ho sentito Emma urlare, si stava tenendo la mano su un occhio, poi ho realizzato... lei e Talitha erano le Beta di Annita, come era possibile... perché non se ne erano accorte prima?
Però fui felice, non si sarebbe sentita più tanto sola...
Decisi di rivolgere la parola al vecchio "Vogliamo andare?" rispose con un segno affermativo della testa.
Ci dirigevamo verso il mio ufficio, avevo anche delle commissioni da sbrigare per il mio branco ma avevo affidato tutto a Josh, in quel momento volevo pensare solo all'avvenimento di quella stessa mattina.
Ci sedemmo, io a mio agio sulla mia solita poltrona.
Ci guardavamo negli occhi, senza dire una parola, non erano sguardi amichevoli,
ero pronto a scattare in qualunque momento, i miei muscoli erano tesi come delle corde di violino, avevo paura di quell'Alpha.

Lui però rimaneva tranquillo e poi mi sorrise.
"Vorrei tanto che i tuoi genitori fossero qui per vederti, sei cresciuto molto"
Mi disse questo..... bel modo per rompere il ghiaccio anche se mi ha fatto star male pensare ai miei genitori sono felice di poterli riabbracciare dopo tanto tempo.
"Grazie" risposi.
Nekar: Voi due non potete intraprendere una conversazione normale a quanto pare.
Tu non hai idea di quanto io ti possa odiare Nekar.
"Alpha Meteor, voglio arrivare direttamente al punto... la mia compagna ha la "runa" di appartenenza al vostro branco, anche se fa parte dei Dark Blood, vorrei delle spiegazioni"

Lui si alzò, aprì la porta e prima di uscire disse "la Luna l'ha scelta, sappiate che non posso aiutarvi, dovrete chiedere alla piccola kitsune" detto questo sparì nel corridoio.
Nekar concordo con te, non riusciremo a tenere una conversazione normale neanche tra centomila anni....
Nekar: io ho sempre ragione
.............
Volevo chiedere subito a Emma cosa stava succedendo ma quando raggiunsi il salotto tutte e tre avevano su il casco per la realtà virtuale e si stavano divertendo, quei tre sorrisi..... sapevo che non li avrei rivisti nelle prossime settimane, dopo la cerimonia per Annita....dovevamo combattere una guerra e non ci sarebbe stato spazio per il divertimento.
Quindi decisi di lasciarle svagare per una giornata.
Mi sarei dovuto allenare, era da molto che non mi esercitavo perché con tutte le alleanze che mi ero guadagnato col tempo e con fatica, nessuno attaccava il mio territorio da mesi.

Mi diressi quindi verso la palestra, i miei guerrieri si stavano allenando, ma io non avevo intenzione di battermi con loro, non volevo che qualcuno si facesse male a causa mia e della mia incalcolabile forza.
Nekar: vanitoso il ragazzo, vai a studiare che è meglio....
Tranquillo dopo faccio anche quello
Nekar: io sono perplesso....

Rinchiusi Nekar in un angolo oscuro della mia mente, non lo volevo più sentire per almeno, e dico almeno un ora.
Nella sala dedicata agli Alpha era presente un macchinario, era lì da generazioni e nel tempo era stato migliorato, simulava un combattimento, delle figure ti saltavano addosso senza pietà, tu dovevi solo schivare e spezzare le figure.
Non era difficile, mi muovevo con agilità, gli occhi che vagavano ovunque per vedere le mosse del "nemico", i miei capelli corvini saltavano sulla mia fronte come se fosse un trampolino, mi sentivo vivo, mi sentivo forte.
Anche se può sembrare una cosa banale per noi lupi, sentirsi in questo modo vuole dire tirare fuori quasi il meglio di noi.

Il sangue ribolle nelle vene e la parte umana si perde, tutto è rallentato perché tu sei veloce.
Dopo due ore mi sono fermo, ero sudato come non mai e la cosa mi dava fastidio.... liberai Nekar e dopo essermi svestito, mi trasformai....
In forma lupo sono imponente, passavo per la palestra guardando i miei soldati allenarsi, poveri beta, molti di loro probabilmente sarebbero morti e anche io avrei rischiato la vita nella battaglia imminente.
Ma non era questo quello a cui dovevo pensare.... infatti dovevo pulirmi, rilassarmi e poi tornare a chiedere tutto ad Emma, dovevo farlo, ma se l'avessi fatto in quel momento probabilmente gli avrei urlato contro o l'avrei uccisa nel caso fosse portatrice di brutte notizie.

Quindi mi decisi ad andare al lago Fortezza, il nome non aveva un vero e proprio senso ma si diceva che un branco si nascose nelle grotte sotto la cascata che immette l'acqua al lago e che grazie a quel luogo riuscirono a sopravvivere all'attaco delle giganti di rugiada.
Non voglio spiegare tutta la leggenda, magari più avanti.....
Uscì dall'edificio e mi diressi nel bosco, la strada la sapevo bene la ripercorrevo tutte le volte che la stanchezza e la rabbia mi annebbiavano la vista.
Mentre correvo facevo attenzione a ogni suono e odore, che si presentava.

Nessuno doveva seguirmi, era il mio posto segreto è ci avrei portato solo e unicamente la mia compagna e i miei figli, anche se non sapevo se sarebbero mai arrivati.
Era ora di pranzo e riuscì a procurarmi qualcosa, tre conigli.
Continuavo a correre, mi fermai solo quando lo vidi, lucente come mille stelle cadute dal cielo, rifletteva i raggi del sole, dovevano essere le due di pomeriggio, ma non ne potevo essere sicuro.
Mi ritrasformai in umano, mi diressi verso una piccola apertura nella roccia dietro degli arbusti, non si poteva notare se non si guardava attentamente.

Da lì presi il mio costume da bagno, ovviamente essendo un mio posto segreto, sono abbastanza organizzato.
Mi inchinai verso madre Luna, la ringraziai per avermi dato tutto quello che sono e quello che ho, infine mi tuffai.
L'acqua fredda mi abbracciò in un attimo.
Sciolsi i nervi, poi urlai, immerso nell'acqua fino ai capelli.
Nessuno mi poteva sentire e io potevo emanare tutte le mie emozioni che celavo nel mio animo, le seppellivo e poi le rigettavo tutte in una volta.

Era l'unico modo, come una confessione fatta a madre Luna in persona, gli dicevo tutto la pregavo con tutto il mio animo.
Ripetei il mio rito 3 volte, tutto ad occhi chiusi.
Finita la sequenza mi levai i capelli dalla faccia e aprì gli occhi.
Ed eccola ancora lì, non era la prima volta che mi capitava di vederla, una figura vestita di bianco con i capelli lunghi, che cadevano sulla schiena in morbidi ricci, non boccoli, solo morbide onde di un castano scuro, la pelle più scura della mia ma più chiara dei capelli, una figura divina dagli occhi violacei.....mi osservava.
Ma non mi faceva "paura" o almeno non sentivo quell'emozione..... mi sentivo al sicuro.

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