Capitolo 9

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Scusate il ritardo ma mio cugino è venuto a casa mia, abita lontano ma non ho potuto scrivere per questo, non uccidetemi.

Mi svegliai diverse ore più tardi, il corpo ricoperto di bende che sembravano tenere insieme i pezzi del mio corpo distrutto, anche se non riuscivo a capire perché le ferite non si rimarginassero

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Mi svegliai diverse ore più tardi, il corpo ricoperto di bende che sembravano tenere insieme i pezzi del mio corpo distrutto, anche se non riuscivo a capire perché le ferite non si rimarginassero.
Ero appoggiata con la schiena a un cuscino e stavo tentando di muovere le dita delle mani quando vidi la porta aprirsi e una bionda figura mi si precipitò al collo.

"Che tu sia maledetta, mi hai fatto prendere un colpo!"
"Tali, non ti preoccupare, sono ancora viva"
"Sì, ma quando ti ho visto cadere a terra, mi sembravi un cadavere"
"Ormai svenire è abitudine per me" gli dissi cercando di sdrammatizzare.

A quel punto però nell'aria si sparse un meraviglioso odore di miele.
Voltandomi verso la porta notai due occhi marroni squadrarmi, anche la strega puntò lo sguardo verso l'entrata della camera probabilmente seguendo il mio sguardo e annunciò "Ecco a te la famosa kitsune, Andrew non la fatta uccidere solo perché tu cercavi di portarla in salvo".
Poi rivolta verso la figura dietro la porta disse "dai entra, mica ti mangia........credo"

La ragazza che era rimasta dietro l'entrata prese un respiro profondo e piano piano entrò nella stanza, i suoi capelli castano chiaro non erano molto lunghi e arrivavano alle spalle o poco più su, aveva un viso dai contorni delicati e la pelle chiara.
Quando fu abbastanza vicina al letto disse "G-Grazie per avermi salvata" sembrava aver perso tutta la sua arroganza che aveva manifestato nella sua forma volpina.

"Come ti chiami?" Chiesi io osservandola, non mi turbava la sua presenza e non capivo come mai dicessero che nelle volpi si celassero spiriti maligni, la ragazza che mi trovavo di fronte era tutto tranne che "cattiva", o almeno era quello che sembrava, ma come si dice sempre "non bisogna fidarsi delle apparenze".
Lei mi guardò con un timido sorriso, per poi rispondermi "Emma, il mio nome è Emma"
Chissà quanti anni aveva.....con le creature sovrannaturali non si può mai sapere.
Quindi indagai "E...... Emma, posso sapere la tua età?"

"Certamente, sono passata da poco solo al mio primo secolo di vita, quindi ho 104 anni, sono ancora piccola, lo so".
Ecco appunto..........104 FOTTUTI ANNI, ma io dico poi quel SOLO da dove l'ha preso.......e se lei è piccola io sono ancora un neonato.
"Ah" mi limitai a dire, ma penso che la mia faccia fosse estremamente buffa perché le due si misero a ridere, Talitha in una sonora risata a differenza della volpe che si limitò a ridacchiare, tenendo una mano sopra la bocca.

A questo punto entrarono anche un paio di occhi azzurri e capelli neri, inconfondibili, Andrew.
Quando fu più vicino al letto, me ne fregai del dolore e con un movimento rapido lo abbracciai, la mia disgrazia e la mia fortuna, la mia debolezza e la mia forza, ecco cos'era quel ragazzo per me.
Che tutto il mondo se ne vada a quel paesino di montagna, non me ne frega più nulla della forza d'animo, il legame con lui lo sentivo e ringraziavo madre Luna per avermi fatto questo enorme regalo, iniziavo a odiare il mio vecchio branco che mi aveva tradita.

Nella stanza erano tutti perplessi, la mia velocità con quelle ferite doveva essere qualcosa di impossibile.
Amigdala: solleva la fasciatura
Mi staccai dall'abbraccio e feci quello che mi aveva consigliato il mio lupo, dire che ero sbalordita era un eufemismo.
Le mie ferite erano guarite completamente, con una velocità impressionante.
Penso che se ne fossero accorti tutti, la kitsune si avvicinò e mi ispezionò il braccio per poi dire "neanche noi siamo così veloci a guarire da ferite così profonde, come hai fatto?" "Bella domanda, non ne ho idea".

"Pensavo che non ti svegliassi più cucciolotta, hai dormito per 4 giorni" mi disse il mio Mate(sinonimo di compagno), mi scompigliò i capelli in un gesto affettuoso.
"Comunque io e te, Alpha, dobbiamo parlare"
"Quando ti sarai ripresa del tutto potremmo parlare di quello che vuoi e penso di sapere a cosa ti riferisci, ma vedi di stare calma e rimani nella casa branco, se ti vedo fuori mi arrabbio veramente"
Nel suo sguardo c'era qualcosa di strano, aveva perso la sua vivacità, era più che serio.

Detto questo entrarono anche dei medici che mi fecero cambiare, dicendomi di rimanere a riposo per almeno 3 giorni, per accertarsi che le mie condizioni fossero stabili.
Poi ci fermammo in mensa per mettere qualcosa sotto ai denti.

"Avevo una fame 'da lupi'" dissi io, ricevendo un occhiataccia da parte di Andrew, "ok, lo ammetto.....era orribile....ma gli umani mi fanno ridere quando usano questi modi di dire in nostra presenza" stavo parlano con la bocca piena di un delizioso pasticcio di carne.

Ma nel mentre pensavo al mio branco, cercavo di parlare a raffica per non far ricadere il mio pensiero su quel branco di traditori che mi aveva usata e mi aveva cercato di uccidere...... li odiavo ed ero contenta di essere parte del branco di Andrew, anche se non ancora definitivamente ma ero lì insieme a lui e alle mie nuove amiche.

Guardavo la sala da pranzo, enorme, per ospitare il mio futuro branco..... per il quale io dovevo essere all'altezza, come dovevo essere all'altezza di Andrew, che ora sedeva al mio fianco.
Amigdala:<Sarai, anzi, saremo perfette......la dea Luna ha già scritto il nostro destino, sulle pietre della luna, ogni nostro passo è già stato scritto>

Io:<Hai ragione Amigdala, siamo adatte a questo ruolo, ma non dobbiamo dimenticare di essere sempre noi le padrone delle nostre scelte, non dobbiamo farci influenzare dalle tradizioni e dai vincoli imposti dai legami, possiamo decidere di far parte di questo branco, senza pensare all'altro che ci ha tradite ma posa siamo anche sciegliere di andarcene ed vivere la nostra vita da solitarie>.

Viva il Re leone 2
Con la canzone "Un'unica realtà" -nel gran piano della vita è già stata scolpita la strada mia-
Comunque questa guarigione affrettata, senza motivo..... il branco che attacca.
C'è qualcosa sotto........

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