Capitolo 16

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Sono in ritardo di un mese o più ma ok😅😅, spero che il capitolo vi piaccia se volete commentare sono felice di leggere e rispondere.

La figura cambiava sempre punto di osservazione, ma se mi avvicinavo scompariva come una visione e se gli parlavo sorrideva, ma nulla di piu.
Questa volta alzai la mano in segno di saluto, volevo la sua compagnia, tutto lo stress di questi giorni sembrava sparire grazie alla sua presenza.
Lei fece come me, al che io sorrisi....

Mi ributtai in acqua, cercando di pensare al mio futuro in modo positivo.
Ma non ci riuscivo, era un dolore mentale che mi distruggeva....
Quando riemersi sulla sponda opposta del lago rispetto alla ragazza che mi osservava, dovevo avere una faccia distrutta.
La ragazza non sorrideva più, fece un passo, poi due, arrivata a bordo lago si piegò toccò l'acqua che diventò ghiaccio, lei camminò a piedi nudi su quella "piattaforma", lo strascico del suo vestito era candido e lunghissimo le maniche non lasciavano vedere le mani.

Mi alzai in piedi, per poter combattere o scappare, ma ero incapace di fare qualunque cosa.
Quando mi fu praticamente accanto, si alzò in punta di piedi, fece spuntare le mani dalle maniche, erano perfettamente curate e smaltate di bianco, allora mise le sue mani ai lati del mio viso.
"Figlio mio, non sei quello che credi di essere, il tuo cuore ti sta guidando... non rinnegare ciò che ti rende vivo"
Mi diede un leggero bacio sulla fronte, delicato come un petalo.
Poi il ghiaccio si ruppe in minuscoli pezzi che andarono ad avvolgere la ragazza che scomparve poco dopo.
Un idea mi balenò nella mente, ero convinto di aver appena visto La Madre.

Dopo essermi rivestito mi diressi verso il tempio della dea, ogni villaggio e branco ne aveva uno o sapeva dove trovarlo.
Mi trasformai in lupo, quando raggiunsi una parete rocciosa, ululai al vento e poco dopo si aprì un passaggio, entrai.
Era un immensa galleria nella quale ci sarebbe stato troppo buio se non fosse per delle fiaccole.
Poi sentì un peso sulla schiena, il sacerdote si era appostato in una nicchia più buia e ora mi stava tendendo un agguato.
Al che io risposi con un ruggito profondo.
Poco dopo il peso scomparve si era accorto che non ero un intruso.

Davanti a me infatti si trovava un lupo grigio, che con una zampa si sistemò il pelo sul muso, quasi fosse una frangetta.
"Alpha, che piacere vederla.... Ha bisogno di qualcosa, lei non è solito venire al tempio"
"Luca, andiamo al punto, io non voglio essere troppo duro o sfacciato ma cercherò di essere coinciso..... ho visto la dea Luna"
Al che il grigio davanti a me mi guardò a muso aperto.

Io gli descrissi l'intera situazione e la ragazza.
"Non c'è dubbio è sicuramente lei" disse.
Mi condusse attraverso una galleria fino ad arrivare a una grotta dove, Dopo avermi cosparso di uno strano odore di incenso, mi fece di stendere su una lastra di pietra.
"Chiudi gl'occhi e pensa alla dea" Luca ripeteva quelle parole e io feci quello che mi era stato chiesto.
Ripensai alla ragazza che mi si era presentata davanti e alle sue parole.
Poi mi sentì trasportare in un sonno profondo, mentre sentivo la mano del sacerdote che mi sfiorava la fronte.
......

Mi risvegliai sopra un letto di foglie, ero sempre nella grotta ma non più sulla lastra.
La faccia di Luca mi si piantò difronte, i capelli neri gli scendevano sugl'occhi e un "come ti senti" uscì dalle sue labbra.
"Male" risposi io alzandomi, "allora hai scoperto qualcosa?"
"Bhe, in realtà ho dovuto esplorare ogni singola parte della tua anima per capirti e infine ho compreso ciò che la Dea voleva e tuttora vuole da te"
Gli feci cenno di continuare, ma lui esitò...

Lo squadrai con aria truce.
"La Madre, vuole che tu la ami veramente, non negarlo, non rinnegarla, amala come è giusto che sia"
I miei muscoli si irrigidirono
"Faccio tanta fatica, troppa, diventerebbe il mio punto debole"
Gl'occhi scuri del ragazzo mi guardarono, talmente espressivi da farmi quasi pentire delle mie azioni, ma prima che potesse succedere la mia mano artigliata, gli scavò quattro lunghe ferite dalla tempia alla punta del mento, ma lui non si scompose.

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