Salvi....

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Il sole di mezzogiorno batteva pesantemente sul campo da quiddich. 

Sirius, Peter e James erano lì, questa volta non certo per assistere alle partite di James. Dopo quello che era successo due mesi prima, con mezza scuola in infermeria, non era certo il caso di divertirsi e fare il tifo. Che poi, a sfidarsi sarebbero state le scope senza giocatori sopra...

I tre ragazzini erano lì, stesi su quel suolo sabbioso e deserto, semplicemente per stare soli. 

 Remus, Lily, Dorcas e Marlene erano ancora in infermeria per l'accaduto di inizio Marzo..erano passati due mesi e ogni volta che chiedevano al preside di poterli rivedere lui dava sempre la solita e stressante risposta.

<<Sono deboli.>>

Proprio per questo mortale e terrificante non sapere i tre ragazzini erano diventati i più cupi e aspri della scuola e passavano il tempo soli, in silenzio, lontani da tutto e tutti. 

Sirius si sentiva troppo in colpa per Remus e questa cosa lo faceva stare così male che a volte cercava di soffrire da solo, ma questo non bastava. Ogni notte sognava Remus che si gettava tra lui e Bellatrix, sognava il suo sguardo, lo sguardo del suo migliore amico, che lo guardava sorridendo mentre veniva imperversato dal dolore. Ma perchè lo aveva fatto? Perchè?! Era quello che stava peggio di tutti,si rifiutava persino di mangiare e quando vedeva Piton seduto sulla sua sedia se ne andava a cercare un'altra.  Non c'era più sprinta e gioia in lui, e a tutti mancava il solito e ammirevole Sirius.

James di suo per quanto non portasse il peso della colpa di aver fatto soffrire qualcuno, era alquanto depresso e se qualcuno lo avesse visto per la prima volta avrebbe detto che era il ragazzino più abbattuto e pessimista del mondo magico...ma noi conosciamo James, il vero james.

Peter di suo senza Remus non aveva motivo di passeggiare per i corridoi e non aveva motivo di presentarsi alle lezioni, era sempre Remus ad aiutarlo con lo studio e da solo non sapeva nemmeno impugnare una penna. Poi doveva subire il rancore dei due amici. La notte James urlava il nome di Lily e Sirius sussurrava quello di Remus. Sembrava che venissero torturati dai loro stessi rimorsi. 

Quella mattina Sirius era più abbattuto del solito.

<< Hei Sir ho la sensazione che oggi accadrà qualcosa di positivo, ne sono sicuro fratello.>>

James stritolò Sirius in un abbraccio che sbuffò per poi nascondere la testa sotto le braccia di james.

<< Sono passati due mesi, siamo a maggio, e non ci hanno ancora detto niente, perché! Se stanno meglio perché non ci dicono niente!>>

<<Perché ci piomberemo nell'infermeria e stritoleremo tutti talmente forte da farli tornare al punto di partenza.>>

Alle parole di James Sirius si lasciò scappare una leggere risatina, per poi tornare nel suo ormai  solito stato di trance. 

<<Vi ricordate quando ci ha detto che l'ultimo giorno di scuola ci saremo riuniti per dirci tutti i nostri segreti, beh e se quel giorno lui non fosse con noi? >>

Sirius scoppiò a piangere.

<<Ragazzi è ora di pranzo, dai andiamo, senno ci crederanno morti.>>

Peter e James si alzarono e fecero forza sulle braccia a penzoloni di Sirius per tirarlo su.

Dopo qualche minuto Sirius li diede l'onore di alzarsi.

Andando verso il castello Peter inciampò su un gradino e Sirius e James non poterono evitare di ridere. 

<< Hei Pete cadi più spesso così Sir riderà un po di più>>

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