l'amore con le sue insicurezze

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Novembre era ormai alle spalle e il trepidante e penetrante freddo di dicembre aveva ormai ricoperto di neve i gelidi campi.

Tutta la scolaresca si ritrovava avvolta da piumoni, sciarpe e cappelli. 

in fin dei conti gli studenti erano abituati ad assumere forme bizzarre dovute agli eccessivi ma necessari giubbotti che con fare disgustoso erano costretti ad indossare...

Questo non si può affatto dire per il giovane Sirius.

La sua nuova madre, la signora Potter, gli aveva riempito la valigia di scarponi, impermeabili e sciarpe, raccomandandolo di indossarli. Se non lo avesse fatto gli avrebbe fatto scordare il motorino che gli aveva promesso per la sua età matura. 

Sirius non faceva che lamentarsi di quella che lui chiamava " una vera e propria ingiustizia".

Gli scorsi anni aveva vagato per i cortili in pantaloncini mentre la neve gli sferragliava il volto... certo Walburga non sarebbe andata a vedere se prendeva precauzioni all'influenza..

Ma adesso aveva capito che avere una vera famiglia che tiene a te, voleva dire anche sentirsi dire di fare ciò che era giusto, non solo ciò che fa piacere. 

Questo lo aveva capito teoricamente.....ma praticamente.....

Quella sera James, Remus, Peter e Sirius  sedevano sul porticato nel cortile del castello.

I primi tre, muniti di equipaggiamento anti-influenza, si reggevano la testa fra le mani dondolando avanti e indietro intenti ad arrestare le loro imprecazioni contro Sirius che non faceva che lamentarsi. 

<<ZERO GRADI! DICO ZERO GRADI! QUI CI VORREBBE AL MASSIMO UNA CANNOTTIERA BUCHERELLATA! E INVECE NO! MI RITROVO CON UN PIUMONE ADDOSSO! E UN CAPPELLO! UN CAPPELLO!! I MIEI CAPELLI RIMARRANNO SENZA OSSIGENO! JAMES TI AVVISO SE MI SI BLOCCA LA RICRESCITA IO...>>

<<Sirius basta! Nemmeno io voglio questi aggeggi addosso! Ma come ben sappiamo mia madre, cioè nostra madre, ha chiesto alla Mcgranit di assicurarsi che indossiamo i nostri cappotti! E sappiamo bene quali sono le conseguenze se non lo facciamo!>>

Sirius scattò in piedi e con passo deciso si avviò verso la scuola.

<<DOVE VAI?>>

James era a sua volta scattato in piedi.

<<A DIRE ALLA PROFESSORESSA DI AVVISARE A CASA CHE IO HO PROBLEMI DI RICRESCITA E NON POSSO METTERE IL CAPELLO!>>

Mentre James e Sirius continuavano ad urlare Remus gettò a terra il libro che stava leggendo per la terza volta nello stesso giorno e senza sprecar parola prese sottobraccio gli amici trascinandoli fino al dormitorio, seguiti da Peter. 

Appena misero piede nella stanza Sirius e James fecero per riniziare il dibattito ma la mano di Remus sulle loro bocche li ammutolì.

<<CHIUDETE IL BECCO! Vi devo dire una cosa>>

Gli amici curiosi smisero di parlare acconsentendo alla richiesta, se non ordinanza, di Remus. 

Mentre Remus formulava il suo discorso Sirius e James si privarono con  foga dei loro abiti e soprabiti restando in box. 

Poi Sirius prese Cristina( la sua spazzola) e iniziò a lisciarsi i capelli, che erano effettivamente crespi, imprecando contro il capello senza ammettere a se stesso che si trattava solo dell'umidità. 

James invece tirò fuori la nimbus e munitosi di varie attrezzature iniziò a lucidarla.

Remus alzò lo sguardo dal pavimento e fece per parlare ma la vista che gli si parò davanti gli mozzò le parole.

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