imprevisti

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Non capisco cosa c'è che non va. Forse sono io che ho sbagliato qualcosa o forse sto solo ingigantendo qualcosa che è solo nella mia mente, ma fa male e questo dolore è reale. Tante incertezze, molti interrogativi: il classico ritratto di me. Giulia invece, oh lei è sicura e decisa, sa quello che vuole e se lo è portato via, via da me che lo amavo. Spero solo che lei non lo faccia soffrire perchè sennò io la cercherò fino in capo al mondo per fargliela pagare. Ok è strano lo ammetto, in questo momento dovrei essere delusa, amareggiata e triste, ma a distanza di qualche giorno e molta birra ho capito che solo il tempo può aiutarmi a superare tutto questo. Fino ad allora non farò altro che distrarmi.

Chiamo mia cugina Sara per uscire in centro ma dice che è giá impegnata col suo ragazzo, allora chiamo Christian, un ragazzo con cui mi stavo sentendo qualche settimana prima e usciamo.

Andiamo in discoteca, prendo qualche drink e poi alle 2 lui mi riaccompagna a casa. Blatero qualcosa chiedendogli se vuole salire in casa e lui accetta, saliamo, beviamo qualcosa poi siccome è troppo ubriaco per guidare gli grugnisco che può sistemare sul divano. Entro in camera mia e buttandomi sul letto, perdo i sensi.

Mi sveglia lo stimolo di fare la pipí. Mi alzo e vado in bagno. Mi accorgo di essere in pigiama..probavilmente la sera prima devo essermi cambiata senza accorgermene. Ritono nel letto. Dopo qualche secondo sento un braccio avvolgermi le spalle e una voce dietro di me che mi sussurra:"buongiorno". Spalanco gli occhi sgomentata. Non mi ricordavo proprio di lui. Una cosa però me la ricordavo. Lui doveva dormire sul divano, perchè era sdraiato in mutande nel mio letto? Mi giro di scatto e gli chiedo:" tu che ci fai qui? "

"Mi hai chiesto tu di raggiungerti perchè ti sentivi triste e sola" mi dice.

"Abbiamo fatto..ehm cioè lo abbiamo fatto?" gli chiedo imbarazzata.

"Si" dice secco lui.

Inizio a sudare freddo. "Hai usato precauzioni?" chiedo timorosa.

"No."  Una sillaba, mille colpi al cuore. Ok stiamo calmi. Ragioniamo. Magari c'è una minima, piccolissima parte che io non rimanga incinta, magari sono sterile e non posso avere figli. Domani vado a comprare un test di gravidanza  e lo tengo qui per sicurezza. Non ci credo. Che casino!

Devo buttare i rifiuti quindi prendo il sacco nero e scendo per le scale. Sono passate 2 settimane da quando Fede non mi parla piú e piú tardi farò il test per sapere se sono incinta o no. Arrivo vicino al bidone e mentre sollevo il sacco per buttarlo dentro si rompe e cade tutto fuori. Cerco di raccogliere alla rinfusa quello che posso ma non ci riesco, semplicemente mi siedo e inizio a fissare il vuoto. Gli occhi iniziano a pungermi e le prime lacrime calde mi bagnano il viso. Christian non si è fatto piú vivo. Tipico di uno stronzo. In lontananza riconosco una figura che un tempo conoscevo quasi meglio di me stessa, Fede stava andando a gettare anche lui la spazzatura. Mi metto in piedi e inizio a corrergli incontro. Corro e poi gli salto in braccio, lui mi prende al volo e ci abbracciamo, un abbraccio lunghissimo e lacrime calde sia mie che sue che ci bagnano la pelle. Due corpi, due anime, due cuori che si ritrovano. Fanculo a Giulia; fanculo a Christian; fanculo al test e alla spazzatura, siamo io e Fede contro il mondo.

"Mi manchi" dice lui.

"Sono sempre e solo tua, lo sai. Fede non mi sento bene" dico e un attimo dopo perdo i sensi.

Sento un tic regolare ma fastidioso. Ho una mano calda tra i capelli che continua ad accarezzarmi. Socchiudo gli occhi e vedo Fede vicino a me preoccupato. Richiudo gli occhi e mi abbandono al sonno. Li apro di nuovo quando un dottore mi sveglia e mi dice che ho avuto un calo di zuccheri ma che sia io, sia il bambino stiamo bene. Mi sento mancare. Ha detto bambino? Immediatamente guardo Fede. È sbiancato e mi guarda inquisitorio cercando spiegazioni nei miei occhi. Ringraziamo il dottore che esce dalla stanza.

:"non lo sapevo neanche io" dico per discolparmi.

"Quando è successo?" dice lui guardando fuori dalla finestra.

"Due settimane fa".

"Cosa aspettavi a dirmelo? La nascita del bambino?" dice visibilmente arrabbiato.

"Aspettavo di esserne sicura. Poi Giulia mi aveva detto di stare lontana da te, io ho semplicemente rispettato la sua volontà." dico.

" chi è il padre?"

"Christian" dico con una nota di disprezzo nella voce.

" e ha intenzione di prendersi cura di lui?" di chiede indicando la mia pancia.

"No."

" da ora mi occupo io di voi due" replica serio fissandomi.

" non sei obbligato e poi come fai con Giulia?" chiedo.

" mi ha chiesto una pausa di riflessione e io l'ho accontentata, preferisco perdere lei che te, anzi che voi due. Ricorda ti ho promesso che saremmo stati sempre io e te compro tutto e tutti e una promessa è debito, ne usciremo insieme, risolveremo i casini che combini. ti voglio bene fiorellino" conclude con un bacio sulla fronte.

Sorrido e lo abbraccio. Ma dove lo trovo uno cosí io? Il mio migliore amico.

Stammi vicina ma a distanza di sicurezza.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora