3: You are my worst nightmare

395 31 1
                                    

Gli occhi di Ban si sgranarono completamente, stava solo scherzando vero?
King si voltò nella sua direzione, uscendo finalmente dal forno, aveva le guance leggermente rosse, ma la stessa espressione piatta di quella mattina.
Lo fissava in attesa di una sua reazione che non tardò ad arrivare.
"Mi stai prendendo per il culo?" Il suo tono di voce si alteró, i pugni serrati, le sopracciglia aggrottate, Ban sentí la rabbia montare pericolosamente e altrettanto pericolosamente si avvicinò a King.
La fata in risposta a quell'accusa aveva solo negato con il capo, abbassando lo sguardo e cercando di dire qualcosa all'immortale.
"Tu-" Il peccato d'accidia non riuscì a finire la frase, Ban l'aveva sbattuto contro al forno e dal suo sguardo non poteva presagire niente di buono.
"King cazzo ti rendi conto di cosa significa?"
I volti di entrambi erano vicinissimi, al punto che King dovette alzare la testa per guardare l'altro negli occhi.
La cosa peggiore per l'azzurro, fu vedere che l'espressione del compagno non accennava a cambiare, né tantomeno sembrava intenzionato a rispondergli, sbatté un pugno sulla superficie del forno, facendo tremare il re delle fate.
"Smettila di fare quella faccia! É dall'inizio che ti comporti come se per te non fosse niente. Spiegami le tue ragioni cazzo!"
A quelle parole un sorriso amaro si dipinse sul volto del piú vecchio.
"Non posso farlo, mi dispiace."
"É una scusa del cazzo King!"
"Ti avevo promesso che non l'avrei fatto."
Quel discorso ebbe solo il potere di irritare di piú Ban, che sollevò il piú basso per il collo e lo sbatté di nuovo contro al forno, Chastiefol venne lanciato via.
La presa sul collo di King si strinse fino a farlo annaspare in cerca di aria, una lacrima solcò il suo volto e allora il piú alto si accorse di cosa stava facendo: l'aveva bloccato tra il suo corpo e il forno stringendolo per il collo e senza quella presa probabilmente sarebbe caduto in terra perché non riusciva ancora a reggersi in piedi, tremava anche se cercava di non farlo notare e ora era quasi sul punto di piangere.
Cosa sto facendo?
Si staccò lentamente dalla fata, sospirando sconsolato, alla fine era stato lui a comportarsi peggio.
Senza Ban che lo sollevava, King non riuscì a rimanere dritto sulle gambe e cadde per terra, aveva fatto finta di niente da quando si era svegliato, ma evidentemente non stava molto bene.
Ban allora lo sollevò sospirando e adagiandolo su Chastiefol.
King lo guardò interrogativo e l'immortale sospirò.
"Sei uno straccio, va' a riposarti."
Vedendo lo sguardo dubbioso del peccato dell'accidia, continuò a parlare.
"Elaine non vorrebbe vederti cosí."
Lui gli sorrise amaramente per la seconda volta, facendo pensare al peccato dell'avarizia che non avrebbe dovuto dirlo.
"Mia sorella... Ti amava con tutto il cuore." Disse solo quello, prima di dare le spalle a Ban e uscire dalla cucina.

Per tutto il resto della giornata King non si fece vedere, probabilmente era uscito e nessuno sapeva dove fosse.
Alla sera il movimento nella taverna era davvero poco, Elizabeth era dietro al bancone a lucidare bicchieri, mentre parlava animatamente con Meliodas, Gowther stava sistemando la cucina, mentre Hawk continuava a chiedere cibo senza essere minimamente ascoltato.
Ban spalmato su un tavolo, aveva già tracannato sette boccali di birra e sarebbe volentieri andato avanti se non avesse sentito un commento di Elizabeth.
"Dove può essere finito sir King? É tutto il giorno che non si fa vedere e stamattina non sembrava nemmeno avere una bella cera."
"Non ne ho idea, di solito fa cosí quando é molto scosso, ma ultimamente ha fatto preoccupare anche me." Le rispose il biondo capitano.
Ban non riuscì ad ascoltare una parola di piú, si alzò rovesciando lo sgabello su cui era seduto e uscì a prendere aria.
Tsk non fanno altro che esagerare, Ban continuò ad imprecare sotto voce per un po', non voleva ammettere che anche lui aveva pensato che King fosse strano e si fosse preoccupato.
Ora che ci penso nell'ultimo periodo sparisce molto spesso e ritorna sempre molto tardi.
Il non morto si guardò intorno per un po' prima di iniziare a muoversi verso la foresta, o almeno questo era il suo intento prima che sentisse dei suoni non molto distanti dalla locanda.
Si incamminò in quella direzione trovando uno splendido spettacolo, Diane, che forse non vedeva dal giorno prima, stava porgendo l'impermeabile a King dicendogli di averlo trovato sul prato.
Il peccato dell'avarizia cercò di sorvolare quel punto, concentrandosi invece sugli occhi luccicanti del re delle fate quando la gigantessa glielo ridiede, ringraziandola con un ampio sorriso e un piccolo bacio sulla guancia sinistra.
Ban a quel punto, decise che non aveva piú niente da fare là, ignorò le guance rosse di Diane, ignorò le risate di entrambi, ignorò tutti gli sguardi degli altri quando lo videro tornare all'interno e dirigersi a passo di marcia in camera sua.
La sua preoccupazione per King non aveva senso, poteva cavarsela da solo.
Si buttò sul letto, distendendosi con le braccia dietro alla testa.
Cosa gli prendeva all'improvviso?
Continuò a rigirarsi da un lato all'altro per lunghi minuti, finché finalmente arrivò il sonno, che tuttavia, non riuscì a fare scomparire dalla sua mente l'immagine del dolce sorriso di King.


Until you fall for me |[BanxKing]|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora