18: Always remember us this way

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Ban osservò la figura che troneggiava sui corpi inermi dei suoi amici con gli occhi iniettati di sangue. L'uomo aveva la pelle azzurrina, il viso gladro e dai lineamenti marcati, i capelli blu elettrico ricadevano in ciuffi scomposti sul volto, coprendogli leggermente gli occhi. Purtroppo però non furono sufficienti a celare il velo di derisione nel suo sguardo che, accompagnato al ghigno serafico sulle labbra, fece venir meno la pazienza dell'immortale all'istante.
Si avvicinò all'uomo come un predatore, pronto a spedirlo all'inferno senza tanti complimenti, certo non poteva sapere che era proprio da lì che veniva.
Quello dal canto suo non si mosse di una virgola, nemmeno per mettersi in guardia e il non morto -che non accettava di essere sottovalutato- scattó come una molla senza nemmeno pensarci, provando ad assestargli un pugno in pieno volto.
Strabuzzó gli occhi dallo sconcerto quando vide l'immagine davanti ai suoi occhi scomparire come fosse stata una proiezione.
"Per essere un umano valuti davvero poco la tua vita." Ban si voltò velocemente nella direzione opposta, ritrovandosi quell'uomo nella stessa posizione di poco prima.
"Chi sei tu? Dov'è King e cosa hai fatto al capitano e Gowther?"
"Quanta tracotanza, l'educazione non deve essere proprio il forte di voi peccatori." Pronunciò ancora Morfeo, lasciando che Ban lo colpisse solo per vedere la sua espressione quando capí di averlo attraversato con la mano.
"Cosa sei, una specie di fantasma?" Il peccato di avarizia osservò l'altro uomo sogghignare, prima di decidersi a riprovare a colpirlo un'ultima volta.
"Sei fuori strada se pensi che un umano come te possa toccarmi." Ridacchiò il figlio di Ipnos, assorbendo ogni colpo dell'immortale.
Ban sospirò stressato, quel genere di avversari non facevano affatto per lui, erano molto piú alla portata di Merlin o Gowther, infatti ancora si chiedeva come fosse possibile che si trovasse a terra tramortito.
"Mi offendi con queste parole, sono un gentiluomo e per giunta anche contrario alla violenza." A quel punto Ban si trovò davvero sull'orlo di una crisi isterica, ci mancava solamente che quel fulminato leggesse nel pensiero.
"Ascolta fantasmino, ho già abbastanza le palle piene per tutte le bugie che ho ascoltato in queste settimane, quindi smettila di fare tanti giri di parole e spiegami che gli hai fatto."
Digrignò i denti la volpe d'avarizia, allontanandosi di qualche passo da quel tipo strano che continuò a ridere innaturalmente per un tempo imprecisato.
"Quando Meliodas mi parlò dei suoi compagni ricordo di aver sentito di un umano particolarmente avventato e vivace, ma la cosa che mi incuriosí di piú fú che fosse immortale."
Cominciò l'uomo dalla pelle azzurra, alzandosi finalmente in piedi e sparendo di nuovo dalla vista del non morto.
"Giú negli inferi ho udito le storie di tanti uomini, ma la tua mi ha particolarmente colpito, Ban il non morto." Parlò ancora Morfeo e l'azzurro dovette alzare la testa per capire dove si trovasse.
"Mi aveva quasi fatto sperare che per gli uomini innamorati ci fosse speranza." Al termine del suo discorso puntò lo sguardo verso Ban, che si era già caricato entrambi i suoi compagni in spalla.
"Ti dispiacerebbe tornare normale? Mi sta venendo il torcicollo a guardarti." Commentò Ban scocciato, riferendosi al fatto che quello strano tipo avesse preso a camminare sul soffitto.
"Non credo tu abbia afferrato il concetto." Parlò ancora il blu, sparendo e rimaterializzandosi sulla spalla di Ban, esattamente dove poco prima si trovavano i suoi due amici.
"Io sono Morfeo, il Dio del sonno, custode e protettore dell'Ade e di tutte le anime peccatrici come te." Al suono di quel nome Ban ricordò improvvisamente i discorsi che aveva sentito fare ai suoi compagni nella locanda, anche se quel giorno era stato distante, ricordava vagamente di aver sentito parlare anche di lui.
"Che cosa hai fatto a King?" Domandò in cagnesco, perdendo improvvisamente la testa al ricordo delle lacrime del re delle fate e della sua paura.
"Le sorti di Harlequin non sono una mia decisione e anche tu dovresti starne fuori, ogni peccatore prima o poi avrà la sua punizione. Piuttosto mi preoccuperei delle sorti della tua amica." Per l'ennesima volta le parole di Morfeo scossero l'animo di Ban, tutta la sua preoccupazione improvvisamente divenne rabbia al ricordo delle parole di Diane. Sapeva perfettamente che non era il momento di provare quei sentimenti, che quell'odio che gli montava dentro era immotivato, eppure non poteva fare ammeno di stringere i pugni e conficcarsi i denti nella pelle del labbro.
"Non mi interessa di Diane, voglio solo sapere dov'è King."
Purtroppo nemmeno quella volta Ban poteva sapere come stavano realmente le cose, mentre un sorriso innaturale rendeva l'espressione del dio del sonno ancora piú simile a quella del demonio in persona.
"La situazione si fa' interessante."

Until you fall for me |[BanxKing]|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora