"Se mai ci sarà una prossima volta non ti lascerò andare, é una promessa."
Ban sbatté la faccia sul tavolo, era terribilmente stanco quel giorno. Dovevano essere quasi le cinque del mattino, quando con l'alba alle spalle lui e King avevano fatto ritorno al boar hat. Entrando in punta di piedi e trattenendo le risate, si erano diretti in cucina, dove Ban aveva poggiato i due grossi sacchi pieni di funghi nella dispensa.
"Ne vuoi un po'?" Aveva poi chiesto al compagno offrendogli la birra che si era già scolato per metà, non ricevendo però una risposta. Girandosi verso il re delle fate sorrise, trovandolo addormentato con il suo Chastiefol stretto tra le braccia.
L'aveva preso delicatamente e portato in camera, facendo una gran bella fatica a fargli mollare la presa sul cuscino, per poi adagiarlo sull'amaca.
Subito dopo si sdravaccò sul letto, consapevole che tra qualche ora il capitano Hawk sarebbe corso a rompere le scatole perché aveva fame.
Tuttavia, quando ebbe chiuso gli occhi si pentì amaramente di non essere rimasto sveglio. Quella frase aveva iniziato a risuonargli in testa come la melodia di un carillon, eppure non aveva idea di dove l'avesse sentita. Inconsciamente pensò alla sua amata, il suono armonioso della sua voce, il suo profumo dolce e rassicurante, i capelli morbidi e il sorriso bello da mozzare il fiato.
Quando si rese conto di quello a cui stava pensando fu troppo tardi, nella sua testa si era già dipinta l'immagine del re delle fate. L'immortale realizzò per la prima volta quanto i due fratelli si somigliassero in fondo, ma ancora si diede dello stupido, scartando immediatamente quell'idea. No, non poteva pensarlo sul serio, Eleine era l'unica ad avere un posto nel suo cuore.
Si girò su un fianco con gli occhi serrati, questa volta a tornargli in mente fu il volto contratto dal dolore della guardiana della fonte, io devo farla tornare, non ho nessun altro scopo in questa vita.
Si autoconvinse l'azzurro, spegnendo definitivamente i suoi pensieri e crollando in un sonno buio e pieno di rimorsi.Dopo aver preparato la colazione si era spalmato su di un tavolino, la testa gli doleva, le occhiaie gli facevano bruciare gli occhi, non avrebbe resistito un minuto di piú da sobrio.
Alzò il capo quando sentí qualcosa colpirgli la testa, trovandosi davanti il capitano che gli offriva un boccale di birra.
"Oh capitano, tu si che mi capisci." Esclamò con un ghigno sul volto, ghigno a cui Meliodas rispose con un sorriso, prima di sedersi al fianco del suo migliore amico.
"Com'è andata ieri? Non vi ho sentiti rientrare." Chiese il biondino guardando Ban, che aveva già tracannato tutto il boccale di birra, sbuffando soddisfatto.
"Sono svenuto per colpa di alcuni funghi, poi non ci ho capito piú niente."
"Oh avete beccato i funghi di Ipnos."
L'immortale fece spallucce, mentre leccava le ultime gocce di birra dal boccale.
"Poi cosa é successo?"
"Non ne ho idea, so solo che quando mi sono svegliato eravamo in una radura con un lago gigantesco e che i funghi erano già stati raccolti, King ha detto di avermici portato lui."
"Gentile da parte sua, vuol dire che siete tornati amici?"
A quella domanda il non morto rimase interdetto, smise improvvisamente di ridere.
"Non siamo mai stati... amici." Disse alla fine, per poi alzarsi di scatto e dirigersi in cucina.Quando King si svegliò, l'ora di pranzo era già passata da un pezzo e nella locanda erano quasi tutti in pausa, vista la quantità di clienti avuti all'ora di punta.
King fluttuò nella taverna salutando tutti e sentendo subito dopo il suo stomaco brontolare.
"Alla buon'ora!" Esclamò Hawk vedendolo entrare mentre si strofinava gli occhi.
"Buongiorno anche a te nobile porco."
"E piantala di chiamarmi cosí!"
Dopo l'ennesimo sbadiglio il re delle fate si diresse direttamente in cucina, ignorando completamente il maialino che strepitava.
Il cuore gli si strinse in una morsa appena vide Ban; era di spalle davanti ai fornelli, stava armeggiando con una padella e a giudicare dall'odore, stava preparando della carne. Non sapeva spiegarselo, ma in quel momento aveva un brutto presentimento.
"Oi Ban..." Parlò piano, lasciando la frase in sospeso e avvicinandosi al compagno per poggiargli una mano sulla spalla. Non fece in tempo a farlo, Ban l'aveva già schiaffeggiata via, facendo sgranare gli occhi al re delle fate.
Guardò l'immortale perplesso, gli occhi color cremisi erano privi di luce, la pupilla era diventata un puntino. Per l'ennesima volta King provò ad allungare una mano, stavolta per posarla sulla guancia dell'immortale, che stavolta strinse il polso di Harlequin in una presa ferrea, che fece sussultare il piú basso.Il suono strozzato che uscì dalle labbra di King, fú abbastanza per risvegliare Ban dallo stato di trans in cui era finito, lasciò andare il suo polso e abbassò lo sguardo.
"Non avvicinarti quando sono di spalle." Gli disse, il sorriso amaro che gli si dipinse sul volto fece preoccupare il re delle fate non poco.
"Ban cosa ti succede?" Provò ancora a chiamare il suo nome, ma quando il non morto rialzò lo sguardo sul compagno e lo guardò in faccia, il cuore gli si strinse ancora.
I suoi occhi si erano già spalancati, una lacrima solitaria minacciava di solcargli il volto, le guance erano rossissime, sembrava davvero una piccola zucca.
Cercò di calmarsi abbassando lo sguardo, i pugni gli tremavano, si stava trattenendo. Non aveva idea di cosa avrebbe fatto altrimenti, ma non voleva scoprirlo, finché non vide King avvicinarsi ancora a lui, le lacrime minacciavano ancora di uscire, ma la luce nei suoi occhi era la stessa che tormentava i sogni di Ban.
Ebbe paura, paura di quello che sarebbe potuto succedere e la rabbia, ebbe la meglio.Quando Meliodas sentí un tonfo metallico provenire dalla cucina, non gli ci volle molto a capire cosa poteva essere successo. Si precipitò nella stanza restando però bloccato sull'uscio della porta. Per prima cosa vide King seduto ai piedi dei fornelli, i suoi capelli grondavano olio e aveva alcune fette di carne sui vestiti, lo sguardo basso mentre si toglieva la grossa padella di dosso.
In piedi di fronte a lui c'era Ban, gli occhi sgranati come se fosse stupito del suo stesso gesto.
L'azzurro provò ad avvicinare una mano tremante al compagno ricoperto di olio, mentre da parte sua King si rifiutava anche solo di alzare la testa.
"Credo che tu abbia già fatto abbastanza, vattene Ban." L'immortale si voltò verso Meliodas, probabilmente non lo aveva sentito arrivare, ma capí subito che il capitano era furioso, quello non era un avvertimento, ma un ordine.
Ban fece come gli era stato detto, uscì velocemente dalla stanza, lasciando il il biondo e l'arancione soli.
"Te lo chiedo per l'ennesima volta King, sei sicuro che ti vada bene cosí?"
Il re delle fate non rispose, si limitò ad alzarsi in piedi e guardarlo con gli occhi pieni di lacrime, tirò un sorriso forzatissimo ed iniziò ad annuire con il capo, esattamente come quella notte.
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Until you fall for me |[BanxKing]|
FanfictionUna mattina Ban si sveglia e scopre di essere andato a letto con King. Con un vuoto nella testa che gli impedisce di ricordare quello che é successo e i sensi di colpa verso la sua amata, cercherà di dimenticare, ma non sempre le cose sono come semb...