Capitolo 2 - Calore Del Cuore - Parte 4

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Quel giorno il freddo era più feroce del solito, Entrai nel mio negozio strofinandomi le mani. Tirando la leva sulla parete, mi riscaldai le mani vicino alla fornace che avevo acceso. Perlomeno il suono sordo della ruota ad acqua era rimasto lo stesso, eppure l’inverno era finalmente arrivato. Se con l’avanzare dell’inverno avesse comportato il congelamento del fiume, temevo di non riuscire a lavorare. Il freddo mi aiutò a distrarmi, così controllai la mia agenda. Quel giorno dovevo completare altri otto oggetti. Se non mi fossi sbrigata, la giornata sarebbe finita prima di aver completato il mio lavoro. Il primo ordine era una semplice spada ad una mano a lama unica. Cercai tra la mia lista di lingotti, scegliendone uno che era un buon compromesso tra costo e qualità, e lo lanciai nella fornace. A quel punto, la mia maestria era aumentata, e avevo messo le mani su nuovi metalli, quindi ero stata in grado di costruire costantemente ottime armi. Scegliendo il momento adatto per togliere il metallo dalla fornace, lo misi sull’incudine. Presi il martello e lo usai con vigore. Ma quando si parlava di spade ad una mano— Nessuna di esse sarebbe stata in grado di competere con quella che avevo forgiato quell’anno. Quel fatto era allo stesso tempo frustrante e un sollievo. Quella spada in cui avevo infuso i frammenti dei miei sentimenti probabilmente adesso viaggiava negli angoli più remoti della linea del fronte. Una cosa strana, era che la trasparenza di quella spada sembrava aumentare man mano che veniva utilizzata. Per qualche motivo, questo fatto sembrava essere legato alla vita stessa della spada, che probabilmente si sarebbe spezzata quando sarebbe diventata del tutto trasparente, questo era quello che pensavo. Comunque si trattava di un futuro piuttosto lontano. Il fronte era ormai al settantacinquesimo piano. Quella spada avrebbe dovuto lavorare ancora per poco. Nella mano destra di quella persona — Kirito. Senza accorgermene l’arma fu pronta; il lingotto cominciò a brillare di rosso e a cambiare forma. Osservai quell’attimo irripetibile trattenendo il fiato, e presi la spada che comparve per esaminarla. "...Nella media, immagino." La posai sul tavolo. Senza indugiare presi il lingotto successivo. Questa volta si trattava di un’ascia a due mani... Dopo mezzogiorno riuscii a completare tutti gli ordini, così decisi di riposarmi un po’. Muovendo la testa con movimenti circolari, cominciai a stiracchiarmi. Una piccola foto appesa al muro catturò presto la mia attenzione. Ritraeva me ed Asuna che facevamo un segno di pace. Poco lontano da Asuna, c’era Kirito con un sorriso timido. Era stata scattata di fronte questo edificio. Ormai era passato più di un mese— quando mi era pervenuta la notizia del loro matrimonio. Sebbene quei due fossero fatti l’uno per l’altra, solitamente per un passo del genere serviva molto più tempo. Io stavo diventando impaziente, e cercavo in tutti i modi di ficcare il naso nella loro relazione, e quando alla fine seppi del loro matrimonio, fui felice per loro. Eppure— Non potei fare a meno di soffrirne. Ancora adesso rivivevo quella notte nei miei sogni. Quel ricordo brillava come una gemma in quei due anni ricchi di alti e bassi. Persino adesso, dopo che erano passati tre mesi, brillava come se fosse stato un diamante. "...Eppure..." Era davvero incredibile, mi dissi mentre accarezzavo quella foto con l’indice. "Ti ho sempre amato, fino alla fine." Dando un colpetto deciso in un certo punto della foto, spostai altrove i miei pensieri. Chiedendomi se era il caso di prepararmi qualcosa o mangiare fuori per la prima volta dopo un bel po’ di tempo, uscii dal laboratorio— fu allora che accadde. Un effetto sonoro che non avevo mai sentito cominciò a risuonare dall’alto. *Ding*, *ding*, sembrava una campanella... Alzai lo sguardo al cielo, ma sembrava che il suono venisse da molto più in alto. Stavo per mettermi a correre quando qualcosa mi stupì oltremisura. Il mio cassiere NPC, che era sempre lì senza mai riposare fin dal primo giorno di apertura, era svanito senza lasciare traccia. "...!?" Rimasi lì, ma della ragazza inanimata non c’era più alcuna traccia. La situazione diventava sempre più inesplicabile. Sotto la superficie del tetto posto ad un centinaio di metri sopra di noi—erano sospese enormi lettere rosse. Le fissai senza capire; le due frasi in Inglese, "Allarme", e, "Annuncio dal Sistema", comparivano minacciose. "Annuncio... dal Sistema..." Era una scena che avevo già visto. E chi se la dimenticava. Due anni fa, il giorno in cui era iniziato tutto, l’esatto annuncio apparve, insieme all’avatar vuoto del pazzo che condannò diecimila persone al suo gioco di morte. Guardandomi intorno mi resi conto che molti altri giocatori, proprio come me, erano impegnati a fissare quell’annuncio. Immediatamente capii che doveva esserci sotto qualcosa di serio. Di solito, camminando per strada, si incrociavano un sacco di NPC; ora erano svaniti. Capii che erano spariti proprio come quello che badava al mio negozio... ma perché— All’improvviso l’allarme si fermò. Dopo un attimo di silenzio, sentimmo una calma voce femminile. [Annuncio a tutti i giocatori ancora in vita.] Era del tutto differente dalla voce del Game Master, Kayaba Akihiko, di due anni prima, dato che era una voce sintetica completamente inanimata. Si trattava chiaramente di un annuncio automatico, ma data l’assoluta assenza di moderatori in SAO, questa era la prima volta che capitava una cosa simile. Trattenni il fiato e divenni tutta orecchie. [Il gioco sta per entrare in modalità amministrazione forzata. Tutti i mostri e gli oggetti lasciati in sospeso saranno messi in stand-by. Tutti gli NPC saranno dismessi. I punti danno di tutti i giocatori verranno fissati al massimo.] Un errore di sistema? Che sia un bug...? Fu quello che pensai per un momento. Ma poi— [Aincrad Standard Time, sette Novembre, quattordici e quindici, il gioco è stato completato.] —La voce sintetica riportò quella notizia. Il gioco è finito? [Tutti i giocatori verranno disconnessi in sequenza. Aspettate cortesemente al vostro posto. Ripeto...] Improvvisamente, "Wooah!", ed altre urla di gioia risuonarono dappertutto. Il suolo, no l’intero Castello Fluttuante di Aincrad tremò. Tutti si abbracciavano e alzavano le mani al cielo per esprimere la loro gioia. Io non mi mossi, non dissi una parola, rimasi ferma davanti al mio negozio. Riuscii a sollevare le mani e coprirmi la bocca. Allora ce l’aveva fatta. Lui— Kirito aveva vinto. Con la sua solita testardaggine... Sentii come un mormorio alle mie orecchie. —Ho mantenuto la mia parola... "Sì... Sì... Alla fine ce l’hai fatta..." Con quello sentii lacrime calde scendermi sulle guance. Senza preoccuparmi di farle smettere, alzai la mano destra e saltai con tutte le forze. "O—Oh!!" Mettendo le mani a coppa davanti alla bocca per amplificare la mia voce, gridai fino a sentire i polmoni in fiamme. "Ci rivedremo di nuovo, Kirito—!! ...Io ti amo!!"

Sword Art Online - Vol. 2: Aincrad side storiesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora