Era passato più di un anno da quando avevo iniziato a giocare a SAO, ma questa era la prima volta che la mia barra degli HP era entrata nella zona rossa. Dopo che i poligoni del mostro sconfitto finirono in frantumi, si lasciò dietro solo il sacco. Non avevo neanche più un cristallo curativo, e non ero mai arrivato tanto vicino alla morte. Anche se ero sopravvissuto, nel mio cuore non c’era alcuna gioia o consolazione. Invece provavo un’emozione più vicina all’insoddisfazione. Perché ero vivo? Riponendo la spada nel suo fodero, il sacco brillò e poi svanì. Tutti gli oggetti droppati, dovevano essere finiti nel mio inventario. Facendo un respiro profondo, sollevai la mano destra tremante per aprire la finestra del menù. La barra dei menù aveva molte etichette dai nomi che avrebbero fatto irritare molti giocatori. Armi & Armature, Gioielli/Minerali, Cristalli, e persino Ingredienti Culinari, scrollai tutta la pagina finché vidi una sezione che conteneva un solo oggetto. Un secondo dopo, avevo davanti l’oggetto che stavo cercando. Si chiamava «Divina Pietra Restitutrice d’Anime». Il mio cuore prese a battere all’impazzata, sembrava che finalmente il sangue fosse tornato a scorrere in quell’organo rimasto stordito per gli ultimi mesi. Po.... Posso resuscitare Sachi? Allora se era possibile, non voleva forse dire che, Keita, Tetsuo, e le vite di tutti gli altri giocatori le cui anime erano state distrutte in SAO non erano morti per davvero...? Questa poteva essere la mia ultima possibilità di rivedere Sachi. Solo a pensarci il mio cuore fece un balzo. Non mi importa delle maledizioni che mi avrebbe rivolto per via delle mie menzogne, questa volta l’avrei abbracciata e le avrei detto tutta la verità guardandola negli occhi. Non è che non morirai mai, ma io farò di tutto per proteggerti. Per quello scopo mi sarei allenato duramente. Dopo alcuni tentativi falliti di prelevare l’oggetto dall’inventario dovuti al tremolio alle mie mani, riuscii finalmente a materializzare la « Divina Pietra Restitutrice d’Anime ». Sopra il menù adesso fluttuava a mezz’aria una splendida pietra multicolore delle dimensioni di un uovo, la cui bellezza era impossibile da descrivere. "Sachi.......Sachi....." Chiamando il suo nome, cliccai la pietra, leggendo il menù che si apriva, apparvero delle semplici istruzioni su un pannello, scritte con un font familiare. [L’oggetto si può usare dal menù a scelta rapida del giocatore oppure tenendo in pugno l’oggetto materializzato e gridando «Rivivi .. Nome Giocatore», l’oggetto avrà effetto e resusciterà il giocatore caduto solamente nell’arco di tempo tra la morte del giocatore e la sua scomparsa. (approssimativamente 10 secondi)] Approssimativamente 10 secondi. Questa frase sembrava aggiunta intenzionalmente, a confermare chiaramente e crudelmente Sachi non sarebbe mai più ritornata. Approssimativamente 10 secondi. Era il tempo che passava tra la morte di un giocatore, il suo frantumarsi in poligoni, fino al Nerve Gear che inviava un potente impulso per friggere il cervello dei giocatori nel mondo reale. Non potei fare a meno di immaginare come si era sentita Sachi negli ultimi 10 secondi, dal momento in cui il suo corpo spariva, fin quando il Nerve Gear le ha bruciato il cervello. Doveva aver sofferto parecchio. Cosa aveva pensato durante quei 10 secondi? Che io sia maledetto..... "Ugg..Ahhhhhh. Ahhhhhhhhhhhhhhhh..." Emisi un gemito animalesco. Afferrando quell’oggetto che ancora galleggiava a mezz’aria lo strinsi forte e lo lancia al suolo con tutte le forze. "Ahh... Ahhhhhhhhhhhhhhhhhh!" Calpestai il cristallo con il piede, gridando. Ma il cristallo continuava a brillare impassibile, senza un graffio, tantomeno una crepa. Gridai con tutto il fiato che avevo, affondai entrambe le mani nella neve ed usando le dita afferrai il manto soffice, alla fine continuai a gridare torcendomi per terra. Era inutile, niente aveva senso. Non importava che Sachi fosse morta tra paura e atroci sofferenze, o che io avessi sfidato il mostro di Natale, NO, vivere in questo mondo o il fatto che 10,000 erano intrappolati in quel mondo, niente aveva senso. Finalmente l’avevo capito, quella era la mia unica verità. Non so per quanto tempo rimasi così, non importava quanto gridassi, di quanto urlassi, non riuscivo a piangere in nessun modo. Era forse questo corpo fasullo che non poteva piangere? Alla fine mi rialzai, presi il cristallo ormai sotto la neve e tornai di nuovo verso la zona precedente. C’erano solo Klein ed i membri della «Fuurinkazan» nella foresta adesso. I membri della «Divina Alleanza del Drago» erano svaniti. Avanzando verso il tipo con la Katana seduto per terra, notai che non c’erano state perdite tra i suoi. Era ovvio che Klein fosse stanco, ma non quanto lo ero io. Immagino che avesse negoziato con i ceffi di prima e avesse duellato. Ma non avvertivo alcuna gratitudine. Alla fine mi vide avvicinarmi, e la sua espressione mostrò sollievo. Ma le sue labbra si serrarono quando si accorse della mia espressione. "...........Kirito............" Lasciai il cristallo sulle ginocchia di Klein, che mi aveva chiamato con voce roca. "Questo è l’oggetto della resurrezione, ma non può essere usato per persone morte tanto tempo fa. Prendilo tu e salva la prossima persona che morirà avanti ai tuoi occhi." Mentre mi stavo dirigendo verso l’uscita, Klein mi afferrò per il cappotto. "Kirito... Kirito......" Mi sconvolse vedere che le sue guance barbute erano rigate di lacrime. "Kirito... Tu... Tu devi vivere.... Anche se tutti gli altri muoiono... Devi vivere fino alla fine....." Tirai via il lembo del cappotto dalle mani di Klein, mentre mi ripeteva piangendo che dovevo vivere. "Addio." Dopo quella parola, lasciai la foresta come un’anima persa. Quando mi resi conto di dove ero finito camminando, ero tornato alla stanza al 49esimo piano senza ricordare come avessi fatto. Erano le 3 del mattino. Cominciai a pensare a cosa avrei fatto d’ora in avanti. Nell’ultimo mese, l’oggetto della resurrezione era stata la mia ragione per aggrapparmi alla vita. Esisteva, ma non si era rivelato l’oggetto che mi serviva. Dopo averci pensato un po’, decisi che all’alba avrei affrontato il boss di livello. Se ci fossi riuscito, sarei passato al boss del 50esimo piano, e poi a quello del 51esimo. Non riuscivo ad immaginare una fine diversa per lo stupido clown che ero. Dopo aver preso quella decisione, trovai di nuovo pace, e rimasi seduto sulla sedia. Non vedendo nessuno, non pensando a niente, aspettando solo che facesse giorno. La luna che brillava fuori dalla finestra si spostava lentamente, e alla fine, venne sostituita da un grigio albeggiare. Non so da quante ore ero sveglio, ma quella fu la mia miglior mattina dopo la notte peggiore. L’orologio a muro segnava le 7, mi alzai dalla sedia, e nelle mie orecchie risuonò uno strano allarme. Guardandomi intorno, non riuscii ad identificarne la fonte. Alla fine, notai un segnale violetto che lampeggiava in un angolo della mia visuale, e mossi le dita. A brillare era il menù che avevamo condiviso io e Sachi. C’era un oggetto dimenticato. Una sorta di cristallo registratore a tempo che doveva essere l’origine dell’allarme. Presi il cristallo, lo attivai e lo posai sul tavolo. Dopo averlo cliccato, sentii la memorabile voce di Sachi. Kirito, Buon Natale. Quando sentirai questo messaggio, probabilmente sarò morta. Se così non fosse, avrei provveduto a rimuovere questo cristallo dal nostro inventario condiviso alla Vigilia di Natale, e ti avrei detto di persona quello che volevo dirti. Ecco... Lascia che ti spieghi perché ho registrato questo messaggio. Io, probabilmente, non sopravviverò a lungo. Ovviamente non dico che dubito delle capacità di Kirito e dei «Gatti Neri della Luna Piena». Kirito è molto forte e anche tutti gli altri diventano sempre più forti ogni giorno che passa. Come posso spiegarlo..... Una mia cara amica di un’altra gilda è morta. Essendo una persona timida e debole come me, cacciava solo nelle aree sicure, ma ha avuto sfortuna ed è stata uccisa da dei mostri lungo il ritorno. Ci ho pensato un po’ ed ho raggiunto una conclusione. Per sopravvivere in questo mondo, non importa quanto siano forti i tuoi compagni, se non hai la voglia di vivere o la determinazione necessaria, alla fine morirai. Per me.. Onestamente, fin dalla prima volta che ho messo piede al campo di addestramento per principianti, ho avuto una paura tremenda. Non ho mai avuto intenzione di lasciare la Starting City. Anche se nel mondo reale ero molto amica con tutti i membri dei Gatti Neri della Luna Piena e mi piaceva il tempo passato insieme, ho sempre odiato scendere in battaglia. Se continuerò a combattere con tale atteggiamento, prima o poi morirò. Non sarà colpa di nessuno, il problema sono io. Ogni notte mi ripeti che andrà tutto bene. Per questo sono certa che se io dovessi morire, tu ti danneresti per non essere riuscito a proteggermi. Anche per questo ho deciso di lasciare questo messaggio. Ti avrei detto, Kirito, che non è stata colpa tua. Semmai la colpa è soltanto mia. La data sarà impostata al prossimo Natale, perché vorrei vivere almeno fino ad allora, sperando di poter passeggiare per le strade innevate con te. In verità.... Sapevo quanto fossi forte. Una volta, svegliandomi nel tuo letto, avevo letto per caso il tuo livello da un menù lasciato aperto per sbaglio. Dopo averci ragionato a lungo, non ho capito come mai Kirito-kun avesse tenuto nascosto il suo livello a me e agli altri. Ma non ho detto niente agli altri membri, perché credevo che un giorno ce ne avresti parlato di persona.... Ero così felice quando capii quanto eri forte. Fu da allora che riuscii a dormire di nuovo come si deve. Forse anche per te, stare insieme a me da un senso alla tua vita, e questo pensiero mi fa molto felice. Se questo è il caso, allora non ho buttato via la mia vita, seguendo gli altri fin quassù. Ecco... Quello che sto cercando di dire, è che anche se muoio, devi tirare avanti. Vivi, affronta questo mondo fino alla fine, aiutami a comprendere le ragioni per cui è stato creato questo mondo, il ruolo di una persona timida come me, ed il significato del nostro incontro. E’ questo il mio desiderio. Ah... C’è altro. Questo cristallo può registrare molta roba. Hmmm, allora, dato che Natale è un giorno speciale, canterò una canzone di Natale. Mi fido molto della mia voce. Credo che canterò [Rudolph, la renna dal naso rosso]. Avrei preferito altre canzoni come [Winter Wonderland], [Bianco Natale] che sono più conosciute, ma sfortunatamente conosco le parole solo di questa qui. Perché ricordo solo [Rudolph, la renna dal naso rosso]? La scorsa notte, Kirito mi ha detto una cosa, "Non importa chi tu sia, puoi sempre fare la differenza nella vita di qualcuno." Questo significa più o meno che anche io ho un luogo a cui appartengo. Dopo aver sentito quelle parole, non so perché ma ho ricordato questa canzone. Credo sia perché mi sono immedesimata in Rudolph e te in Babbo Natale.... se dovessi esprimerlo a parole, emani una sensazione molto paterna. Mio padre mi ha lasciata che ero molto piccola, ecco perché ogni notte che dormivamo insieme, mi chiedevo se fosse quella la sensazione di avere un papà. Ah, ok, è ora di cantare. Rudolph, la renna dal naso rosso, il naso brillante aveva.♪ Le altre renne lo sfottevano con mille soprannomi.♪ Poi, una Vigilia di Natale♪ Babbo Natale venne e disse:♪ "Rudolph con quel naso tanto luminoso, guideresti la mia slitta stanotte?"♪ Rudolph che sempre piangeva, da quella notte prese a sorridere.♪ ......Per me, sarai sempre come una stella brillante che mi guida dall’altra parte di un baratro buio e orrendo. Addio, Kirito. Sono stata molto fortunata ad averti conosciuto e aver passato del tempo insieme. Grazie. Addio.