Sul giardino soffiava una brezza calda e gentile. Forse attratti dalle voci allegre, un bel po’ di uccelli stavano sui rami degli alberi, osservando i bizzarri umani sottostanti. Una festa si stava celebrando nel grande giardino di fronte alla chiesa di Sasha, e avevano spostato il grande tavolo per poter mangiare fuori. Il cibo veniva preparato con una griglia enorme, per la gioia di tutti i bambini. "Pensare che una cosa tanto deliziosa... in realtà non esiste..." Il capo dell’Armata che era stato salvato appena il giorno prima, Thinker, assaggiò l’arrosto preparato con dovizia da Asuna, tessendone le lodi estasiato. Accanto a lui, Yulier osservava divertita. All’inizio sembrava una guerriera impassibile, ma accanto a Thinker non sembrava altro che una moglie gentile. Per quanto riguardava Thinker invece, si vedeva chiaramente che si trattava di una persona che emanava un’aura di gentilezza, decisamente in contrasto con il ruolo di chi comanda una gilda del genere. Leggermente più alto di Asuna, era visibilmente più basso di Yulier. La sua corporatura assolutamente comune non era quella di un guerriero, e non aveva neppure un’arma. Accanto a lei, anche Yulier per l’occasione non era in uniforme. Thinker accettò il vino offertogli da Kirito, e fece un cenno col capo. Non era la prima volta, quel giorno. "Asuna-san, Kirito-san. Vi siamo davvero debitori. Ditemi come posso sdebitarmi..." "No, io devo molto a «MMO Today» dopotutto." Kirito rispose con un sorriso. "Un nome molto nostalgico." Al sentirlo, il volto tondo di Thinker si illuminò con un sorriso. "All’epoca, viste le difficoltà inerenti all’aggiornare il sito giorno dopo giorno, pensai che non potessi fare molto altro, ma paragonandolo all’essere il capo di una gilda, era una passeggiata. Avrei fatto meglio a dirigere un giornale anche qui, eh." Dal tavolo si levarono le risate. "Ed ecco… Come vanno adesso le cose con l’Armata...?" Asuna chiese esitante, e Thinker cambiò espressione. "Kibaou e i suoi sostenitori sono stati espulsi. Avrei dovuto farlo molto tempo fa... Io non sono bravo a litigare, e la situazione è degenerata subito... —Ho anche pensato di sciogliere la gilda." Asuna e Kirito si guardarono meravigliati. "Devi…averci riflettuto per un bel po’." "L’Armata è cresciuta troppo... Demolirò la gilda, e dalle sue ceneri creerò nuovamente un’organizzazione per il bene di tutti. Demolirla e abbandonare tutti è da irresponsabili dopotutto." Yulier strinse gentilmente la mano di Thinker e continuò al suo posto. "—Ridistribuiremo equamente le ricchezze accumulate dall’Armata tra i membri e anche tra gli abitanti di questa città. Dopotutto, abbiamo causato non pochi disagi... Sasha-san, ci dispiace tanto." Yulier e Thinker fecero un profondo inchino, provocando la sorpresa di Sasha. La poveretta cominciò ad agitare le mani commossa. "No, questo è troppo. I bambini hanno ricevuto aiuto anche dai membri onesti dell’Armata dopotutto." La reazione di Sasha causò un’altra ondata di risate. "Mettendo questo da parte..." Yulier si rivolse ai due spadaccini. "La bambina di ieri, Yui-chan... come se la passa...?" Asuna e Kirito si scambiarono uno sguardo, e la ragazza rispose con un sorriso. "Yui è... tornata a casa sua..." Portò il suo indice al petto. Lì brillava un ciondolo che fino al giorno prima non c’era. Lì, incastonata in una fine catena d’argento, c’era una gemma brillante. Accarezzando quella gemma a forma di lacrima, sentì un calore vivo sulla punta delle dita. In quel momento— Poco dopo la scomparsa di Yui, quando Asuna piangeva disperata, Kirito gridò all’improvviso. "Cardinal!!" Alzando lo sguardo al cielo, Kirito fissò il soffitto della stanza e gridò. "Non pensare che... andrà come vuoi tu!!" Poi saltò improvvisamente sulla console al centro della stanza. Colpì rapidamente la tastiera olografica. A quella scena Asuna dimenticò la sua tristezza e chiese con voce tremante. "Ki-Kirito-kun... Ma che...!?" "Se è ancora... Se è ancora qui, potrei introdurmi nel sistema con l’account di un GM..." Davanti a Kirito che borbottava a bassa voce comparve una finestra luminosa che irradiava di luce l’intera stanza. Mentre Asuna lo osservava stupita, Kirito inserì diversi comandi uno dopo l’altro. Apparve una piccola barra di progresso, e nell’istante in cui la barra raggiunse l’estremità che indicava il completamento— La console lampeggiò con una luce bianca, e immediatamente dopo Kirito fu mandato a gambe all’aria con un suono tremendo. "Ki-Kirito-kun!!" Spaventata, accorse da lui steso per terra. Scuotendo la testa mentre si rialzava, Kirito sorrise con espressione dolorante; poi porse ad Asuna il pugno chiuso. Non capendo cosa stesse succedendo, Asuna allungò a sua volta la mano. Quello che Kirito fece cadere nella mano aperta di Asuna era un gioiello a forma di lacrima. Al centro della gemma finemente elaborata brillava una luce intermittente, come se fossero dei battiti. "Questo è...?" "...La connessione che ha usato Yui per connettersi al sistema era ancora attiva, e l’ho sfruttata per scaricare il suo programma, e poi l’ho convertito in oggetto... Qui dentro c’è il cuore di Yui..." Dopo aver detto questo, Kirito rovinò al suolo, come se fosse a corto di energie. "Yui-chan... allora sei... qui dentro, eh... La mia... Yui-chan..." Ancora una volta riprese a piangere disperata. La gemma, come a rispondere alle parole di Asuna, brillò una volta più intensamente delle altre. Salutarono riluttanti Sasha, Yulier, Thinker, e i bambini, e il vento infuso dei profumi della foresta, e tornarono al ventiduesimo piano. Sebbene fossero stati via solo tre giorni, a loro pareva essere trascorso molto più tempo. Che mondo vasto— Asuna ripensò ancora una volta a quel misterioso mondo fluttuante. Ogni giorno, su quel mondo a strati c’erano persone che ridevano o che piangevano. No, per la maggior parte delle persone erano più comuni gli avvenimenti tristi; eppure, tutti quanti continuavano le loro battaglie, giorno dopo giorno. Il posto in cui dovrei essere... Asuna osservò la strada davanti casa sua, e poi il soffitto sopra di lei. —Torniamo presto a fronte, pensò all’improvviso. Ho bisogno di tornare al mio posto e di usare ancora la mia spada. Non so quanto mi ci vorrà, ma intendo demolire questo mondo fasullo e restituire a tutti il vero sorriso. Per garantire a tutti la vera felicità— Era questa la richiesta di Yui. "Ehi, Kirito-kun." "Mmh?" "Se il gioco finirà e questo mondo sparisse, cosa succederebbe a Yui-chan?" "Aah... Beh, non credo ci siano rischi. Ho convertito i suoi dati in modo da essere compatibili per alcune applicazioni installate nella memoria del mio Nerve Gear. Però potrebbe essere difficile decomprimerli sottoforma di Yui... Ma ritengo sia possibile." "Capisco." Asuna abbracciò Kirito gentilmente. "Bene, allora incontreremo Yui dall’altra parte. La nostra prima bambina." "Certo." Asuna osservò il cristallo che teneva in mano. "Mamma, fa del tuo meglio"... Le sembrava di sentire nelle sue orecchie.