3. "Tumble."

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Harry.

Come avevo già detto, Niall era il mio unico amico. Non lo chiamavo migliore amico, perché i migliori amici vanno e vengono nella vita. Io preferivo chiamarlo amico vero, niente di più e so che sarebbe restato tale per tutta la vita. Niall era una di quelle persone di cui ti potevi fidare, che non ti giudicava mai, che ti dava sempre consigli, ti portava positività, cercava sempre di farti star meglio e ti capiva sempre, sapeva quando volevi essere lasciato solo, sapeva quando abbracciarti o quando era il momento di intervenire. Quel giorno fu uno di questi. Erano gli inizi di settembre, un mese piuttosto odioso, non sapevi mai se avrebbe fatto caldo o freddo. E' il mese che sancisce definitivamente la fine dell'estate e l'inizio dell'autunno, ma qui a Los Angeles il caldo prevale alla grande. Il 2 settembre io e Niall dovevamo andare al concerto dei "Black and red option", una band punk rock per cui il mio amico impazziva. Non mi accattivava l'idea di andarci, non avevo proprio voglia di stare a contatto con altre persone, con il genere umano. E' come se ne fossi diventato allergico e la mia unica medicina sarebbe quella di sparire; e con questo non intendo per qualche giorno, ma via da tutto per sempre. In ogni posto dove andavo ritrovavo lui, che come un fantasma riusciva ad avvicinarsi a me, e io lo sentivo, lo vedevo, e perdevo i sensi, l'inferno non esiste solo dopo che si muore, l'inferno esiste sempre e non possiamo scappare da esso. E sfido chiunque a non pensarlo dopo tutto ciò che ho passato.

Niall.

"Harry, alle 10.30 fatti trovare sotto casa mia, su con il morale che oggi ci divertiamo, andiamo a vedere il nostro gruppo preferito!". Scrissi questo SMS al mio amico, sperando vivamente in una risposta, ma la immaginavo del tipo : - E' il tuo gruppo preferito, non il mio, vengo solo per te, guai se mi lasci solo per andare a scoparti qualcuno! -

- Niall non venirmi a dire che è il NOSTRO gruppo preferito perché è il TUO e ci vengo solo per fare qualcosa di diverso dato che sto passando la mia vita in casa. -

Scoppiai a ridere appena mi arrivò il messaggio, le mie previsioni si erano avverate. Volevo fargli conoscere qualche membro della band, così comprai anche i vip pass per accedere al Backstage, chissà, magari incontrava qualcuno di interessante. Harry aveva bisogno di me? Assolutamente sì. Ma non posso essere l'unico amico che ha, devo fargli conoscere nuove persone, allora perché non provare in tanti modi diversi?

« Niall, sono sotto casa, scendi! » sentii la voce di Harry appena risposi al cellulare.

« Arrivo Har. »

Presi il giubbotto di pelle nera, lo infilai sopra la mia canotta preferita bianca e scesi. Portavo dei jeans attillati neri, un po' dall'altra sponda ma infondo ci azzeccavano con me, e da sotto di essi, due paia di calzini bianchi e le converse anche quelle nere. Scesi e trovai Harry sul portico, era bellissimo, indossava una camicia a maniche corte bianca con una cravatta nera da sopra, e da sotto aveva dei jeans anche lui, ma bianchi -odia il nero-. I suoi capelli erano diventati lunghissimi, ma lo trovavo comunque adorabile. Notai che aveva gli occhi rossi, ma non infierii.

«Oggi ci divertiremo un sacco fratello mio! » gli dissi salutandolo con un caloroso abbraccio.

«A che ora finisce il concerto?» mi chiese Harry sorridendo per il mio gesto.

«Dovrebbe finire verso le 3 di notte, ma dopo ci aspetta una sorpresa» dissi mentre mettevo in moto la mia macchina rossa molto stile anni '50: la adoravo.

Mentre guidavo Harry fissava il suo cellulare, sempre. Avevo paura che un giorno potesse suicidarsi, e non scherzo. Un giorno mi confessò che chiamava ancora sul numero di Jake, piangeva appena scattava la segreteria e poi chiudeva. Non sapevo più come aiutarlo, eppure io lo capivo sempre. Mi sentivo inutile a volte, mi faccio un sacco di complessi. Arrivammo al locale "Heyo" già colmo di ragazzine sudate che urlavano i nomi dei componenti della band: Wayne, Oliver, Micheal e Josh. Ero profondamente attirato dall'ultimo che ho nominato, il batterista: aveva due braccia muscolose, era castano, abbastanza alto e sempre sorridente, e soprattutto gay fino al midollo! Io non ero completamente gay, ero bisessuale, ma mi ero ripromesso a me stesso che se avessi dovuto fidanzarmi seriamente l'avrei fatto con un ragazzo, se proprio dovevo fare qualcosa con una ragazza la facevo, ma senza impegnarmici troppo. Stare con una persona del tuo stesso sesso è qualcosa di più intimo, c'è più intesa, puoi fare molte più cose e oltre all'amore c'è molta più amicizia da parte di entrambi, non so se mi spiego.

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