- Professore, ho bisogno di te, o almeno di un tuo consiglio...
- dimmi tutto Nairobi.
- non so come comportarmi con quella tipa, non so se fidarmi o se aspettarmi un'altra pallottola, capisci?
- beh, ti ha fatto riavere tuo figlio, il che è fantastico!
- sì, ma come ci è riuscita?
- non preoccuparti, non l'ho persa di vista neanche un secondo. Ti assicuro che sotto non c'è una trappola.
- non vedo l'ora di rivedere Axel!!! Non sto più nella pelle!
- sì, ci credo!
- e tu invece? Come va? Io e Tokyo nella banca abbiamo sentito la conversazione... mi dispiace tantissimo.
- beh, sono cose che capitano. Se si ama una persona si fa di tutto per lei, no? È quello che ho fatto... ma va bene così.
- mmm, si, certo. Ma c'è qualcosa che non mi quadra. Sei molto strano e nonostante questo ti vedo in forma; dimmi la verità, che succede cervellone?
- ...non si può nasconderti mai niente, vero? ...
- beh?
- è molto difficile da spiegare, è una cosa molto delicata e inoltre non piacerà a nessuno. Per questo ci ho pensato e ho deciso di parlare con tutti voi proprio ora. Seguimi nella sala principale.
- dai, non vuoi darmi l'esclusiva?
- dopo il discorso parleremo, anche perché ti assicuro che sarai infuriata, tu soprattutto. Ma mi devi promettere che parleremo in privato Nairobi.
- sì, d'accordo. Mi stai facendo preoccupare...
Il Professore riunì tutta la banda, Alicia compresa, tutto tremolante e con il suo tipico sguardo che esprime imbarazzo e paura.
- signore e... signori, ho una cosa importante da dirvi. Per me è una bella notizia ma per voi...non so. Premetto che voi siete la mia famiglia, tutti quanti, e se la mia famiglia è felice, lo sono anch'io. Vi chiedo solo di essere felici per me almeno.
- beh, sputa il rospo!
Lo interruppe Denver.
- io e Alicia stiamo iniziando una storia.
Non volava neanche una mosca e tutti i volti dei presenti si fecero espressivi.
- insieme siamo felici, sono a mio agio e per chi non lo sapesse... io e Raquel ci siamo lasciati...
- sì è vero, l'ho lasciato io. È stato meglio così...
- questo non cambierà le cose, ve lo assicuro, si tratta solo della mia vita privata.
- non c'è problema, tranquillo. Io ti voglio bene e proprio per questo lo accetto.
Disse Raquel.
- sì certo, ti vogliamo tutti bene. L'unica cosa... stai attento.
Continuò Tokyo. Anche gli altri la pensavano allo stesso modo; di certo questa non era la reazione che il Professore si aspettava.
- ehi tu! Avevi detto che dovevamo parlare.
- sì, sì.
- ascolta, io non ho nulla contro voi due. Ho scoperto che odio serbare rancore perciò va bene, fa' quello che vuoi tesoro!
- sicura?
- e da quando ti serve la mia approvazione?! Eh? Se la ami, forse potrà essere anche lei parte della famiglia...certo in un futuro lontano...hahahaha
- anche suo figlio.
- sì, anche suo figlio.
- grazie Nairobi, ti voglio bene.
- vieni qua, abbracciami.
Il sottomarino arrivò a destinazione e i membri della banda si divisero di nuovo in coppie (le quali avevano risolto le proprie divergenze) pronte a raggiungere le loro vecchie abitazioni (tranne Tokyo e Rio, che erano costretti a cambiare stato). Si salutarono tutti calorosamente e si promisero di riunirsi un anno dopo, per sicurezza. Il Professore, avrebbe fatto arrivare i soldi ricavati con l'oro, ad ogni coppia, circa due mesi dopo.
Helsinki e Nairobi arrivarono al porto della loro cittadina in Argentina e sul ponte c'erano una donna e un bambino. Agata, riconoscendo Axel iniziò a correre come una pazza verso di lui. L'assistente sociale lo aveva accompagnato fin lì, ignara di tutto come previsto e lasciò Axel a sua madre.
- tesoro mio, quanto sono felice!
- mamma!
- sì cucciolo, la mamma è qui con te. Ti prometto che non ti abbandonerò mai più in tutta la vita.
- lui chi è? Il tuo fidanzato?
- ahahah no. Lui si chiama Helsinki ed è come un fratello per me. Potrai chiamarlo zio Helsi, ok?
- ciao zio Helsi!
- fatti abbracciare! Quanto mi sei mancato! Allora sei felice, amore?
- sì moltissimo, mi sei mancata un sacco. Ti pensavo tutti i giorni ed ero sicuro che ti avrei rivista. Mi prometti che andrò a trovare la mia vecchia famiglia? Mi mancano... e anche i miei amici.
- sì certo, vedremo cosa possiamo fare. Quando sarai un po' più grande ti spiegherò tutto, promesso!
- ho tante domande da farti, mamma.
- sì certo lo so. Adesso andiamo a casa e ti preparo la merenda, così potrai farmi tutte le domande che vuoi. Ok piccolo?
- va bene.
La nostra Nairobi, Helsinki e Axel, vissero una vita felice in Argentina e non ebbero mai problemi con la polizia. Grazie all'inseminazione artificiale, Agata rimase incinta, ma non del Professore; trovò un altro uomo alla clinica e questa volta stava aspettando una bambina, che chiamò Ibiza. Almeno due volte all'anno la grande famiglia dei Dalí si riuniva e così Axel e Ibiza ebbero modo di conoscere tutti i suoi zii, le persone più importanti della vita di sua madre.
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Yo soy Agata (che il matriarcato abbia inizio)
FanficCi viene raccontata la storia di Agata, alias NAIROBI de "La casa di carta", da un punto di vista totalmente differente. La storia inizia qualche anno prima della rapina, in cui sarà coinvolta e poi ci porterà sia nella Zecca di Stato spagnola, che...