Tesoro mio (finale 2)

92 5 3
                                    

- Professore, ho bisogno di te, o almeno di un tuo consiglio...
- dimmi tutto Nairobi.
- non so come comportarmi con quella tipa, non so se fidarmi o se aspettarmi un'altra pallottola, capisci?
- beh, ti ha fatto riavere tuo figlio, il che è fantastico!
- sì, ma come ci è riuscita?
- non preoccuparti, non l'ho persa di vista neanche un secondo. Ti assicuro che sotto non c'è una trappola.
- non vedo l'ora di rivedere Axel!!! Non sto più nella pelle!
- sì, ci credo!
- e tu invece? Come va? Io e Tokyo nella banca abbiamo sentito la conversazione... mi dispiace tantissimo.
- beh, sono cose che capitano. Se si ama una persona si fa di tutto per lei, no? È quello che ho fatto... ma va bene così.
- mmm, si, certo. Ma c'è qualcosa che non mi quadra. Sei molto strano e nonostante questo ti vedo in forma; dimmi la verità, che succede cervellone?
- ...non si può nasconderti mai niente, vero? ...
- beh?
- è molto difficile da spiegare, è una cosa molto delicata e inoltre non piacerà a nessuno. Per questo ci ho pensato e ho deciso di parlare con tutti voi proprio ora. Seguimi nella sala principale.
- dai, non vuoi darmi l'esclusiva?
- dopo il discorso parleremo, anche perché ti assicuro che sarai infuriata, tu soprattutto. Ma mi devi promettere che parleremo in privato Nairobi.
- sì, d'accordo. Mi stai facendo preoccupare...
Il Professore riunì tutta la banda, Alicia compresa, tutto tremolante e con il suo tipico sguardo che esprime imbarazzo e paura.
- signore e... signori, ho una cosa importante da dirvi. Per me è una bella notizia ma per voi...non so. Premetto che voi siete la mia famiglia, tutti quanti, e se la mia famiglia è felice, lo sono anch'io. Vi chiedo solo di essere felici per me almeno.
- beh, sputa il rospo!
Lo interruppe Denver.
- io e Alicia stiamo iniziando una storia.
Non volava neanche una mosca e tutti i volti dei presenti si fecero espressivi.
- insieme siamo felici, sono a mio agio e per chi non lo sapesse... io e Raquel ci siamo lasciati...
- sì è vero, l'ho lasciato io. È stato meglio così...
- questo non cambierà le cose, ve lo assicuro, si tratta solo della mia vita privata.
- non c'è problema, tranquillo. Io ti voglio bene e proprio per questo lo accetto.
Disse Raquel.
- sì certo, ti vogliamo tutti bene. L'unica cosa... stai attento.
Continuò Tokyo. Anche gli altri la pensavano allo stesso modo; di certo questa non era la reazione che il Professore si aspettava.
- ehi tu! Avevi detto che dovevamo parlare.
- sì, sì.
- ascolta, io non ho nulla contro voi due. Ho scoperto che odio serbare rancore perciò va bene, fa' quello che vuoi tesoro!
- sicura?
- e da quando ti serve la mia approvazione?! Eh? Se la ami, forse potrà essere anche lei parte della famiglia...certo in un futuro lontano...hahahaha
- anche suo figlio.
- sì, anche suo figlio.
- grazie Nairobi, ti voglio bene.
- vieni qua, abbracciami.
Il sottomarino arrivò a destinazione e i membri della banda si divisero di nuovo in coppie (le quali avevano risolto le proprie divergenze) pronte a raggiungere le loro vecchie abitazioni (tranne Tokyo e Rio, che erano costretti a cambiare stato). Si salutarono tutti calorosamente e si promisero di riunirsi un anno dopo, per sicurezza. Il Professore, avrebbe fatto arrivare i soldi ricavati con l'oro, ad ogni coppia, circa due mesi dopo.
Helsinki e Nairobi arrivarono al porto della loro cittadina in Argentina e sul ponte c'erano una donna e un bambino. Agata, riconoscendo Axel iniziò a correre come una pazza verso di lui. L'assistente sociale lo aveva accompagnato fin lì, ignara di tutto come previsto e lasciò Axel a sua madre.
- tesoro mio, quanto sono felice!
- mamma!
- sì cucciolo, la mamma è qui con te. Ti prometto che non ti abbandonerò mai più in tutta la vita.
- lui chi è? Il tuo fidanzato?
- ahahah no. Lui si chiama Helsinki ed è come un fratello per me. Potrai chiamarlo zio Helsi, ok?
- ciao zio Helsi!
- fatti abbracciare! Quanto mi sei mancato! Allora sei felice, amore?
- sì moltissimo, mi sei mancata un sacco. Ti pensavo tutti i giorni ed ero sicuro che ti avrei rivista. Mi prometti che andrò a trovare la mia vecchia famiglia? Mi mancano... e anche i miei amici.
- sì certo, vedremo cosa possiamo fare. Quando sarai un po' più grande ti spiegherò tutto, promesso!
- ho tante domande da farti, mamma.
- sì certo lo so. Adesso andiamo a casa e ti preparo la merenda, così potrai farmi tutte le domande che vuoi. Ok piccolo?
- va bene.
La nostra Nairobi, Helsinki e Axel, vissero una vita felice in Argentina e non ebbero mai problemi con la polizia. Grazie all'inseminazione artificiale, Agata rimase incinta, ma non del Professore; trovò un altro uomo alla clinica e questa volta stava aspettando una bambina, che chiamò Ibiza. Almeno due volte all'anno la grande famiglia dei Dalí si riuniva e così Axel e Ibiza ebbero modo di conoscere tutti i suoi zii, le persone più importanti della vita di sua madre.

Yo soy Agata (che il matriarcato abbia inizio)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora