Fuga (finale 2)

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Le cose si stavano mettendo veramente male, ma questo la banda ancora non lo sapeva; non dico che il Professore si stava per arrendere, ma di certo iniziò a pensare di dover lasciare sola la sua squadra. Dopo tante chiamate di Palermo, quel momento Nairobi stava cercando di contattarlo, ma nulla da fare. Ormai era pronta a testare il tubo e a ricevere il via per poter finalmente mettere fine a tutto questo.
- beh ora che facciamo?
Chiese Denver
- il Professore non risponde e Marsiglia non ci ha dato nessuna notizia...
- aspettiamo ancora un po', diamo il tempo a Marsiglia di tornare nel caveau.
Rispose Lisbona.
- beh sapete che c'è? Se entro un ora, nessuno dei due si fa vivo, diffondiamo la notizia che nella camera blindata non c'è più oro.
- ma che dici Tokyo?! Non possiamo trasferire tutte le pepite, senza la certezza che siano arrivate nel sottomarino. E se qualcosa non funzionasse?! Potremmo rischiare di buttare in mare tutto l'oro!
Contestò Palermo.
- io non ho detto che la notizia sarà vera...servirà a farci guadagnare tempo. È quello che farebbe il Professore.
Allora Nairobi intervenì:
- Tokyo ha ragione. Se servirà a farci fuggire, me ne fotto dell'oro! Siamo già milionari, piuttosto mi preoccuperei per il Professore!!
All'improvviso arrivò Rio con un computer e mostrò agli altri il notiziario:
'L'ispettrice Alicia Sierra, a comando della negoziazione, per la rapina alla banca con ostaggi, è ricercata in tutto il paese. Su di lei pende ufficialmente un mandato di cattura e a quanto pare è fuggita dalla sua abitazione...'
- non ci posso credere! Quella stronza è fuggita! Così non sarà per niente facile riuscire a trovarla.
- che dici Nairobi? È una fortuna essersela tolta dai piedi, scherzi?
Chiese Denver
- oh no, io ho giurato di fargliela pagare, non me ne frega un cazzo.
- adesso dobbiamo pensare a fuga, ok? Poi ti aiuterò io a cercarla, va bene?
- hai ragione Helsi... dovrò essere in forma quando la troverò!
- ci puoi scommettere, hai tutto il mio sostegno.
Aggiunse Rio.
Sierra puntava la pistola al Professore e così lui disse:
- ispettore, come mi ha trovato?
- non è stato difficile, ho solo fatto il mio lavoro come si deve. Inginocchiati, lentamente. Metti le mani sopra la testa dove posso vederle.
- stai facendo uno sbaglio Sierra. Sei rimasta sola, non hai più un lavoro, una casa. Ora hai tutti contro e non credere che consegnarmi alla polizia ti farebbe riottenere tutto!
- no certo che no, lo sto facendo per orgoglio personale. Sai, non sono molte le cose di cui vado fiera. Posso tentare di fare un accordo con Tamayo, consegnarti oppure ucciderti e fuggire.
- l'unico che può farti fuggire e mettere al sicuro te e tuo figlio, sono io. Facciamo un patto, aiutami a tirare fuori la banda da lì e io ti aiuterò a fuggire. Per loro sei una minaccia, non ti lasceranno mai scappare. Sai troppe cose Alicia, li rovineresti tutti!
Così, abbassando la pistola disse:
- voglio anche una parte del bottino e la garanzia che nessuno dei tuoi farà del male a me e a mio figlio.
- hai fatto delle cose orribili, ma io sono un uomo di parola.
- posso mettere via la pistola o mi colpirai e poi legherai?
- non lo farei mai, sei incinta...
Disse il Professore, guardandola per un momento con aria dolce e intenerita. Lo sguardo si fece sempre più intenso, lei lo guardava con curiosità e lui con fascino. Anche se non volevano ammetterlo, erano entrambi attratti l'uno dall'altra. Alicia era rimasta colpita da un uomo così intelligente, alla sua altezza; mentre il Professore era come abbagliato da quel coraggio e dalla determinazione di quella donna. Così lui fece il primo passo, si avvicinò a lei, le afferrò il viso e il fianco, la tirò verso di sé e le diede un bacio. Lei all'inizio stentò e sbarrò gli occhi dalla sorpresa, ma non si tirò indietro, o almeno non ne fu in grado. Erano petto contro petto, o quasi dato che il pancione di lei ostacolava la vicinanza dei loro corpi; si guardavano con uno sguardo incredulo, quello di chi fino ad un secondo prima si odiava a morte è un secondo dopo non riusciva a staccarsi neanche per sbaglio.
- che stiamo facendo?
- non lo so, ho solo seguito l'istinto.
- e l'istinto ti dice di farti tutte le ispettrici che incontri?
- con Raquel è finita. Pensiamo che sia meglio per entrambi.
- ahhh, molto bene, ma dubito che con la seconda ispettrice funzioni... dongiovanni.
- prendiamocela con calma ok? Non è il momento di parlare di questo.
- bella mossa! Vuoi solo farti una scopata per farmi cadere ai tuoi piedi? Geniale ma allo stesso tempo troppo pervertito per i miei gusti.
- che stai dicendo?! Assolutamente no! Non sono quel tipo di uomo, volevo solo baciarti, tutto qui, appunto perché sei incinta. Non avevo intenzione... sai...
- ok ok ora basta, qual è il piano?
Arrivò Marsiglia, che subito si stupì di vedere lì Alicia; i tre si diressero verso il mare è appena arrivati al sottomarino, chiamarono la banca:
- sì? Sono Nairobi.
- perfetto, procedi con la prova.
- dove cazzo eri finito? Sai quante volte ti abbiamo chiamato, eh? Eravamo preoccupati!
- questo ve lo spiegherò quando arriverete nel sottomarino.
- ok, procedo.
La prova andò a buon fine e così tutte le pepite iniziarono a confluire nel tubo, fino ad arrivare nel sottomarino. Procedeva così bene che nel giro di qualche ora, sarebbero fuggiti con il bottino. A quel punto il Professore chiamò il colonnello Tamayo:
- buon pomeriggio, come se la passa?
- niente male, devo dire che sono entusiasta...
- ah si? È per la foto che le ho appena mandato?
- che significa? Che posto è questo?
- abbiamo fatto uscire tutto l'oro che c'era nella banca e inoltre possediamo ancora tutti i segreti di Stato, perciò pensavo di proporle un accordo.
- figlio di puttana...
- ha due opzioni: la prima è fare uscire la banda dalla banca di Spagna senza sparatorie e inseguimenti, poi se volete potete provare a prenderci solo dopo cinque minuti dalla fuga. In questo modo, metà dell'oro rimarrà nel caveau e così anche i segreti di Stato. L'opzione due è rifiutare, entrare e arrestarli tutti, ma in questo modo darò l'ordine di trasferire tutto l'oro, diffondere i segreti di Stato e infine la diffamerò pubblicamente, usando contro di lei il fatto che abbia obbligato una donna incinta a commettere azioni illegali, minacciandola in diversi modi.
- d'accordo e...
- se cercherà di fregarmi, tutto salta. Ho dei sicari pronti ad uccidere lei è la sua famiglia, non lo dimentichi.
E così riattaccò.
La banda uscì dalla porta principale, insieme agli ostaggi, indossando le maschere di Dalí. Girato l'angolo salirono su un furgone, dove i serbi li stavano aspettando, per portarli al sottomarino, dove li attendeva una grande sorpresa.
- siiiiii
- anche questa volta ce l'abbiamo fatta!!!
- quel fottuto Professore è un genio, cazzo!!
- yuuuhhuuuuu
- baciateci il culo, stronzi!!!
La banda, arrivata a destinazione, salì a bordo e quando videro il Professore, corsero tutti ad abbracciarlo. Poi arrivò Marsiglia in compagnia di Alicia.
- oooo, no, no, no. Ditemi che uno scherzo, che stra cazzo ci fa questa stronza qui?!? Eh?
Esclamò Nairobi in lacrime. Rio allora seguì con:
- Professore, non farci questo. Ti ricordi o no che ha fatto a me e Nairobi? Ma porca puttana!
- io questa troia l'ammazzo, te lo giuro, ti ammazzerò!
Tokyo e Stoccolma cercarono di fermare Nairobi e di tranquillizzarla e Denver fece lo stesso con Rio.
-non è come sembra. Innanzitutto calmatevi, non è più dalla parte della polizia ma quello che importa è che ci abbia aiutato ad ingannare Tamayo. Raquel esclamò:
- chissà come mai non mi sorprende... faresti di tutto per salvare te stessa. Alla fine non sei andata tanto lontano...
- oh e le hai già dato un nome di città?
Chiese Tokyo.
- non farà mai parte della banda, non potrei farvi questo. Abbiamo solo fatto un accordo di protezione, mi aveva scoperto, non potevo fare altro. Se non fosse stato per...lei...non sareste qui con me.
- quindi dobbiamo anche ringraziarla? Che gran stronzata! Adesso è anche una buona samaritana, che sta facendo tutto questo per farsi perdonare? Lo fa solo per salvarsi il culo, tranquillo.
Disse Nairobi
- beh si, lo faccio per salvare il mio culo e quello di mio figlio, per dargli un futuro, per non farlo nascere in carcere. So che ho molta merda alle spalle e detto sinceramente volevo consegnare il Professore per convincermi di aver fatto qualcosa di buono nella vita. Da domani non mi rivedrete mai più, non temete. Non ho bisogno né del vostro perdono, né della vostra pena. Ah dimenticavo, i documenti dell'affidamento di tuo figlio sono stati annullati, potrai riaverlo...
- aspetta, come ci sei riuscita?
- non rispettando la legge, a quanto pare è l'unica cosa che so fare. Ti aspetterà una volta arrivati a destinazione. Per quanto riguarda... Rio... non posso fare nulla per farti dimenticare, ma non è ciò che voglio che tu faccia perciò, ti devo le mie scuse anche se le masticherai e le sputerai sulla mia faccia. Raquel, anche a te devo delle scuse; ti ho fatto passare le pene dell' inferno e questo solo perché ero invidiosa del fatto che sei una madre incredibile...cosa che io di certo non sarò. Con questo beh... non lo dico molto spesso quindi dovreste considerarvi fortunati...ma sono...pentita. Ok, può bastare.
Detto questo se ne andò in un'altra stanza e tutti rimasero di stucco. Un po' provavano pena per lei, un po' compassione. Forse, anche se nessuno aveva osato dirlo, in fondo l'avevano 'perdonata', anche se è una parola grossa.
Palermo allora aggiunse sottovoce:
- che c'è, te la scopi?
Tutti si divisero nelle proprie camere e il silenzio di riflessione era assordante.

Yo soy Agata (che il matriarcato abbia inizio)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora