Ferito (parte 1)

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Ancora una volta, le luci della palestra di Elite erano accese quando Mickey arrivò giovedì mattina. Che il cielo aiutasse qualsiasi persona avesse deciso di andare ad allenarsi così presto, perché c’era solo una persona che voleva vedere in quel momento. La sala fitness era vuota mentre si dirigeva negli spogliatoi, nei dove invece c’era qualcuno. Lasciò cadere il borsone sulla panca, distogliendo l’attenzione di Ian dalle stringhe delle sue scarpe. Strinse il nodo e appoggiò il piede sul pavimento per poter finalmente guardare Mickey. Con Ian, Mickey aveva imparato che non nascondeva mai quello che provava, e lo sguardo che gli stava rivolgendo in quel momento liberò un bel po’ di farfalle nel suo stomaco quando i loro occhi si incrociarono senza proseguire oltre. Cavolo, era così fottuto; Mandy avrebbe dovuto estendere la sua scala di valori.
Si incontrarono a metà strada, le labbra unite in un bacio casto. Afferrò la maglietta di Ian, avvertendo il palpitante battito del suo cuore. Ian adagiò il palmo di una mano sulla sua guancia e con l’altra gli cinse la vita mentre continuavano a baciarsi in piedi uno contro l’altro.
- Buongiorno – mormorò Ian.
- Mmh – fece del proprio meglio per rispondere Mickey.
- Rimaniamo così tutto il giorno per caso? –
- Sì –
Ian sorrise contro alle sue labbra e il solo pensiero del suo viso felice fece a Mickey lo stesso effetto. Infilò la lingua tra le labbra di Ian per rendere il bacio ancora più passionale prima di doversi separare e tornare a fingere di essere solo colleghi. Ma evidentemente bastò ad accendere Ian di desiderio perché fece qualche passo avanti, costringendo Mickey ad indietreggiare contro agli armadietti con un colpo secco. Inarcò i fianchi , trattenendo quelli di Mickey mentre quest’ultimo allargava le mani suoi pettorali, immaginando la sua pelle morbida. Ian si staccò per nascondere il viso contro al suo collo. – Dovremmo fermarci, qualcuno potrebbe entrare –
- Prima tu allora –. Mickey non interruppe il percorso sui suoi addominali e verso i pantaloncini con cui di solito si allenava. Le sue mani lasciarono al loro passaggio muscoli irrigiditi che gli fecero correre un brivido lungo la schiena. – È bellissimo –
- Mickey – mugolò Ian. – Fermami –
Una spinta decisa e furono abbastanza lontani da rompere l’incanto.
- Merda –
- Ce la fai? – lo prese in giro Mickey.
- No -. Ian si liscio’ la maglietta e si tastò il rigonfiamento sempre più visibile nei pantaloncini. – Però è meglio che usciamo da qui. Non è sicuro –
Mentre saliva sul tapis roulant di fianco a Mickey, Ian gli chiese della sua serata con Slava.
- Cancellata all’ultimo minuto –
Ian programmò il tapis roulant in modalità “terreno di montagna scosceso”. – Oh, che peccato. Come mai? Avevi un appuntamento sexy? –
Il macchinario partì e Ian cominciò a mettere in moto le sue lunghe gambe. Mickey lo impostò su un ritmo più tranquillo, qualcosa sul genere “corsetta sulla spiaggia. – Ehm, non direi –. Ian gli lanciò un’occhiata e Mickey fece semplicemente spallucce.
Dopo aver ascoltato per un paio di minuti il ritmo pesante dei passi di Ian si aspettò di vederlo almeno ansimare ma non sembrava nemmeno sudato, cavolo. Mickey aumentò un po’ la velocità mentre l’inclinazione era più che sufficiente. – Ma che cazzo Ian, ti stai allenando per una fottuta maratona? – brontolò.
- Di solito corro e basta – spiegò il rosso e si voltò appena verso di lui con un sorrisetto. – Non sai mai quando arriva il momento di essere veloci a scappare–
- Giusto –
Si spostarono nella sala pesi, guardandosi l’un l’altro mentre facevano un paio di sollevamenti, dandosi l’illusione di essere lì davvero per allenarsi. Poi Ian si avvicinò alla panca e caricò il bilanciere. Mickey fece alcuni conti mentre lo osservava aggiungere pesi. – Ottantacinque? – chiese.
Ian si sdraiò sulla panca e avvolse le dita intorno alla barra di metallo, aprendole e chiudendole un paio di volte, come se si stesse preparando psicologicamente. – Mi guardi? – chiese.
Con un sorrisetto, Mickey si mise in posizione in cima alla panca dove era appoggiata la testa di Ian, guardando il viso a pochi centimetri dalle sue parti basse.
- Bel panorama – disse Ian, leggendogli nel pensiero.
- Eh già – concordò ricambiando il suo sguardo. Il corpo di Ian era  disteso e le gambe erano piegate oltre il bordo della panca con i piedi appoggiati a terra; i suoi pantaloncini erano così tirati che Mickey non aveva bisogno di immaginare che cosa stesse succedendo sotto al loro tessuto leggero. Appoggiando le mani sulla barra, tornò a concentrarsi sul bilanciere. – Okay, Maciste, fammi vedere che sai fare –
Ian riuscì a compiere quattro sollevamenti completi, accompagnando una gran cacofonia di ansiti che a Mickey piacquero un po’ troppo. Mentre cercava di portare a termine il quinto divenne rosso in viso, i pettorali in tensione per lo sforzo. Mickey si chinò sul suo viso. – Se riesci a finirlo ti dò un bacio –
I loro occhi si incontrarono e Ian sollevò di più il bilanciere. Mickey si passò la lingua sulle labbra come incoraggiamento e gli soffiò un bacio decisamente esagerato. Il bilanciere atterrò sui ganci e Ian buttò fuori una risata.
- Bravo – lo complimentò Mickey e si piegò sotto alla barra per dargli il bacio promesso. Quella strana angolazione diede al bacio un sapore nuovo che lo rese ancora più bello. Si staccò appena, restando sopra di lui. – Ancora uno? –
- Riesco a malapena ad alzare le braccia senza pesi -. Penzolavano giù dalla panca, provocando a Mickey un sorriso.
- Spostati allora -. Gli mollò un buffetto sul fianco mentre lo superava per avvicinarsi alla pila di pesi. Ian lo guardò mentre aggiungeva altri venti chili.
- Centocinque? –. Mickey si fermò per un secondo a pensare e aggiunse alti cinque chili ad ogni estremità. Ian lo guardò sorpreso. – Oh –
Mickey fece spallucce e si sdraiò sulla panca. – Ho messo un più del solito ma riceverò un bacio in cambio se ce la farò quindi non c’è problema –
- Riceverai ben più di un bacio stasera -. Ian aveva preso il suo posto in cima alla panca e Mickey ebbe di nuovo una bella visuale di ciò che succedeva nei suoi pantaloni.
- Spero di avere anche un po’ di quello stasera –
- Oh, ne avrai ben di più di un po’ –
Mickey ridacchiò e fece forza, liberando il bilanciere dai supporti; abbassò le braccia fino al petto e contrasse tutti i muscoli per risollevarlo. Come al solito, sapeva decifrare ogni espressione di Ian e l’ammirazione che vide dipinta sul suo viso gli diede forse ancora più forza.
Due set e due baci più tardi, Mickey si mise seduto, avvertendo quella famigliare sensazione di affaticamento mentre guardava Ian allungare i muscoli posteriori delle cosce, quando udirono delle voci indignate risuonare nella palestra.
- Prendi le gemme per esempio. Non doveva metterle in un guanto –
- E quindi? Preferiresti vedere Thanos con una collana? Ridicolo -. Quando i proprietari delle voci videro Mickey alzarsi dalla panca, si fermarono di colpo come se fossero stati colti in flagrante a rivelare delle informazioni top-secret. Mickey rivolse loro un sorriso mentre si sistemavano gli occhiali e allungò le braccia dietro alla schiena, flettendo i pettorali.

Cubicle Wars - Guerre Tra CubicoliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora