Mi duole, ma dobbiamo tornare ad un aspetto molto, molto brutto degli umani: l'omicidio.
In tutta la natura avviene la morte per assassinio; gli animali lottano e si uccidono per il territorio, l'accoppiamento, il potere nel branco e per mangiare, se si tratta di carnivori. Anche le piante uccidono altre piante per un posto migliore al sole. Ma niente è peggio di un uomo che uccide un altro uomo. Questo non perché sia innaturale, al contrario, ci riporta alla natura. Troppa natura.
La mia teoria è che l'omicidio ci rende tanto tristi e ci sconvolge perché quello stesso gene che ci spinge verso l'evoluzione riconosce l'omicidio come un segno di retrogressione e ci induce ad uno stato quasi di shock, imprimendo nel nostro cervello un impulso estremamente negativo in modo che per noi il solo pensiero sia inconcepibile.
Onestamente, non comprendo le ragioni che spingono un uomo ad uccidere. La vita. . . voi sapete darmene una definizione precisa?
Non credo.
Nessuno comprende realmente la vita e come funziona, quindi perché gli uomini si prendono la libertà di prendere qualcosa che nemmeno riescono a comprendere?
L'uomo uccide e lo fa ancora come lo fanno gli animali. Per territorio, potere e accoppiamento.
Non siamo poi così superiori agli animali.
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Analisi introspettiva dell'esistenza
Non-FictionIo. Tu. Egli. Tutti. Nessuno. Pochi. Chi lo sa, di cosa parlo? Temo di aver abusato del mio stesso titolo.