Che cosa ci faccio qui?
Respiro ossigeno prezioso per qualcuno più importante di me. Qualcuno che potrebbe essere il nuovo Einstein e che non lo potrà diventare perché io sto usando il suo spazio su questo pianeta. Ecco cosa sono. Spazio sprecato. Chi mi ha messo qui? Chi ha deciso che devo vivere senza lamentarmi? Perché non posso non vivere? Voglio dire, non sappiamo chi ci ha fatto questo, non sappiamo perché. Sappiamo solo che fa schifo e per qualche assurda ragione le persone si ostinano a credere che ci sia un motivo e che per questo DOBBIAMO continuare a vivere le nostre vite di merda. Non ho il diritto di dire la mia? Non è forse un mio diritto se stare o meno agli accordi? Io non ho firmato contratti di nessun genere per tutto questo. Potrei andarmene e sarebbe tutto finito. Semplice. Pulito. Perché sono ancora qui allora? Perché la razza umana è masochista e morire è troppo semplice. Non avrei più nulla di cui lamentarmi, giusto?
Il suicidio è per i deboli. Una sorta di selezione naturale, la debolezza, che fa fuori quelle persone che non ce la farebbero comunque. Il suicidio è la scelta di deboli egoisti illusi. I funerali sono per i vivi che, guarda caso, non si ammazzano solo perché è facile. I suicidi non sono da compatire ma da imputare: fanno del male alle persone senza nessuna conseguenza. Dovrebbero inventare un modo per riportarli in vita e far loro scontare una pena per questo. Non è giusto che abbandonino la vita mentre noi dobbiamo continuare a sgobbare. Oh, ma noi non dobbiamo, noi scegliamo di farlo. Amiamo lamentarci.
Il suicidio è per i codardi egoisti, credetemi, lo so. Da brava codarda, lo so benissimo.
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Analisi introspettiva dell'esistenza
Non-FictionIo. Tu. Egli. Tutti. Nessuno. Pochi. Chi lo sa, di cosa parlo? Temo di aver abusato del mio stesso titolo.