Un'anima in due

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Erano le 9 di sera e Bruce stava seduto sopra un piccolo edificio abbandonato a meditare su quello accaduto oggi al bar.
-Cos'ho che non va?Non posso provare dei sentimenti per quel mostro, è un assassino malato e nonostante questo ne sono attratto...Anzi forse ne sono innamorato-Pensò Bruce mentre guardava il paesaggio di Gotham.
-L'amore non ha regole nemmeno se è un pazzo, infondo mi ha dato il suo numero...Potrei sempre chiedergli di bere una birra in un semplice pub-
Bruce tirò fuori dalla tasca il bigliettino, estrasse il telefono e digitò il numero senza fermarsi.
-Pronto?-
-Salve signor Joker, mi chiedevo se le andava di berci qualcosa insieme, sempre se non la disturbo-
-Aaaahh Bruce Wayneee ahahah, con piacere!Vediamoci al bar tra un'ora dove ci siamo conosciuti le va?-
-D'accordo- Concluse Bruce.

-Non mi aspettavo mi chiamasse, pensavo mi avesse preso solo per un pazzo maniaco AHAHAH, ho solo un'ora per prepararmi devo sbrigarmi-
Il Joker come al solito si era spruzzato due tonnellate di profumo, aggiustato le sue labbra già rosse di suo e messo il suo stravagante smoking viola.
Stranamente era agitato, anche se avrebbe  preferito incontrare l'uomo pipistrello, ma infondo lui lo sapeva.

50 minuti dopo...

-CAZZO MANCANO SOLO 10 MINUTI E SONO ANCORA QUI AD AGGIUSTARMI I CAPELLI-
Esclamò Bruce.
Egli prese di corsa il portafoglio,urlò ad Alfred che sarebbe tornato tardi e sbatté la porta.

Joker intanto si era già seduto al tavolo:
-Che ci fai qui pagliaccio?- Disse un uomo alto e grosso, probabilmente lavorava per pinguino
-A te che ti importa ?-Rispose con un tono freddo. 
L'uomo se ne andò ed entrò Bruce di corsa
-SCUSI PER IL RITAR-
-È tutto ok sono arrivato io prima ahah, volevo dirle se potevamo andarcene di qui perché rischierebbe di essere accoltellato o peggio. Mi sono ricordato solo ora che stasera è la festa di compleanno del pinguino e non è sicuro stare qui- Consigliò il clown
-Oh ok ma dove andiamo?- Domandò Bruce
-Seguimi-

I due uscirono dal bar e finirono al molo
-Perché qui signor Joker?-
-Innanzitutto dammi del tu, mi sono stufato di tutta questa eleganza, vorrei raccontarle una storia-
Joker fece segno di sedersi vicino a lui e gli diede una birra che aveva comprato durante il tragitto
J:-Perché hai voluto uscire con me?-
B:-...Perché...Semplicemente...Ti trovavo un tipo simpatico e interessante...Tu perché hai accettato?-
J:-Ah...Capisco...Bruce sarò pur un clown ma non sono scemo, ho capito chi sei davvero.-
B:-Ahahha e sentiamo chi sarei?-
J:-Potrai anche non avere la maschera ma quello che ci lega è indistinguibile, te l'avevo detto-
Bruce iniziò a tremare come un bambino e sbiancò talmente tanto da sembrare un pupazzo di neve.
J:-Scusa forse non dovevo fare tutto questo, io sapevo che ti avrei incontrato quel pomeriggio-
B:-Dio che stupido che sono stato-
J:-E perché?-
B:-Sei riuscito a manipolarmi, ora sei contento?Basta me ne vado-
Bruce si alzò e si incamminò per tornare a casa...Quando sentì il suo braccio tirare
-Non ti ho manipolato Bruce, volevo farti capire quanto siamo legati...-
-Ma se ci conosciamo da nemmeno una settimana-
-Non ti  è mai capitato di incontrare quella persona che ti sembra di conoscerla da una vita perché ti completa perfettamente?Ecco sei tu Bruce, tu mi completi-
-Non posso Joker, io sono il protettore della città e tu quello che la distrugge, non può esserci nulla più che odio tra noi...Mi dispiace-
Bruce staccò il braccio dalle mani del clown e se ne andò lasciandolo lì come un cane abbandonato.

Odiare a volte significa amareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora