Joker il narcisista

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Si erano fatte ormai le 9 di sera e il pazzo criminale iniziava a sistemarsi il rossetto ed a pettinarsi i capelli.
Egli amava se stesso, credeva di essere superiore a tutti e sapeva che non avrebbe mai amato nessuno perché nessuno l'avrebbe mai capito quanto si capisse lui.
Intanto Batman si incamminò fra i tetti e giunto al municipio scrutò la situazione.
Vide il sindaco legato a delle catene con scossa elettrica, ormai quasi privo di vita per le botte che aveva preso ore prima; ma quello che non vide fu proprio il clown, dov'era finito?
Non doveva dare spettacolo?
Il pipistrello notò un'altra stanza con la porta semiaperta, così si avviò per controllare sempre dall'alto per evitare di farsi scoprire, vide il bel pagliaccio che si preparava.
Beh era strano pensare che un pazzo del genere tenesse tanto a se stesso, ma credo che questa non sia la cosa più insolita: Bruce ne rimase incantato.
Esso non si era mai accorto di quanto fosse particolare, intelligente e con dei lineamenti che facevano invidia a chiunque; così rimase a osservarlo per tutto il tempo, sapeva che non avrebbe dovuto ma questo gli causava qualcosa che non aveva mai provato: le farfalle nello stomaco.
Era così concentrato ad ammirarlo che non si rese conto che il clown si era accorto di lui attraverso lo specchio. A questo punto Batman inciampò, cadde a terra battendo la testa e svenne.
-Certo che la tua presenza batman è così semplice da individuare,però sì, lo so di essere così affascinante da far perdere la testa anche al pipistrello aaahahahahahah!-
A questo punto il pagliaccio prese l'eroe e lo mise nella poltrona legato da delle cinte di ferro per evitare che scappasse.
Forse anche Joker ne era un po' attratto da quell'eroe oscuro, ma sappiamo tutti che non l'avrebbe mai ammesso.

Odiare a volte significa amareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora