6. JJ

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La mattina seguente non riuscivo più a vedere JJ nello stesso modo. Non lo consideravo più un ragazzo superficiale, anzi, dopo quel discorso mi aveva dimostrato di essere molto più maturo e profondo di quello che tutti credevano.

Su di lui giravano varie voci: che era sempre circondato da nuove ragazze, che sua madre se ne era andata quando era piccolo e che suo padre lo picchiava.

"Vuoi del caffè" mi domanda Kie con la Moka in mano, interrompendo per un momento tutti i miei pensieri

"Si,grazie" dico mentre mi stropiccio gli occhi

Tutti stiamo facendo colazione e io non faccio altro che analizzare ogni movimento di JJ. Non riuscivo a concepire come fosse riuscito a capirmi in quel modo e a dirmi quelle cose così giuste.

"Hahahah Ren, ti sei incantata?" dice Kie attirando l'attenzione di tutti, JJ compreso che mi guarda stranito.

"Mhh, no no. Stavo solo pensando" rispondo girandomi verso di lei

Tutti tornano a mangiare e io continuo a guardare JJ cercando di non farmi beccare.

Ad un certo punto i nostri sguardi si incrociano e io abbasso gli occhi diventando leggermente rossa sulle guance.

A quel punto JJ realizza che era stato lui l'oggetto della mia distrazione, così mi rivolge un sorriso e poi torna a parlare con Pope.

Nella tarda mattinata inizio a preparare le cose per tornare a casa. Salutiamo Kie e ci avviamo ognuno alla sua macchina. Io alla mia e gli altri con JB.

Sto per aprire la macchina ma JJ mi ferma.

JJ: "Ehi, aspetta! Puoi darmi un passaggio dalle tue parti? Devo portare questi documenti a mio padre e lavora lì vicino."

"Si si, certo. Ma gli altri?"

"Vanno tutti a casa di John B e non hanno voglia di accompagnarmi" spiega

"Ok, va bene. Sali pure" dico indicandogli il posto vicino a quello del guidatore

Partiamo e nel primo momento regna un silenzio imbarazzante. Poi lui rompe il ghiaccio.

JJ: " Sei riuscita a dormire alla fine?"

"Si si, grazie ancora comunque. Magari se qualche volta hai bisogno di parlare con qualcuno per sfogarti chiamami pure"

"Certo, grazie. Ma volvevo chiederti... perché questa mattina mi guardavi? Forse mi sbaglio ma mi è sembrato così" domanda mettendomi nuovamente in imbarazzo.

"Ehm, si si mi ero incantata per un attimo. Più che altro mi hai sorpreso, dopo le parole di ieri sera. Non pensavo fossi così, in realtà mi ero fatta un'idea  completamente diversa su di te."

JJ: "Bhe, grazie. Mi fa piacere che ti sei ricreduta. Ma di preciso come pensavi che fossi?"

"Uno che ha solo voglia di divertirsi con le ragazze, in particolare le turiste. Invece, ti sei rivelato un buon amico, capace di ascoltare" dico io contenta

"Mi piace divertirmi, come tutti, ma so essere serio quando serve." dice lui

Dopo un po' arriviamo nel luogo dove lavora il padre di JJ.

"Qua sulla destra" dice indicandomi un piazzale

Parcheggio la macchina.

"Ti aspetto" dico io sorridendogli

JJ: "Sicura? Non ce n'è bisogno, posso tornare con il bus o a piedi"

"No no, tranquillo sto qui. Tanto oggi non ho niente di importante da fare, ti riaccompagno io."

"Va bene, allora grazie. Ci metto poco" risponde lui

Poco dopo fa ritorno nell'auto ma il suo viso è cambiato, è diventato improvvisamente triste.

"Tutto ok?" chiedo preoccupata

JJ: "Si si, sono solo stanco"

Raggiungiamo casa sua e lui scende dalla macchina.

"Senti, ti va di uscire domani? Così per fare un giro" mi domanda appena scende dalla macchina

"Si, va bene" dico io confusa.

Saremmo stati da soli o avrebbe invitato anche gli altri? E nel caso di un appuntamento, dove mi avrebbe portata?
Non andavo fuori da sola con un ragazzo da troppi mesi ormai e l'unica cosa che provavo era agitazione.

JJ: "Ok, allora ti scrivo più tardi così ci mettiamo d'accorto"

" Ok, ci sentiamo dopo"

Lui chiude la portiera e io faccio ritorno a casa.

When the night is overDove le storie prendono vita. Scoprilo ora