La luce del mattino innonda la camera e mi sveglia. La sera prima avevo fatto fatica ad addormentarmi dopo il messaggio di JJ.
Continuavo a chiedermi se lui volesse solo altro da me, forse essere amici non gli bastava? Da come ne aveva parlato Kie non era il caso di fidarsi.
E io cosa volevo? Ci conoscevamo da poco, ma mi aveva colpito il suo modo di fare, specialmente dopo averci parlato un po' di più.Forse ero io a volerlo usare, infondo era da tanto che non uscivo con un ragazzo e avevo anche voglia di divertirmi. Però era un buon amico e non volevo perderlo. In più se fossi uscita con gli altri sarebbe stato imbarazzante.
Erano tutte pare mentali che non servivano a niente e alla fine realizzai che avrei capito come comportarmi quando lo avrei visto all'uscita.
Faccio colazione con del succo e alcuni biscotti e nel frattempo aspetto il risveglio di mia sorella.
"Buongiorno" dice Emma entrando nella cucina mentre cerca di sistemarsi i capelli mossi.
"Ciao, dormito bene?"
"Si, ma odio i miei capelli. Non importa se li lego o se li lascio sciolti, trovano sempre il modo di annodarsi. Perché mamma non mi ha dato i geni dei capelli lisci come a te?"
"Ma i tuoi capelli sono bellissimi, cosa stai dicendo!"
"Sono brutti quasi quanto me" dice lei continuando a pettinarseli con le mani
"Invece non è vero! Tu sei la mia splendida sorellina dai capelli ancora più spettacolari" rispondo stringendola in un abbraccio
"Ti voglio bene"
"Si, anche io"
Io e Emma passiamo la mattinata insieme. I nostri genitori invece, erano già andati a lavorare.
Mentre mi sto rilassando sul divano mi arriva un messaggio di JJ: < Non vedo l'ora di vederti, ti faccio sapere più tardi per che ora passò a prenderti>
<Va bene!>
Nel tardo pomeriggio inizio a prepararmi per l'appuntamento: mi faccio la doccia, mi pilastro i capelli e scelgo cosa mettermi. Avevo optato per una gonna di jeans e una maglia nera con delle sneakers bianche e una borsa sempre nera.
Mi metto un filo di trucco e ceno velocemente.JJ non mi aveva ancora scritto per dirmi di preciso a che ora sarebbe venuto da me ma ero sicura che di lì a poco mi avrebbe chiamato.
Arrivano le nove e mezza e ancora non c'era nessuna traccia di JJ, così decido di chiamare Sarah.
"Ehi, ti disturbo?"
"No, no figurati. Sono qui con John B. Come sta andando con JJ?"
Di sottofondo si sente JB che mormora qualcosa sorpreso dalla notizia."In realtà era proprio di questo che volevo parlarti"
"Non ti stai trovando bene?"
"In realtà non si è ancora presentato, quindi probabilmente mi ha dato buca. Forse si è trovato un'altra"
"Bho, in realtà non mi sembra molto un comportamento da JJ. E poi non avrebbe senso chiederti di uscire e poi non farsi neanche sentire. Aggiungo anche Kie alla chiamata, magari lei sa qualcosa"
Kie: "Ehi ragazze, che succede?"
"JJ mi ha dato buca ma secondo Sarh non è da lui, tu sai qualcosa?"
Kie: "No, non mi ha detto niente."
"Bhe allora usciamo noi? Così almeno non spreco la serata"
"Si va bene, chiamo Pope" dice Sarah
Decidiamo di incontrarci davanti al bar più popolare dalle nostre parti. Si trova sopra una collina e da lì si vede tutta la città.
Entriamo all'interno e ci sono vari gruppi di persone. Prendiamo da bere e ci mettiamo a parlare sulla terrazza godendoci la vista.
Dopo un po' vedo una figura seduta su una panchina al buio. Sta parlando con alcuni Kooks, lo si capisce da come sono vestiti. Loro cercano di provocarlo e alzano la voce, attirando la mia attenzione. Mi avvicino e noto che la persona nell'oscurità è JJ.
Impulsivamente mi arrabbio e cammino verso di lui. Il mio gruppo di amici invece, continua la conversazione a cui io non stavo partecipando.
Arrivo davanti alla comitiva e mi faccio strada tra i Kooks.Finalmente vedo JJ chiaramente. È ubriaco e ha una birra in mano.
"Ah, allora hai il tempo di venire qui a bere ma non di mandarmi un messaggio?!" urlo
I ragazzi Kooks iniziamo ad allontanarsi capendo che era una conversazione privata.
"Mi dispiace" dice abbassando il volto
Noto che ha nuove ferite sul viso, così lo prendo dal mento e gli alzo la testa.
"Cosa ti è successo? Sono stati quei ragazzi?" domando preoccupata
" No" dice togliendomi la mia mano dal suo volto e guardando nuovamente il pavimento
"JJ... chi è stato?" chiedo ancora
"Se te lo dico mi prometti di non dirlo a nessuno"
"Si,certo"
"Mio padre... mi ha picchiato...perché ho preso una multa con la macchina" dice lui mentre inizia a piangere
"JJ..."
Non sapevo cosa rispondere. Non c'erano parole giuste in questo caso. Suo padre era un mostro e non poteva essere giustificato in alcun modo.
Lo abbraccio e gli accarezzo la testa per cercare di calmarlo.Gli altri notano la mia assenza e individuano velocemente me e JJ
Pope: "Cosa succede?"
JB: "È successo ancora?"
JJ annuisce.
"Questa settimana stai a casa mia" dice JB molto seriamente
" Grazie" risponde JJ crollando nuovamente.
Sentivo di dovermi fare da parte per un momento e di lasciare spazio a John B che evidentemente conosceva la situazione meglio di me.
Torniamo tutti alle macchine.
"JJ se vuoi ti accompagno io da JB. Così lui ha il tempo di portare gli altri" dico in modo da avere un momento da sola con lui
Lui dice di sì con la testa e sale in macchina mia. Nel tragitto di ritorno parliamo della vicenda e così decido di invitarlo a casa mia il pomeriggio dopo per farmi spiegare meglio.
"Ciao..." dico rattristita dal racconto e lo lascio davanti a casa di John B
JJ: "Buonanotte"
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When the night is over
FanfictionStoria ispirata alla serie Netflix "OuterBanks" (ma non segue la trama). Renee, una ragazza Kook che vive da sempre nelle Outer Banks, abituata a vivere nel lusso e circondata solamente da persone del suo stesso rango, ha dovuto affrontare un anno...