Capitolo 40

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Ma metto male un piede e vado indietro andando a finire per terra sul prato del dormitorio maschile, mi sa che mi sono rotta il braccio non riesco a muoverlo e se ci provo mi fa male.
Vedo Ryan venire verso di me, ma sento la testa andare in fiamme, cazzo, mi viene automatico urlare per cercare di liberare questo dolore alla testa, mi sembra di avere milioni di persone che parlano e parlano, rumori fastidiosi, macchine che corrono, e altri rumori così fastidiosi che mi mandano la testa in tilt.
Ryan:Loren che hai?
Non rispondo non riesco ad aprire bocca e vedo la vista annebbiarsi.
alex:chiama l'ambulanza
Alex è qui? Davvero? Con che coraggio.

***

Mi risveglio in ospedale e mi sento decisamente molto meglio rispetto a poco fa, alzo leggermente la testa e vedo un braccio ingessato mentre l'altro ha un ago infilato nelle vene per l'aflebo.
Sono esausta, entra una dottoressa che mi chiede se va tutto bene e fa tutte le sue strane visite.
Io:posso chiederle cosa mi è successo poco fa.
Dott:è stato normale, sei quasi alla fine delle tue cure e ne hai saltata una, ti ha causato problemi perché saltandola hai dato possibilità alla malattia di espandersi.
Io:cazzo, oh mi scusi
Dott:tranquilla, però tutto apposto siamo intervenuti in tempo, abbiamo fatto le cure e siamo riusciti a mettere le cose com'erano.
Tirò un sospiro di sollievo e cerco di mettermi comoda perché potrei passare parecchio tempo sdraiata in questo stupidissimo letto a guardare uno stupido muro bianco mentre il resto dei miei amici sono là fuori a divertirsi e seguire le lezioni cosa che avrei dovuto fare anche io se non fosse stato per quella suoi da idea di Ryan e l'aggressività di alex.
Ed ecco che si parla del diavolo e spuntano le corna, i due tizi che hanno causato tutto questo entrano in stanza ma non fanno in tempo ad arrivare dal mio letto che li fermo.
Io:andatevene. Non voglio vedervi.
Mi giro dalla porta opposta a loro e guardo le finestre che danno sui parcheggi, ci sono macchine ovunque e macchine che girano per trovare un posto.
Ryan:solo un secondo
Io:non avvicinatevi, non voglio passare nemmeno mezzo secondo con voi, uscite di qui.
alex:dai ryan andiamo, è tempo perso.
Io:allora il cervello lo hai eh.
ryan: loren ti prego ascolta ciò che devo dirti
Chiamo l'infermiera e chiedo gentilmente di far uscire quei due ragazzetti dalla mia stanza perché voglio risposarmi e con le buone non vogliono andarsene.
Lo fa uscire e rimango finalmente sola nella mia bella stanza, bella poi è dire tanto dato che è tutta bianca però vabbè.
Mi perdo a guardare il cielo azzurro con le nuvole bianche che si muovono lentamente.
E non ci vuole molto prima che i miei occhi si chiudono e vado in un sonno profondo, forse è sbagliato buttare tutta la colpa su di loro ma è così, se ryan non ci avesse chiuso lì dentro avrei fatto le visite come dovevo e se alex mi avesse dato l'acqua non sarei finita così, non avrei mai pensato di uscire dalla finestra, e non sarei caduta. Quindi no non faccio male ad attribuire tutta la colpa a loro perché è così.
La porta della mia stanza si apre ed entrano jas ed enzo, enzo si butta sul letto vicino a me e inizia a darmi fastidio e fare mille domande inutili.
Enzo:com'è avere quell'ago nel braccio? Cosa senti?
Io:per quanto vuoi continuare?
Enzo:molto molto a lungo.
Jas:lor posso solo sapere cosa sia successo?
Gli spiego cosa mi ha portato a stare in questa stanzina qui, e rimane un po' sorpreso ma non precisamente da cosa.
Jas:ma ryan che cazzo voleva fare? Pensava che avreste chiarito? Illuso.
Io:già
Rimangono con me fino a sera, li devono trascinare fuori dalla stanza per farli andare via perché non volevano andarsene.
Hanno anche cercato di comprare le dottoresse pagandole o offrendole qualcosa, ma ovviamente loro per tenersi il lavoro hanno rifiutato e li hanno fatti uscire.
Stavo per addormentarmi quando un rumore di porta mi ha costretto a riaprire gli occhi, vedo alex entrare e vorrei prenderlo a pugni, perché non mi ascolta, anzi perché non mi ascoltano, dato che c'è anche ryan.
Io:ancora qui? Che cazzo volete
Alex:dobbiamo parlare
Io:no che non dobbiamo, tanto meno con te
Ryan:non sapevo nulla se tu mi avessi detto cosa stavi passando e se avessi saputo che avevi una visita non ti avrei chiuso in quella fottuta stanza, quindi la colpa non è mia. Ma tua che non mi dici nulla
Io:se siete venuti qui per darmi le colpe potete anche andarvene.
Alex:non siamo venuti qui per questo. Cioè io si lui no, anche perché con te non ci voglio avere a che fare
Io:ah tu? Tu non vuoi avere a che fare con me? A me risulta che fra i due chi voleva uccidere l'altro eri tu e lo hai pure fatto, quindi guarda le cose come stanno e non avercela con me perché io non ti ho fatto niente
Esce dalla stanza senza dire nessun'altra cosa per fortuna, non mi sembra il caso che adesso faccia la vittima perché non è la vittima di niente, ha fatto i suoi sbagli e ne paga le conseguenze, ha perso la mia amicizia e quella di tutti gli altri, diciamo che si sono allontanati tutti dopo quello che è successo e come biasimarli, alex è diventato un altra persona da quando ho chiuso con lui e ha ucciso lauren, sembra quasi apatico, non prova nulla.
Ryan si siede sulla poltroncina e resta zitto, io voglio dormire quindi si deve dare una mossa.
Io:allora?
Ryan:scusa, davvero se avessi saputo non avrei fatto nulla, scusami sai che ti amo.
Io:lo so però ora vorrei rimanere sola, scusa
Ryan:ok ho capito, ci vediamo.
Si avvicina alla porta e sta per uscire a testa bassa, è deluso e so il perché.
Io:ryan.
Ryan:mh dimmi
Io:ti amo, ricorda che qualsiasi cosa accada io ti amo, niente e nessuno potrà cambiare ciò che provo va bene?
Ryan:*annuisce*ti amo anch'io.
Esce dalla camera e cerco di addormentarmi.

ALEX POV'S

sono stato un po' stronzo, sia in camera sia in tutto questo tempo, ho fatto credere a tutti che non provo più nulla, sono insensibile ma la verità è che sto ancora male per quello che è successo.
Sto male di aver perso loren, quando quel giorno mi ha detto quelle cose.
Flashback
Loren:la risposta alla tua domanda sulla nostra amicizia è si, mi hai persa per sempre.
Ed è stato dopo quella frase che ho sentito il cuore farsi in mille pezzi, e sentivo un dolore profondo nel mio petto.
E avevo deciso che avrei mantenuto le distanze da tutti e mi sarei fatto vedere per una persona che in realtà non sono, mi sono sentito ferito, parecchio ferito.
Fine flashback
Mi risveglio dai miei pensieri a vedere ryan che esce dalla stanza di Loren e mi fa segno di andare.
Usciamo e ci troviamo davanti un uomo con una mascherina nera che gli copre il viso, tira fuori una pistola e la punta su ryan, non faccio in tempo a fermarlo e lo colpisce a un centimetro dal cuore, tirò fuori la mia pistola e uccido quell'uomo, prendo ryan e lo porto dentro cercando aiuto.
I medici mi vengono incontro e lo caricano su una barella portandolo direttamente in sala operatoria per estrarre il proiettile, chi chiamo? Allison? Loren?
Raggiungo la stanza di Loren e sta dormendo, cazzo.
Loren:che ci fai qui?
Io:hanno sparato a ryan.
Loren:cosa?
Diventa improvvisamente pallida e si mette seduta guardandomi dritta negli occhi, cosa che prima d'ora non ha più fatto.
Io:devi venire.
L'aiuto ad alzarsi dal letto e raggiungere le sedie davanti alla sala operatoria, chiama i suoi amici, che fino a poco fa erano anche miei amici.
Arrivano praticamente quasi subito e fanno domande su cosa sia successo, racconto ciò che è accaduto, e si siedono aspettando notizie.
I dottori escono dopo 2 ore ma non vedo l'espressione che vorrei vedere, non posso perdere il mio unico amico, nonché compagno di stanza.
Dottori:ragazzi...

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