Buonasera, cari lettori.
No, questo non è un capitolo.
Non sono il tipo di persona che condivide la propria opinione sui social network. Non sono un'attivista, sebbene abbia spesso delle franche opinioni sui temi di attualità. Per questa ragione, esattamente come ho sempre fatto, in questi ultimi mesi non ho mai pubblicato un solo post "serio" in merito a tutto quello che sta accadendo, in Italia e nel mondo. Non perché non mi interessi, ma perché credo sia superfluo parlare se la mia opinione non è richiesta, specialmente se non posseggo alcun tipo di autorità in merito all'argomento protagonista.
Ho sempre pensato che il silenzio fosse un mezzo di comunicazione potente.
Oggi, la comunità nera statunitense chiede a tutti di prendere una posizione, pubblicamente. Ho letto "Se rimani neutrale davanti alle ingiustizie, hai scelto di stare con l'oppressore", "Se rimani in silenzio, sei complice", "Arriva un momento in cui il silenzio è tradimento".
Ebbene, io credo che prendere posizione su facebook - l'unico social che posseggo - sarebbe superfluo, perché tutti i miei amici sono già dalla giusta parte. Quei pochi che non lo sono, fanno disgraziatamente parte della schiera degli analfabeti funzionali, ahimè impossibilitati a comprendere l'importanza del messaggio.
Così ho deciso di sfruttare questa piattaforma, questa storia, per veicolare dei messaggi che ritengo rilevanti. E' il mezzo più funzionale, per via dei numerosi e diversificati lettori. Molti di voi sono anche parecchio giovani, per cui credo di poter dare in questo modo un contributo, se non rilevante, almeno un pochino utile.
Nella mia vita, ho scelto di lottare contro la discriminazione col potere del silenzio.
Non parlo mai di razzismo, perché credo che parlarne alimenterebbe la persistenza del concetto nella società. Tuttavia, se assisto a un episodio di razzismo, intervengo attivamente. Parlo, mi oppongo, difendo - senza accuse, senza violenza, ma con la ragione. Se un amico dice qualcosa di offensivo, lo correggo e lo rimprovero. Se qualcuno opera discriminazione e me ne accorgo, lo faccio notare. Non importa se si tratta di amici, parenti, giovani, anziani.
Non mi vedrete pubblicare post pro-inclusività, ma sarò sempre pronta a combattere in prima linea contro le ingiustizie, anche al costo di mettere a rischio dei legami.
Vi do questo consiglio. Ad ognuno di voi sarà capitato di ascoltare delle "uscite infelici" da parte di conoscenti, parenti. Battute leggermente razziste, frasi come "non andare lì, è pieno di...". Non accettate questo tipo di frasi, neanche se a dirle è l'amore della vostra vita. Se siete contro il razzismo e le discriminazioni, rimanete sempre fedeli a voi stessi. Sarete molto più rispettati come persone e avrete molta più stima di voi stessi se sostenete i vostri ideali, invece di tacere per il bene della pace del momento, oppure per paura di non piacere a qualcuno.
Non piacerete mai a tutti, ma non è meglio fare ciò che ritenete giusto, piuttosto che sacrificare la vostra integrità morale per l'approvazione di qualcuno che voi stessi ritenete razzista e non stimate?
Non lasciate passare battutine che attaccano razza, sesso, orientamento sessuale, gender, dopo che vi è stato detto "Eh, ma io scherzavo". Pretendete che questi scherzi cessino. Perché finché esistono, in modo sottile, le discriminazioni continueranno a permeare la società.
Quando avevo 13 anni iniziai a interessarmi all'ambiente e decisi di diventare vegetariana. Fu una scelta ponderata, frutto di ricerche, commistione di salute e ideologia. Da allora ho sopportato per anni le prese in giro degli altri, le loro domande poste unicamente per spiattellarmi idee superficiali, disinformate e non richieste, eppure non ho mai pensato di tornare indietro sui miei passi, e lentamente ho visto il movimento ambientalista crescere e diventare quello che è oggi. Sono fiera di come la coscienza della problematica ambientale e l'antispecismo si stiano diffondendo, soprattutto tra i più giovani. Sono estremamente fiduciosa nelle nuove generazioni.
Ricordo uno dei miei più cari amici, che quando era un 14enne gettava lattine e cartacce di plastica per strada e io andavo a raccoglierle e differenziarle oppure lo pregavo di tornare indietro e ripulire. Lui diceva che ero una "cagacazzi". Dopo un po', ha smesso di gettare le cose a terra, perché ha capito che era una cosa sciocca. Oggi, l'ho trovato a condividere post ambientalisti.
Credete nell'intelligenza delle persone, non smettete mai di provare a ragionare con loro. Ci sono gli analfabeti funzionali, ma alcuni hanno solo bisogno di chiarezza. E' stancante, ma anche una sola persona fa la differenza.
Combattete, combattete ogni giorno.
E non discriminate chi discrimina. Insegnate. Non insultate le persone, non fatele sentire inferiori. Così si mettono sulla difensiva e non otterrete nulla. Cercate di mostrarvi comprensivi, fategli capire l'errore con gentilezza. La violenza dev'essere solamente una difesa, non si diffondono la pace e l'amore con la guerra. La paura è una soluzione a breve termine. Quella a lungo termine è la coscienza.
Black Lives Matter.
Negli USA è in corso una guerra civile. Non giudichiamo, dalla nostra posizione, i sentimenti e le azioni di un popolo storicamente tartassato dal mondo intero. Piuttosto, facciamo sì che questa protesta, con tutte le sue vittime, non sia vana.
Prendiamo coscienza dei comportamenti discriminatori e facciamo del nostro meglio per combatterli. Nella realtà, anche fuori dai social network. Sensibilizzare e donare alle associazioni è cosa buona e giusta, ma condividere un post e donare 10 euro per poi cambiare strada quando ci si trova sullo stesso marciapiede di un gruppo di neri è totalmente inutile.
Qui siamo soprattutto lettori e scrittori.
Mi rivolgo agli scrittori: Quando scrivete storie originali, valutate la diversità. Ovviamente ognuno è libero di caratterizzare i personaggi come meglio crede, e se la storia che avete in mente ha solo personaggi bianchi etero e occidentali, non c'è nulla di male - soltanto, non escludete a priori le altre razze. Se scrivete una storia, fate che la scelta di personaggi bianchi, etero, occidentali, sia una scelta, non un default.
Così oggi, per la prima volta, dichiaro pubblicamente la mia posizione.
Mi rendo conto che non lo sto facendo col mio nome e cognome, ma lo sto facendo sulla piattaforma dove il mio profilo ha maggiore copertura e rilevanza. Forse un giorno, in futuro, avrò un ruolo nella vita reale tale che le mie parole saranno incisive. Per ora, lascio che sia il mio alter ego a dichiarare che:
Io approvo i principi che hanno mosso le rivolte statunitensi degli ultimi giorni.
Io sono contro il razzismo.
Io sono contro le discriminazioni di genere, orientamento sessuale, religiose, di specie.
E dichiaro che farò del mio meglio perché la mia vita contribuisca al superamento di queste problematiche, in ogni modo possibile.
Peace and Love,
O.H.
NdA: Non preoccupatevi, pubblicherò presto anche il prossimo capitolo. Questo intervento, tuttavia, mi sembrava doveroso, spero non me ne abbiate a male. Dopotutto, i nostri KiriBaku fanno parte della comunità LGBTQ, che in questi giorni ha appoggiato la protesta. Siamo nel pride month e i moti di Stonewall che il mese commemora, ricordano tra le figure più rilevanti la Drag Queen afroamericana Marsha P. Johnson.
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KiriBaku // Points of View
FanfictionKirishima rimane incastrato in una serata tra ragazze, ed è così che queste smascherano la sua colossale cotta per il suo migliore amico e decidono di intervenire per salvarlo da delusione certa. Il loro punto di vista, tuttavia, verrà ribaltato.