Through Hagakure's eyes

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Una serata come un'altra, nella sala comune del dormitorio.

Hagakure, Ashido e Jirou sedevano su uno dei divani, spalmate l'una sull'altra, annoiate, mentre Kirishima e Kaminari, sull'altro divano, esortavano rispettivamente Bakugou e Sero, seduti a terra con le gambe incrociate, i volanti della Wii ben stretti tra le mani. 

Il tradizionale torneo di Mario Kart si concluse con la scontata vittoria di Bakugou contro Sero, tra le imprecazioni di Kaminari.

"Amico, contro di te non c'è nemmeno divertimento."

"Io non gioco per divertirmi, idiota elettrico!" esclamò lui, prevedibilmente.

"Giochi per vincere, sì, lo sappiamo" concluse Ashido, col broncio.

Bakugou le dedicò uno dei suoi migliori ghigni, mentre Kaminari e Sero si alzarono, afflitti, tornandosene in camera. Anche Ashido alla fine si alzò, seguita da Jirou, e Hagakure fece per imitarle, ma la ragazza dalla pelle rosa le rivolse un sorriso ammiccante.

"Protezione Raggio di Sole!" mormorò, indicando il divano dove Kirishima era disteso comodamente, intento a scorrere la home di chissà quale social sul cellulare.

Hagakure comprese al volo. Fingendo di seguirle, si nascose dietro un angolo e si sfilò i vestiti, dopodiché si avvicinò al divano di soppiatto e vi si accucciò alle spalle, nascondendo i vestiti appallottolati sotto lo stesso.

Bakugou si era stravaccato accanto a Kirishima, obbligandolo a ripiegare le gambe. Un suono imbarazzante interruppe il silenzio confortevole, ben udibile persino da Hagakure.

"Kirishima" grugnì Bakugou, infastidito. "Non hai mangiato."

Non era una domanda, e dopotutto il rombo dello stomaco del rosso non lasciava spazio all'immaginazione. Hagakure sollevò le sopracciglia, attenta.

"No" rispose Kirishima, remissivo. "Quando sono tornato dall'internato la mensa era chiusa e anche la caffetteria..."

"Idiota!" esclamò Bakugou. "Come pensi di allenarti domani? Se salti i pasti diventerai un maledetto eroe debole!"

Hagakure strinse i denti. Ashido aveva ragione, quel ragazzo non andava bene per un animo sensibile come quello di Kirishima.

"In cucina c'è del cibo, perché non ti sei preparato qualcosa, dannazione!"

"Non so cucinare!" si lamentò Kirishima. "L'ultima volta che ci ho provato, ho fatto un disastro. Per poco non facevo esplodere il microonde."

"Quello è il mio quirk, capelli di merda" lo schernì Bakugou. "E non voglio neanche immaginare perché dovresti usare il microonde per cucinare."

"Stavo scongelando gli hamburger" precisò il rosso. "Ma ho dimenticato di togliere l'involucro di alluminio."

Hagakure udì un suono strano e sobbalzò, incredula. Per poco non si lasciò sfuggire un verso, così si tappò la bocca con una mano. Era la risata di Bakugou quella? Bakugou stava ridendo?

"Sei un disastro, Kirishima. Quanti anni hai? Dovresti saper badare a te stesso."

Kirishima sbuffò.

"Perché, tu sai cucinare?"

"Fottutamente bene, capelli di merda."

"E allora  preparami qualcosa, invece di riempirmi di insulti!"

"Ti sembro il tuo cazzo di cuoco personale?!" sbraitò il biondo.

Kirishima tirò fuori una risata canzonatoria. "Ah-ah. Lo sapevo, non sai cucinare!"

KiriBaku // Points of ViewDove le storie prendono vita. Scoprilo ora