Kirisunshine Dress Up Game

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Kirishima era disteso a terra, nella sua stanza.

Aveva le gambe, avvolte nella tuta grigia, allargate in una V, le braccia piegate, con le mani intrecciate sul ventre tonico e nudo. Poggiava con la schiena sul lato del letto, mentre la testa era riversa all'indietro, sul ciglio del materasso, volta al soffitto.

Fissava il nulla con un'espressione neutra, insolita nel suo viso usualmente gioioso e pieno di energie.

Kirishima non era in vena di sorridere. 

Non aveva fatto altro per giorni: sorridere, sorridere, sorridere. Fingere. Tirare su forzosamente gli angoli della bocca, simulare una serenità inesistente, un'allegria fantoccia. Cos'altro avrebbe potuto fare? Mostrare a tutti quanto fosse rimasto deluso dalla reazione di Bakugou al suo involontario coming out era fuori questione.

Non era neanche certo del perché si sentisse tanto giù di morale. Bakugou non aveva esattamente espresso disgusto o disapprovazione - semplicemente, non aveva mostrato alcun interesse per la cosa. Se n'era andato senza una parola. Tuttavia, da quel giorno, si era  allontanato. Kirishima non aveva il coraggio di chiedergli quale fosse il problema.

E se gli avesse risposto che era proprio il suo orientamento...? 

No, non era possibile. Kirishima aveva fiducia in Bakugou, sapeva che non era quel tipo di persona. A lui non importava di quelle sciocchezze, avrebbe potuto presentarsi in camera sua truccato da drag queen e probabilmente il biondo non avrebbe fatto commenti. Magari gli avrebbe urlato contro per aver perso tempo ad agghindarsi invece che studiare, ma non lo avrebbe giudicato per il trucco in sé. E allora, per quale ragione si sentiva tanto demoralizzato...? 

Era terrorizzato dallo scoprirlo. In un angolo della sua mente faceva capolino la risposta alla sua domanda: Hai paura che per lui non faccia alcuna differenza se ti piacciono gli uomini, perché non prova interesse nei tuoi confronti. 

Kirishima si sentiva un idiota e un pessimo amico. Non poteva essersi preso una cotta per Bakugou Katsuki. O peggio, essersene innamorato. Del suo migliore amico, il ragazzo più focalizzato sugli obiettivi e indifferente ai rapporti sentimentali che conoscesse. Avrebbe dovuto essere un completo idiota per permettersi una cosa del genere. 

Strinse le palpebre, coprendosi il viso con una mano, come per mascherare quanto si sentisse patetico e stanco.

Perché non riusciva a evitare di incantarsi a guardare il viso di Bakugou quando invece di essere contorto in una delle sue famose smorfie da gremlin, era disteso e tranquillo? Perché non riusciva a gestire i suoi maledetti istinti, quei sentimenti scomodi e imbarazzanti?

Persino in quel momento, accarezzava le sue stesse mani, le disegnava con le dita, e non poteva fare a meno di pensare a come potessero essere quelle di Bakugou al tatto - in una carezza, in un contatto gentile. 

Per la miseria, non riusciva neanche a tenere gli occhi lontani dalla schiena muscolosa del suo migliore amico quando erano nello spogliatoio. La percorreva senza vergogna, fino al sedere sodo, tutte le sante volte che il biondo camminava nello spogliatoio con indosso solamente le mutande. Però, a sua discolpa, Bakugou aveva davvero un sedere impossibile da ignorare. Kirishima avrebbe potuto giurare di aver beccato più di una volta persino Mineta intento a fissarlo, con un'espressione tra l'ammirato e l'inorridito.

Cosa poteva farci se Bakugou era così maledettamente mascolino e affascinante? Era incomprensibile il fatto che nessuna delle ragazze fosse follemente innamorata di lui.

Le ragazze. Quel giorno lo avevano invitato nella stanza di Ashido, per replicare l'esperienza di un mese prima. In realtà, Kirishima si era già tinto i capelli, ma aveva accettato comunque l'invito. Aveva bisogno di compagnia.

KiriBaku // Points of ViewDove le storie prendono vita. Scoprilo ora