Shoji non si sentiva completamente a proprio agio a lasciarsi sfruttare in quel modo. Quando le ragazze avevano confessato di aver spiato Kirishima e Bakugou e di aver indagato su quest'ultimo, Mezo era tra coloro che avevano condannato le azioni di quella specie di setta segreta di fujioshi sotto copertura che era il club Protezione Raggio di Sole.
Sfortunatamente, le criminali erano state smascherate troppo tardi, al punto che se pure avessero voluto dismettere l'operazione sarebbe stato inutile, se non dannoso. Era stato deciso di comune accordo con gli altri membri della classe 1-A che quella sarebbe stata l'ultima azione diretta del club.
Il compito affidato a Shoji era semplice: Doveva usare i suoi sensi sviluppati per spiare i Kiribaku (Ashido li chiamava così), così da riferire il giorno dopo al club cos'era successo tra i due. Se si fossero chiariti, le ragazze avrebbero lasciato i due in pace. Se le cose fossero degenerate, sarebbero intervenute.
Il povero Mezo si era rassegnato alla volontà irriducibile di quelle megere zuccherate. Quando era arrivato al proprio piano, Shoji aveva trovato Kirishima impietrito davanti alla porta della camera di Bakugou, con un'espressione buffa sul viso - come se avesse appena mangiato un limone intero. Non appena si era accorto di lui, il rosso lo aveva salutato con un cenno imbarazzato, augurandogli a bassa voce la buonanotte. Shoji aveva ricambiato senza ulteriori commenti. Era rientrato silenziosamente nella sua stanza e aveva lasciato la porta socchiusa, sporgendo con un tentacolo-orecchio dallo spiraglio.
C'erano voluti altri dieci minuti buoni prima che Kirishima raccogliesse il coraggio necessario a bussare. Shoji, mezzo addormentato, quasi non udì il suono timido delle nocche del rosso sulla porta serrata.
"Ehi, Bakugou" udì sussurrare. "Ci sei?"
Per qualche secondo, seguì il silenzio. Nessuna risposta. Kirishima provò a bussare più forte.
"Bakugou, sei sveglio?"
Shoji percepì chiaramente un grugnito più forte di qualunque suono emesso da Kirishima fino a quel momento.
"No" fu la risposta che giunse dalla stanza di Bakugou.
Kirishima ridacchiò sommessamente.
"Mi hai risposto, quindi sei sveglio" gli fece notare.
Di nuovo, nessuna risposta. Shoji sentì il rosso sospirare.
"Perché te ne sei andato in quel modo?" domandò Kirishima, triste. "Stai bene? Se c'è qualcosa che non va, lo sai, puoi parlarmene."
Dalla propria stanza, Mezo udì il letto di Bakugou cigolare - evidentemente, si era alzato. A conferma di quest'idea, pochi secondi dopo arrivò il suono di una porta che si apriva.
"Certo che sei proprio una rottura, capelli di merda" mugugnò Bakugou, livido, dall'uscio.
Tuttavia, non doveva poi essere una così gran rottura, il povero Kirisunshine, se aveva convinto il biondo esplosivo a interrompere il suo riposo. Di certo, Bakugou non si sarebbe mai alzato né degnato di rispondere se dall'altra parte della porta ci fosse stato, per esempio, chiunque altro. Era strano, Shoji non aveva mai dato troppo peso a quelle piccole accortezze che il vicino di stanza dedicava al rosso. Non era tra quelli che giudicavano male il ragazzo per il suo carattere violento - Mezo era una persona molto equa, si limitava a valutare le persone sulla base delle loro singole azioni. Rispettava Bakugou per il suo talento, ma non gli aveva mai prestato grande interesse. Era sempre stato così accomodante, con Kirishima?
"Mi dispiace" disse il rosso, ridacchiando. "Ti ho svegliato, eh?"
"Sì, maledizione."
Shoji si ritrovò a sporgere dall'uscio anche un occhio. Impicciarsi dei fatti altrui non era una sua caratteristica, ma in quella circostanza era troppo curioso per rinunciare.
Kirishima sorrideva con evidente disagio, grattandosi la testa, mentre Bakugou, appoggiato allo stipite della porta, si massaggiava gli occhi pesti.
"Mi ero preoccupato. Sei andato via così, ho pensato che fosse per colpa mia."
"Colpa tua?" sputò il biondo, sulla difensiva. "Eh?"
"Beh, non lo so, forse perché mi sono addormentato?" azzardò l'altro, aggrottando le sopracciglia. "Magari volevi che guardassi il film con te."
"Tch" rispose immediatamente Bakugou, abbassando la testa e incrociando le braccia con fare intimidatorio. "Cosa vuoi che me ne importi, idiota?"
Shoji sollevò un sopracciglio, in allerta. Bakugou non era sincero, poteva vederlo dal rossore che mascherava sotto la frangia di capelli esplosivi. Tuttavia, Kirishima sembrava non essersene accorto, così aveva assunto un'espressione delusa.
"Oh" disse, mordendosi un labbro.
Rimasero in silenzio per un po'. Entrambi guardavano altrove, rifiutandosi di incrociare lo sguardo. Era una fatica osservarli, per un esterno - era così evidente che ci fosse del tenero e che l'unico problema tra i due fosse che nessuno si era ancora dichiarato. Persino un tipo riservato come Shoji provava un leggero impulso a prendere le loro teste e sbattergliele l'una contro l'altra.
"Allora non vuoi dirmi perché te ne sei andato...?" tentò un'ultima volta Kirishima.
Bakugou sbuffò, poi gli lanciò un'occhiata obliqua.
"Oi. Cosa pensi di Occhi-da-procione?"
"Occhi da... Ti riferisci ad Ashido?"
"Hm."
Kirishima si grattò la nuca, sorridendo leggermente mentre guardava in alto, come se stesse ripercorrendo nella sua mente un ricordo felice. Bakugou lo fissava come un'aquila, attento a ogni variazione d'espressione.
"Beh, Ashido è coraggiosa. Il suo quirk è potente e originale, il suo aspetto è unico, spicca tra la folla. Mi ha aiutato molto, grazie a lei ho deciso di lottare per entrare alla UA. La ammiro molto, è un'ispirazione, per me."
Bakugou lo fissava con occhi vacui. Shoji non riusciva a credere quanto quei due potessero essere ottusi, totalmente ignari dei reciproci sentimenti. Kirishima non si era minimamente accorto di come fosse variato l'umore dell'amico.
"Scusa, Bakugou, ma perché mi hai fatto questa domanda?" chiese infine il rosso. "Cosa c'entra Mina con..."
"Assolutamente niente, capelli di merda. Ora ho sonno, sparisci. Tornatene da Ashido" ribatté il biondo, sbattendosi violentemente la porta alle spalle.
"Aspetta!" esclamò Kirishima, invano.
Rimase a bocca aperta, fermo davanti alla porta chiusa, desolato.
Shoji ritrasse i tentacoli, e dopo pochi secondi udì la porta della stanza di Kirishima aprirsi e chiudersi.
La situazione era pessima. Bakugou si era convinto che Kirishima avesse un debole per Ashido, così si era chiuso in sé stesso. Non avrebbe mai fatto un passo verso Kirishima, se avesse continuato a credere che i suoi sentimenti erano quelli. Per questa ragione aveva inevitabilmente, seppur involontariamente, ferito il povero Kirishima. Quest'ultimo, ignaro di cosa l'amico provasse per lui, non poteva distinguere la gelosia dalla rabbia.
Se uno dei due non si fosse dichiarato, il loro rapporto avrebbe finito per marcire e rovinarsi inesorabilmente e senza ragione.
Massaggiandosi le tempie, Shoji ammise la sconfitta.
La Mafia Fujioshi della Classe 1A doveva assolutamente intervenire.
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KiriBaku // Points of View
FanfictionKirishima rimane incastrato in una serata tra ragazze, ed è così che queste smascherano la sua colossale cotta per il suo migliore amico e decidono di intervenire per salvarlo da delusione certa. Il loro punto di vista, tuttavia, verrà ribaltato.