Capitolo 2

1.8K 67 10
                                    

Gli ultimi cento metri

Izzie è sempre più vicina, sul volto un'espressione di sforzo e concentrazione. Tende il braccio in avanti per passarle il testimone. Casey lo afferra e comincia a correre. Izzie non le ha lanciato dietro il solito urlo di incoraggiamento. Ma adesso non importa, conta solo correre, sono gli ultimi cento metri ed è il momento in cui si decide tutto.

Casey è partita quinta tra le ragazze che corrono gli ultimi cento metri della staffetta, non è un buon punto di partenza ma fin da quando aveva visto partire Quinn aveva immaginato che sarebbe andata così. Quinn come prima staffettista normalmente garantiva alla squadra una partenza con slancio, ma oggi era apparsa decisamente fiacca fin dai primi momenti del ritrovo pomeridiano. Rispetto al solito, era molto meno in forma, le occhiaie malcelate dal trucco, i capelli raccolti con un sobrio elastico nero, l'aria distratta. Non erano dettagli da trascurare: nei giorni in cui aveva registrato le proprie performance migliori, Quinn si era presentata in pista perfettamente truccata, lo smalto sulle unghie e il fermaglio nei capelli abbinati alla maglietta dei colori della Clayton. Concludendo i primi cento metri in settima posizione su dodici, Quinn aveva allungato il testimone a Penelope prima di piegarsi in due, le mani sulle ginocchia, e guardare davanti a sé con aria delusa.

Penelope a scuola si comportava come se non le importasse granché delle gare di atletica, ma in fondo detestava perdere. Evidentemente in preda all'ansia per essere partita con importante ritardo rispetto alle sue avversarie dirette, aveva cercato di spingere fin dai primi metri per recuperare posizioni. Ma verso la fine dei suoi cento metri era parso che rallentasse e il sorpasso a cui mirava le era sfuggito. Probabilmente aveva forzato troppo e non era riuscita a tenere la stessa velocità fino alla fine. Poi aveva passato il testimone a Izzie con uno sguardo a metà tra il dispiaciuto e il disperato.

Izzie era partita scura in volto, e senza badare troppo al dosaggio delle energie era riuscita a recuperare due posizioni, superando due ragazze che correvano sulle corsie più interne e lasciando nelle mani di Casey i cento metri finali. Vedere Izzie così tesa e focalizzata sull'obiettivo l'aveva motivata e allo stesso tempo spaventata.


Casey non vuole vanificare gli sforzi di Izzie e sente che la gara è ancora alla sua portata. Supera subito la prima ragazza alla sua destra e gliene rimangono davanti altre tre, di cui una della Newton. La conosce, sa che non può tenere il suo ritmo. La supera all'altezza dei trentacinque metri, convinta che arrivare sul podio e almeno una posizione più in alto della Newton sia già abbastanza per farsi perdonare da Izzie per la giornata di ieri. Mancano settanta metri per andare a cercare il primo posto. All'inizio era contenta di stare lontano dalla sua famiglia per qualche giorno, ma adesso vorrebbe sentire le voci di Elsa e Doug sugli spalti. Ha bisogno di una spinta per quegli ultimi settanta metri. Poi sente l'allenatrice che le urla "Forza!" e con la coda dell'occhio vede che la ragazza al momento in terza posizione non è così lontana.

Le gambe accelerano da sole mentre le passa davanti tutto, la macchina di Doug nell'aria fredda di un mattino autunnale, lo sguardo emozionato di Izzie nello specchietto, addormentarsi sulla sua spalla e non accorgersi delle sei ore di aereo, la canzone che stavano ascoltando sul pullman. Cinquanta metri.

La sensazione di aver fatto qualcosa di sbagliato nel momento in cui Izzie sul minibus le aveva detto che non avrebbe passato il pomeriggio con lei, gli occhi tristi con cui l'aveva guardata nel corridoio la notte precedente, il pensiero che forse avrebbe dovuto chiederle scusa. Venti metri.

Solo un'ultima ragazza con una maglietta rosa rimane davanti a lei, Casey vuole farcela per non deludere Izzie, più che per sé stessa. La sua avversaria, alta e longilinea, la coda di cavallo che fluttua nell'aria, è davvero molto veloce, ma la voglia di vincere di Casey è più forte, e quando si tuffa in avanti per tagliare il traguardo e guardando il giudice scopre di averlo effettivamente tagliato per prima, si volta all'indietro stringendo i pugni ed esulta liberando un grido.

Late in L.A. • Casey & Izzie StoryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora