Capitolo 8

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Feste e pensieri

Casey ritrova Sharice al piano terra. Dovrebbe essere euforica per la festa, ma è pensierosa.

"Tutto bene? - la sua amica le agita una mano davanti al viso, richiamando la sua attenzione – Eri in fissa".

"Tutto bene, sì. Sei pronta? Andiamo?" Casey osserva Sharice, fasciata in un abitino blu notte, e si pente di avere scelto ancora una volta un look semplice per la serata. Da quando erano arrivate alla UCLA, sembrava che anche andare alle feste facesse parte della competizione.

"Cosa c'è? È macchiato?" Sharice si guarda il vestito entrando nel panico.

"No, è solo che ti sei messa tutta figa per la serata e io ho su gli shorts. Forse dovrei salire di nuovo a cambiarmi".

"Casey, ti avrò vista due volte con un vestito in tutti gli anni che ci conosciamo. Scommetto che non ne hai nemmeno portato dietro uno in valigia. Fai bene a vestirti come ti senti e ad essere quello che sei. Anzi, hai pensato a quello che ci siamo dette oggi pomeriggio?"

"Ho bisogno di pensarci con più calma. Prima sono salita in camera e ho avuto a malapena il tempo di prepararmi..."

"E lei c'era?"

"Sì, lei c'era".

"Viene stasera?"

"Sì, ma mi ha detto che va alla festa con una certa Mel. La conosci?"

"Mai sentita, chi è?"

"Il capitano della squadra di Sherman Oaks".

"Mmmm. Forse ho capito. È bionda?"

"Non lo so, come faccio a saperlo..."

"Se è quella che ho in mente io, forse è meglio che ti sbrighi, Casey..."


...


Quel pomeriggio al mare

Quel pomeriggio Casey era andata in spiaggia con Sharice. Era delusa per la sua prestazione patetica in una gara, i duecento metri, in cui di solito non aveva rivali. Aveva dormito pochissime ore da quando era arrivata a Los Angeles. E, per finire, sentiva di dover parlare con qualcuno a proposito di quello che stava succedendo tra lei, Izzie ed Evan. Sharice era l'unica persona di cui potesse fidarsi. Ma non sapeva come intavolare il discorso. Sharice, dal canto suo, sembrava serena, entusiasta per l'esperienza nonostante non avesse grandi ambizioni né riguardo ai risultati sportivi né riguardo all'ammissione alla UCLA. Aveva già deciso che avrebbe mandato richieste di ammissione solo a università sulla costa est. Alla peggio, sarebbe rimasta a studiare in Connecticut. Anche Casey non disdegnava quelle opzioni, ma l'aver discusso così tanto con Izzie e con l'allenatrice a proposito della UCLA la faceva sentire obbligata a fare domanda anche lì, e anche se andare a studiare a Los Angeles non era mai stata un'idea che venisse da lei, si sentiva ormai tenuta a dimostrare agli altri che sarebbe riuscita a farsi prendere.

Arrivate in una zona della spiaggia in cui una barriera formata da enormi sassi riduceva la portata delle onde per permettere di farsi il bagno, Casey e Sharice si erano tolte le scarpe e si erano sedute sulla sabbia in una zona dove l'ombra potesse dar loro un po' di sollievo. Sharice continuava a parlare del ragazzo che aveva conosciuto alla festa della sera precedente. Era venuto fuori che lui aveva già una ragazza e non era andata molto bene. Casey guardava l'oceano, mordicchiando la cannuccia del bicchiere di frullato che aveva finito poco prima.

"...Quindi stasera penso di vestirmi sexy e passargli sotto il naso in modo che si renda conto di quello che ha perso – Sharice non la finiva di parlare. – E magari con un po' di fortuna conoscerò qualcun altro".

Late in L.A. • Casey & Izzie StoryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora