Capitolo 6

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Equilibrio (ovvero l'estate di Casey) (II)

Casey aveva controllato il telefono un'ultima volta prima di suonare il campanello a casa di Evan quella sera. Izzie non le aveva risposto. Non aveva neanche visualizzato il messaggio, e Casey non sapeva se fosse una cosa buona o cattiva. Forse non le aveva risposto solo perché non aveva ancora visualizzato, ma allora era con qualcuno meritevole di attenzione ininterrotta per così tanto tempo. Casey non avrebbe saputo spiegare il motivo, ma la cosa la disturbava. Si era costretta a smettere di pensarci e, con un sospiro, aveva premuto il bottone del campanello.


"Wow!", aveva esclamato vedendo Evan, che per una volta indossava una camicia al posto delle solite magliette dei gruppi musicali e un paio di jeans scuri che sembravano nuovi al posto dei bermuda che erano stati la sua uniforme per tutta l'estate.

"Ho fatto uno sforzo per la nostra cena romantica!" aveva detto lui, stampandole un bacio sulle labbra e facendo un gesto da maestro di cerimonia col braccio per invitarla a entrare in casa.

"Non sapevo che fossimo tipi da cena romantica..." aveva risposto Casey sottovoce. Evan non l'aveva sentita. Era entrata in casa a abbandonando le Vans all'ingresso, sentendosi in colpa per il look che aveva scelto per quella sera: shorts e una canottiera verde acqua che la facevano sentire a suo agio ma che di certo non erano all'altezza della tentata eleganza di Evan.

"Vuoi che vada a casa a cambiarmi? – aveva chiesto Casey alzando la voce perché Evan stavolta sentisse. Lui stava sistemando due calici sul tavolo da pranzo – Mi sento in soggezione perché tu hai la camicia e io sono vestita normale..." nel frattempo cercava di rovistare mentalmente nel proprio armadio, sicura che qualche vestitino regalatole da Elsa e mai indossato fosse sopravvissuto all'ultima pulizia del guardaroba.

"Stai scherzando? – aveva detto Evan, avvicinandosi con i calici e una bottiglia di vino bianco in mano – Per me sei perfetta così".

Casey, sollevata, l'aveva baciato e si era lasciata versare un bicchiere di vino.

"Chablis" aveva detto lui.

"Non sono esperta di vini ma mi fido".

"Un ragazzo che lavora da Don's ha fatto un corso di sommelier. Mi ha detto che è uno dei vini migliori".

"Se ha una preparazione da ristorante a cinque stelle, perché lavora da Don's?"

"Non farmi troppe domande, Casey..."

"Dimmi almeno che non hai cucinato qualche cibo francese raffinato altrimenti vado a sotterrarmi per essere venuta qui con le Vans".

"Non preoccuparti. Ho ordinato il sushi".

Gli occhi di Casey si erano illuminati. Adorava il sushi e non aveva molte occasioni per mangiarlo, i suoi preferivano il cibo italiano. 

"Sapevo avresti apprezzato – aveva commentato Evan vedendo la reazione di Casey – Dovrebbero consegnarcelo a minuti".

Casey si era lasciata cadere sul divano, appoggiando il bicchiere di vino sul tavolino basso proprio di fronte a lei.

Evan si era seduto accanto a lei, dandole un tenero bacio sulla guancia e rimanendo poi a guardarla con ammirazione. In quel momento avevano sentito suonare il campanello. Evan si era precipitato ad aprire. "Sarà il sushi!".

"Evan aspetta, non pagare tu, facciamo a metà!" aveva detto Casey, sentendosi in colpa per non aver per niente contribuito all'organizzazione della serata.

"Non ci provare nemmeno. Stasera offro io". Aveva risposto lui.

Mentre Evan dava la mancia al ragazzo delle consegne, Casey aveva controllato i messaggi sul cellulare un'altra volta. Ancora nessun segno di vita da Izzie. Vedendo Evan tornare verso il salotto con in mano i sacchetti del ristorante giapponese, si era rimessa in tasca il cellulare, aveva buttato giù in un sorso metà del suo bicchiere di vino e aveva seguito Evan a tavola portandosi dietro il bicchiere.


Late in L.A. • Casey & Izzie StoryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora