10•𝐅𝐥𝐚𝐬𝐡𝐛𝐚𝐜𝐤

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Winnfred Malfoy

Villa Malfoy risplendeva sotto i raggi del sole in un pomeriggio d'estate .
Gli elfi erano indaffarati nelle cucine.
La signora Malfoy era seduta comodamente sulla poltrona del soggiorno per scegliere il colore con cui decorare la stanza dei ricevimenti per il compleanno dei gemelli.
Il padre invece stava istruendo suo figlio nei combattimenti.
La più piccola dei Malfoy, al contrario degli altri, era sola nella sua grande stanza color celeste. Era seduta a gambe incrociate sul grande tappeto bianco vicino alla finestra che Dava sul giardino interno. La luce del sole filtrava dalla finestra illuminando il viso della bambina che teneva tra le mani una piccola bambola di pezza con fili di lana bionda cuciti sulla testa un vestitino celeste e gli occhi con due bottoncini azziuri delle labbra ricamate con un filo rosso e le guance leggermente più rosate della carnagione erano solo pezzetti di stoffa cuciti sopra. Il viso della bimba era concentrata a cucire per bene una spirale sul piccolo orecchio della bambola, teneva il la tra i denti e aveva gli occhi socchiusi per concentrarsi meglio, si sistemò meglio il ditale e continuo nel suo lavoro. Erano ormai tre settimane che Winnie lavorava alla sua bambola, aveva chiesto al piccolo elfo domestico, Apua, di comprare le varie stoffe e del cotone per riempire il giocattolo.
Non appena fece il nodo per fissare la cucitura e spezzo il filo rilasciò il labbro facendo comparire un enorme sorriso stritolando la bambola al petto.
Per una volta la piccola Winnie era fiera di qualcosa che aveva fatto con le sue mai.
Iniziò a giocare con il peluche fino alle sette in punto quando la campanella attaccata la muro sopra il letto della bambina suono annunciando l'ora di cena.
Winnie si alzò in fretta sistemo la gonna del vestito e aggiustò il fermaglio nei capelli per poi infilarsi le paperine e scendere velocemente le scale per poi rallentare di novo non appena fu davanti alla pota che conduceva nella sala da pranzo.
Prese un bel respiro gonfiò il petto, drizzò la schiena, alzò il mento e bussò prima di entrare nella maestosa sala.
Erano già tutti seduti a tavola, la madre era seduta alla sinistra del marito che invece era capotevola mentre guardava con sguardo pieno di disprezzo la figlia, alla sua destra il figlio maschio c'è invece regalo alla sorella un ghigno de colpevolezza.

"Sei in ritardo Winnfred! Come hai intenzione di scusati?" Chiese con voce piatta il padre continuando a fissarla torvo.

"Mi scusi padre, non era mia intenzione arrivare in ritardo. Mi sono dovuta fermare nel bagno per lavarmi le mani." Mentì la bambina abbassando lo sguardo verso le ballerine azzurre.
"Non ricapiterà più padre." Si affrettò d'aggingere .

"Bene accomodati al fianco di tuo fratello, e non fiatare." Acconsenti il capo famiglia.
La bambina annuì debolmente prima di prendere posto e iniziare a mangiare in silenzio.
Qualche volta sentiva il fratello pizzicarle la pelle e cercava in tutti i modi di non reagire, ci stava anche riuscendo se non fosse per un pizzico che le arrivo sul fianco destro che la fece scattare in piedi con gli occhi lucidi.
Aveva arricciato il naso e inarcato le sopracciglia mentre le labbra le tremavano.
"Cosa ti salta in mente ragazzina! No non mi interessa fila in camera tua dopo, stasera, parleremo della tua punizione, e chiedi scusa a tuo fratello per averlo disturbato mentre mangiava" le urlò contro il padre.

"Mi dispiace Lucius non era mia intenzione infastidirti... Scusa" disse prima di sussurrare un leggero e quasi inaudito 'con permesso' per poi chiudere lentamente la porta elle sue spalle e correre nella sua stanza e rannicchiarsi in un angolo della stanza abbracciando la piccola bimba di pezza cercando di calmare i singhiozzi.

Dopo quasi due ore il piccolo elfo si smaterializzò nella camera e la invito a scendere.
Non appena arrivo nello studio trovo il padre come sempre dietro la scrivania la madre in un angolo che leggeva e il fratello seduto difronte al padre aspettando di vedere la punizione che quel giorno sarebbe arrivata alla sorella.
" Hai una buona ragione per il quale hai avuto la reazione di oggi?" Chiese il padre alzando lo sguardo dei fogli portandolo sulla figlia.

The History of MaraudersDove le storie prendono vita. Scoprilo ora