I ragazzi erano nell'Hawk e stavano viaggiando verso Zenith. L'atmosfera era tesa, specialmente per il grande prezzo da pagare per liberare Helia.
«A volte mi chiedo perché non possiamo andare con il teletrasporto.» sbuffò Brandon, ai comandi con Sky e Timmy.
«Solo gli abitanti di Zenith hanno il potere di usare il teletrasporto, e con un massimo di cinque persone.» spiegò Tecna, appoggiata al sedile del suo ragazzo.Flora si tormentava le unghie. Era molto preoccupata, per suo padre, i sovrani di Lynphea, la Dimensione Magica e i suoi amici. Non voleva mettere nessuno di loro in pericolo, ma era consapevole che la missione era di vitale importanza e ognuna delle Winx contava e serviva.
«Tutto ok, Flo?» si preoccupò Aisha, notando l'espressione dell'amica.
«Ehm, si, assolutamente.» rispose la fata. «Sono solo un po' preoccupata per voi.»
«Andrà tutto bene, ce la caveremo come sempre.» la rassicurò Bloom.
«Abbiamo già sistemato tutti i dettagli, non c'è nulla di cui preoccuparsi. Se tutti noi ci atteniamo al piano tutto andrà bene.» disse Timmy.Zenith era piuttosto lontano, quindi i ragazzi si riposarono dormendo e chiacchierando.
«Oh, come va la convivenza?» chiese Aisha, rivolta a Bloom e Stella.
«Siamo molto vicine d'appartamento, quindi è come se vivessimo ancora insieme.» rispose Bloom.
«Tra me e Brandon va tutto bene...» disse Stella, rimanendo vaga.
«Abbiamo appena litigato, solo che non te lo vuole dire.» continuò il ragazzo.
«Oh...» concluse la ragazza che aveva fatto la domanda, capendo di aver chiesto la cosa sbagliata.Dopo qualche minuto l'Hawk atterrò in mezzo ad una pianura innevata e abbandonata.
«Mi ricorda Domino...» sospirò Bloom, ripensando al suo pianeta congelato.
«Tec, dov'è il castello?» chiese Nabu, guardandosi intorno.
«Lì, davanti a te.»Guardarono verso l'alto e videro un castello diroccato in una roccia. Cadeva a pezzi ed era ricoperto di neve; sembrava sul punto di crollare.
«Ok, ci siamo.» disse Flora, dopo aver preso un lungo respiro. «Nascondetevi e rendete invisibile l'Hawk, io entro.»
I ragazzi la salutarono e lei decise di varcare il portone di ingresso.
«C'è nessuno!?» esclamò.
L'eco si diffuse per tutto il palazzo, ma nessuno rispose.
«Sono Flora, e sono venuta a consegnarmi!» continuò, camminando per i corridoi ghiacciati della fortezza. «Ho un patto da proporti, Yoel. So che sei qui, mostrati!»
In una nuvoletta azzurrina apparve Yoel, che fece un sorriso e atterrò davanti alla fata. Era un uomo abbastanza giovane, nonostante tutto. I capelli erano mori con le punte bianche come la neve, gli occhi erano azzurri e la pelle pallida. Doveva essere salito al trono da piccolo, perché l'uomo che Flora si era ritrovata davanti poteva avere al massimo trentacinque anni.
«Flora, la fata guardiana di Lynphea, che viene per un accordo, tutta da sola.» disse con un ghigno. «Parla.»
La fata deglutì e spiegò quello che aveva in mente.
«So che hai preso il controllo della mente e del corpo di Helia. Sono qui per chiederti di liberarlo. In cambio avrai me.»
«Mmm... mi sembra uno scambio equo. Posso liberare adesso il ragazzo, ma prima voglio vedere la chiave. Non la posso prendere in mano, la magia positiva me lo impedisce, infatti ho bisogno di te, fatina. Tu userai la chiave per aprire la grotta ed io esprimerò un desiderio. Se farai la brava potrei anche pensare di risparmiarti.» annuì il mago, camminandole attorno.Flora fece comparire la chiave della Grotta dei Desideri tra le sue mani e la mostrò a Yoel, che fece una risata.
«Sei stata molto brava a scoprire il mio piano, fata, devo dirlo. E sei anche molto coraggiosa a venire qui e sacrificarti per il ragazzo che ti ha tradita. Hai un cuore buono, e la cosa mi fa vomitare, però è ciò che serve per accedere alla grotta e completare il mio piano.» continuò, camminando in cerchio e sottolineando la parola "vomitare". «Però accetto, in fin dei conti il ragazzo mi sarebbe servito solo per far del male a te, in modo che decidessi di andare da Fatima e assecondare il mio piano.»
Yoel chiuse gli occhi per un secondo e recitò una formula magica.
«Il tuo amichetto è libero.»
«Provamelo.»Yoel si avvicinò a Flora e le prese le mani con delicatezza, per poi appoggiarle sulle sue e farle chiudere gli occhi.
Subito la ragazza si trovò ad Alfea, dove Helia stava sbattendo gli occhi, che erano tornati del loro colore, e si accorgeva di star tenendo la mano a Krystal.
«Cosa-?» esclamò, allontanandosi dalla principessa di Lynphea.
«Helia, amore, che c'è?» chiese Krystal.
«Tu... Flora! Flora dov'è?» esclamò preoccupato, senza comprendere l'accaduto.
«Stai con me, ora, non ti ricordi?»
«No, no, no! Io non ti amo! Io amo Flora! Dov'è!? Sono sicuro che Faragonda mi saprà dare delle risposte.» disse, correndo via.La visione finì, e Yoel chiamò le guardie per far imprigionare la fata guardiana.
Flora ebbe il tempo di far scomparire la chiave e due guardie la presero per le braccia e la portarono via.
La fata venne trascinata per i corridoi del castello, fino alle segrete, dove venne incatenata nella stessa cella dei sovrani di Lynphea.
«Re Legolas, regina Dairon!» esclamò, vedendoli addormentati e con mani e piedi incatenati.
I due si svegliarono di soprassalto e gli occhi della regina si riempirono di lacrime.
«Flora...!» sussurrò senza forze Legolas, guardando la figlia dritta negli occhi. «Cosa ci fai qui?»
«È un piano, fidatevi di me. Tra poco sarete fuori di qui.»Flora, incatenata a sua volta, si guardò intorno per essere sicura che le guardie non stessero guardando, poi fece un incantesimo a tutte le catene, che in un secondo si ruppero.
Dairon e Legolas erano troppo deboli per alzarsi, quindi Flora si avvicinò e li fece sdraiare. Usò i suoi poteri curativi su entrambi, poi li abbracciò.
«Oh, siamo così felici di vederti...» pianse Dairon, accarezzando il volto della figlia che aveva appena ritrovato. «Sei così grande, così cresciuta... sei bellissima.»
«Siamo orgogliosi di te, Flora. Siamo sicuri che saresti un'ottima regina.»
«A tal proposito, ho da parlarvi...» sospirò la ragazza, abbassando lo sguardo.Sentì dei passi avvicinarsi, quindi tornò a dove le guardie l'avevano incatenata e creò delle nuove catene con delle radici, che presero le sembianze delle catene di metallo come quelle che aveva distrutto poco prima.
«Bene, Flora. Prima di andare alla grotta voglio essere sicuro che tu faccia fatica a mantenerti in piedi, quindi aspetterò settimana prossima. A quel punto sarà più facile distruggerti, fiorellino. Non aspettarti del cibo e nemmeno troppa acqua, ma fai un fischio se stai per morire. Ho bisogno di te.» ridacchiò Yoel, facendo una magia e rendendo la loro cella congelata. «Buona permanenza qui.»
Il mago se ne andò, lasciando la famiglia reale al freddo.
«Brr...»
«Resistete. Tra non molto i miei amici verranno a salvarci.» li rassicurò la fata della natura, facendo scomparire le radici che aveva creato.I suoi genitori abbracciarono la figlia, e rimasero in quella posizione per molto tempo, senza parlare, in memoria del momento in cui l'avevano persa.
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LA GROTTA DEI DESIDERI || Flora
FanfictionQuando il padre di Flora viene colpito da una pianta, sua figlia cerca ogni soluzione per farlo sopravvivere. Quello che la fata e le sue amiche non sanno, è che dietro all'attacco si trova un nuovo nemico in cerca di vendetta, che fa di tutto per...