Capitolo 4

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Alla fine,
eri riuscita a dormire un paio di ore in quella topaia.
Il risveglio fu una merda,
si sentiva l'odore di carne bruciata
ovunque,
fino alla nausea.
Avresti voluto togliere fiori la pistola
e puntarla sulla testa di chiunque -probabilmente Dabi- avesse provocato o stesse provocando quell'odoraccio.
Tremendo
Ti sgranchisti ed afferrasti i tuoi vestiti;
passasti una mano tra i tuoi capelli guardandoti in uno specchio che avevi trovato nell'armadio mal messo della stanza e scendesti giù;
volendo uscire al più presto da lì subito ti avvicinasti alla porta di uscita,
intanto che afferravi dal pacchetto una sigaretta.

Ti fermasti quando vedesti il toast bruciato uscire.
Che avesse avuto la tua stessa idea?
boh...
"hey, accendimela per favore." ti avvicinasti,
ok non era lui a puzzare.
Fortunatamente.
Alzò un dito,
una candida fiammella si accese alla fime di esso,
permettendoti di accendere e accogliere nei tuoi merdosi polmoni il fumo.

Accennasti un sorriso come ringraziamento e ti avvicinasti di piu,
apristi la porta ed uscisti
lui dopo di te.
"Dove te ne vai a quest'ora del mattino?" domandò dopo pochi tuoi passi;
Cazzo te ne fotte?
"Che ore sono?" "quasi le 5." ti rispose con fate abbastanza seccato.
Ti grattasti il collo,
pensavi fosse un po' più tardi ma non ti potevi biasimare,
eri brava in molte cose, ma a quantificare il tempo non eri proprio brava,
anzi
facevi cagare il cazzo.
Guardasti il cielo ancora scuro,
non ci avevi fatto caso.
"Me ne torno a 'casa'" mimasti con le dita.
Ti guardò alcuni secondi,
probabilmente si notava che eri infreddolita dalla bassa temperatura, perché pareva fosse divertito dal fatto che ti stringevi su te stessa,
nel vano tentativo di non soffrire così tanto il gelo mattiniero.
"Se hai una casa, posso venire con te?" cambiasti dalla solita inespressività a un luccichino di stupore e disgusto.

"Perché dovrei?"
Infatti,
non me avevi il bisogno,
non avevi bisogno della sua pessima ed ambigua presenza.
Insomma!
Quel tipo con quella pelle carbonizzata attaccata alla pelle sana dovrebbe essere morto!
In più con graffette.
Si sarebbe già infettato centomila anni fa e schiattato!
"Non ti vuoi nutrire della mia rabbia interiore o cose simili?" "Il mio quirk non sa immagazzinare l'energia per usarla più tardi." ti guardò freddamente, scontento.
Dabi era il tipo di persona che sapeva sempre cosa dire, quando e come...

...ma il tuo quirk ancora era un segreto per molti,
lui non era un esclusivo.
Riprendesti a camminare.
"Non mi fa molta differenza, ma credo tu capisca che schifo è stare lì." provò ancora,
"Si, capisco." rispondesti,
tuttavia non te ne poteva fottere una sega di lui.
D'improvviso ti afferrò la vita,
ponendo fine alla tua camminata.
Con una mano accarezzò delicatamente i tuoi capelli, scivolando poi sul collo è le spalle.
"Non ti costa nulla tenermi per un po' da te...magari ci guadagni pure." mormorò;
facendo muovere con le labbra alcuni degli orecchini al tuo orecchio.
Ma non eri il genere di ragazza che si faceva comprare:

in un gesto brusco lo colpisti in piena pancia,
allontanandolo da te.
Ti girasti a guardarlo,
vederlo con la mano a scoprire gli addominali era piacevole.
"Sembro scontata, ma qui il prezzo da pagare invece è pieno, Dabi." gli spiegasti con la tua solita
tranquillità,
Coglione
Storse leggermente il viso,
scontento del ricevuto
probabilmente.
Portasti la sigaretta alle labbra,
increspate in quel momento in un ghigno soddisfatto.
"Riuscirò a farmi fare uno sconto..." scuotesti lentamente la testa,
poi riprendesti a camminare indisturbata.

Il tuo sesto senso però ti diceva che sarebbe andato storto qualcosa dopo quel colpo.

(aggiungo ora: la reader, per comodità nella trama, avrà alcuni pearcing)

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