on friendship (definizione)

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«Amici» dici con determinazione, malgrado il tuo cuore martelli. Non sei abituato alla paura, non ti senti a tuo agio nella sua stretta; quand'è stata l'ultima volta che sei stato sua vittima? Oh, sì: quando l'uomo davanti a te, colui che non ti crede, stava perdendo coscienza per via di diverse emorragie e non avevi le risorse per salvarlo.

 «Amici» ripete lui, con un punto di domanda quasi implicito alla fine della frase. Poi chiude la breve distanza tra voi due, ti morde il lobo dell'orecchio, lo lecca. La scossa va dall'orecchio direttamente verso il tuo membro, facendotelo venire più duro di quanto non lo sia già. Non gemi; foss'anche solo per dignità, perché potreste scopare adesso, in questo preciso istante, proprio contro questo muro.

 Un Jedi può percepire queste cose. La paura. L'eccitazione.

 «D'accordo, sei stato molto chiaro. Cos'è che saremmo, allora?»

 «Non lo so, ma amici no di certo».



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Nota

 ⁰ Il titolo è tratto o dall'omonima poesia del poeta libanese Khalil Gibran, vissuto a cavallo tra l'Ottocento e il Novecento, o dall'omonimo saggio filosofico del professore greco Alexander Nehamas.

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