your eyes closed (vecchi fantasmi)

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Quando i loro fiati cominciarono a tranquillizzarsi, gli chiese: «L'hai mai fatto con Qui-Gon?»

 Continuando a respirare profondamente, Obi-Wan abbassò le palpebre. «Le domande che mi fai, Anakin». Era sdraiato sulla schiena, le braccia indolenzite; Anakin era al suo fianco, la testa tenuta sollevata dalla sua mano meccanica.

 «L'avete fatto?» L'altra mano, quella umana, carezzò piano, ritmicamente, il petto di Obi-Wan. Questo gesto e il coito appena avuto li calmò.

 «No. Mai. Neanche una volta».

 «Ma lo avresti voluto».

 «Dobbiamo per forza parlarne?»

 «Per favore, Obi-Wan». Anakin lo chiamava raramente per nome, sebbene Obi-Wan avesse cercato di convincerlo a fare diversamente (Anakin che gemeva "Maestro" lo metteva a disagio). Dire "Obi-Wan" era il suo modo per ricordargli che voleva parità nella loro relazione. Tale parità consisteva nel non sentirsi dire dall'altro di stare zitto o di comportarsi bene. (Naturalmente, Anakin ascoltava la sua richiesta solo quando gli faceva comodo). «È da tempo che me lo chiedo».

 Obi-Wan aprì gli occhi. Fissò il soffitto. Per qualche ragione, non riusciva a sopportare l'idea di incrociare lo sguardo di Anakin. «Sì, l'ho voluto».

 «Raccontami».

 «Anakin...»

 «Voglio comprendere. Aiutami a farlo».

 Cosa voleva comprendere? Il rapporto tra ex Maestro e Padawan? Il suo passato? Accidenti a lui, pensò Obi-Wan, accidenti a lui per aver pronunciato la parola "Aiutami". «Non... non ricordo bene. Non ho tenuto un diario. E non ho ponderato granché l'argomento». Dei frammenti di ricordi emersero con spontaneità: il cuore in gola quando osservava Qui-Gon compiere le incombenze quotidiane, come leggere l'HoloNews o spazzolarsi i denti. Come si sentisse invaso da quel sentimento con sempre maggiore frequenza man mano che passava il tempo. Svegliarsi una notte da un sogno particolarmente vivido ed erotico. Essere incapace di affrontare il suo Maestro il giorno dopo. «Provavo attrazione per lui. Tutto qui».

 «E lui ne era al corrente?» Anakin non gli chiese: Glielo hai mai detto?

 «Non so». A volte avrebbe potuto giurare che Qui-Gon gli avesse rivolto certe occhiate di benevola compassione, ma poteva anche benissimo essere stato opera della sua coscienza sporca. Altre volte aveva pensato che Qui-Gon avesse avuto una considerazione eccessiva per il suo corpo, per i suoi spazi. «Forse». Sentì Anakin carezzargli la guancia sinistra, permise a se stesso di crogiolarsi nel conforto carpito da quel contatto. «Suppongo che non abbia più importanza».

 «Ci risiamo, tu che fingi di essere di pietra». Il tono della voce di Anakin era difficile da interpretare. Mezzo divertito? Bacchettone? Deluso? Pareva danzare tra questi tre umori senza toccare nessuno di essi in particolare. «Dovresti essere più onesto con te stesso».

 Per la prima volta dal momento in cui Anakin era rotolato giù dal suo corpo, Obi-Wan fu in grado di guardarlo dritto negli occhi. «Per l'esattezza, quando hai iniziato a farmi tu la predica?»

 Provò una strana soddisfazione al fastidio scritto sul volto di Anakin.

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