9. Non lasciarmi mai

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PAYTON'S POV
Questa notte non ho dormito molto,mi sono concentrato sul l'appuntamento che avrò tra due settimane all'agenzia che forse produrrà la mia canzone.
L'ho suonata tutta la notte cercando di aggiustarla ma non ho cambiato praticamente nulla.

Adesso sono le dieci e mezza e ho appena scritto ad Elizabeth che tra poco la passo a prendere; non so bene dove andremo ma mi ha detto che ha voglia di uscire e quindi usciremo.

Presi il mio telefono e poi uscì dalla mia stanza,
incrociai mia sorella,stava sorridendo finché non mi vide vestito.
-dove vai Payton?-
Io sorrisi falsamente e le risposi
-a fare un giro con Elizabeth-
Lei sbuffò e restò molto seria
-devi lasciarla stare Payton-
Con questa frase si richiuse nella sua camera; non ho ancora capito perché si preoccupi così tanto,so badare a me stesso.

Scesi le scale e salutai velocemente mia madre: a lei sembra essere piaciuta Elizabeth.

Salì in macchina e dopo poco più di dieci minuti arrivai davanti a casa sua.

Scesi e suonai al campanello dove dopo poco aprì la mamma di Elizabeth sorridendomi in modo sincero.
-Payton che piacere vederti,entra pure,Beth si sta preparando-
Anch'io sorrisi e entrai in casa dove fui accolto subito dall'entusiasmo della sorella di Elizabeth,penso che sia la bambina più adorabile sulla faccia della Terra.

Dopo cinque minuti passati a giocare con Sissy,sentì la voce di Elizabeth risuonare dal piano di sopra mentre si stava ancora sistemando gli orecchini.
-mamma dove hai messo il mio profumo?-
Appena alzò lo sguardo e incrociò il mio sgranò gli occhi e arrossì,è terribilmente carina quando fa così.
-oddio Payton scusami io..io non pensavo che fossi già qui,mi dispiace,un..un minuto e arrivo-
Io sorrisi e annuì con la testa; anche quando si preoccupa per le altre persone è terribilmente carina.

Dopo un minuto esatto scese di nuovo le scale,questa volta già guardandomi e mi raggiunse in ingresso.
-scusami davvero Payton,non pensavo che fossi già qui-
Io sorrisi e le diedi un bacio sulla guancia molto veloce
-tranquilla Lily,nel frattempo ho giocato un po' con Sissy- scompigliai i capelli alla bambina e lei rise attaccandosi alla mia gamba.

Elizabeth salutò prima sua mamma e poi sua sorella per poi seguirmi fuori da casa sua.
-mi dispiace per mia sorella,è che ti adora letteralmente-
-non ti preoccupare,è così carina-
Lei sorrise e poi io misi in moto la macchina guardando la strada.
-dove mi porti cavaliere?-
Io risi e la guardai per un secondo
-ti porto in un posto dove andavo sempre io da piccolo,mi aiuta a rilassarmi-
Lei sorrise e tornò a guardare la strada come feci anch'io.

Il tragitto passò silenziosamente,misi la radio e alcune volte cantavo dei pezzi di canzoni causando le risate di Elizabeth: l'ho già detto che è adorabile quando ride?

Dopo dieci minuti arrivammo in quel posto,
parcheggiai la macchina e feci cenno ad Elizabeth di scendere.

Inizialmente lei non capì così la presi per mano e dopo un minuto di camminata arrivammo in uno spiazzo del bosco in cui ci trovavamo da cui si vede il mare in lontananza; a me è sempre piaciuto un sacco venire qui e respirare quest'aria pulita a differenza di quella del centro.
-è bellissimo-
Io misi un braccio intorno alle spalle di Elizabeth e la strinsi a me dandole un bacio sulla testa.

Ci sedemmo lì e cominciai a raccontarle di tutte le mie notti insonni passate qui e di quelle passate sul mio terrazzo,esattamente da dove le ho scritto ieri.

Lei mi raccontò anche della morte di suo padre,avvenuta ormai due anni fa,e di quanto abbia sofferto per questo.
So bene cosa significa anche se in realtà mio padre non è morto ma è come se lo fosse per me e per la mia famiglia.

perché ti amo? | payton moormeierDove le storie prendono vita. Scoprilo ora