E RITORNO DA TE

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"E ritorno da te contro il vento che c'è
Io ritorno perchè ho bisogno di te, ho bisogno di te
Di respirare fuori da questa inquietudine
E ritrovare mani forti su di me
E non sentirmi sempre così fragile"

La notte che segue "la scomparsa" di Zulema è lunga e tormentata.
Accanto a me, al posto di Zulema, c'è Susana che mi accarezza una spalla cercando di tranquillizzarmi, mentre Alma è tornata a casa.
Inutile dire che sarebbe stata una perdita di tempo andare a cercare Zulema. Se è vero che è scappata, lo avrà fatto con un elicottero clandestino, e non avrà lasciato traccia di sè.
<<Siete molto amiche?>> mi chiede Susana non appena mi volto per guardarla. I suoi occhi e le sue mani sono così delicatamente poggiati su di me che mi tranquillizza averla vicina.
La sua domanda mi pone mille dubbi, mi fa venire cento pensieri in mente.
Cosa siamo io e quella maledetta pazza di Zulema?
Nemiche?
Nemiche che si sono avvicinate un po'?
Ex compagne di cella?
Amiche di sventura?
Non lo so, non so definirci.
<<Non è facile da spiegare>> sentenzio, non essendo in grado di rispondere diversamente.
<<Qualsiasi cosa lei è per te, devi tenerci molto>> mormora, accarezzandomi una gota.
Io tenere a Zulema?
<<Il fatto è che non aspettavo fuggisse nel bel mezzo dei nostri progetti>> continuo.
<<Stavate progettando qualcosa insieme?>> mi chiede confusa.
<<La rapina intendo>> mi correggo, abbassando velocemente gli occhi.
<<Maca, posso chiederti una cosa?>> mi chiede, mentre una mano avvolge il mio collo.
Alzo gli occhi e la guardo.
È così bella, il suo odore è così inebriante, la sua bocca così invitante.
Annuisco pensierosa.
<<Non è che state scappando entrambe?>> mi chiede.
La sua domanda mi rimane spiazzata, senza parole. Vorrei formulare una risposta di senso compiuto, ma mi colpisce così tanto che mi sento quasi come se fossi stordita.
La sua domanda arriva veloce al cuore e si traduce in dubbio quando inizio a pensarci.
Forse è vero, forse lei sta scappando da un rapporto malato, un legame troppo pericoloso da rimanere saldo, una bomba ad orologeria che potrebbe scoppiare da un momento all'altro e magari sta offrendo una via di fuga, un'opportunità per uscirne anche a me.
La Zulema che conosco io mi avrebbe detto con quella sua aria da stronza che sarebbe andata via, mi avrebbe mandato al diavolo se avessi osato chiederle i dettagli del suo mollare tutto, mi avrebbe guardata negli occhi prima di abbandonarmi per sempre.
La Zulema che conosco io ci avrebbe messo la faccia, non avrebbe lasciato dubbi  ad altre persone o la possibilità di farsi cercare.
La Zulema che conosco io non si nasconde e soprattutto non si preoccupa di ciò che pensano gli altri riguardo le sue scelte.
C'è qualcosa che l'ha spinta ad andarsene, a tagliare i legami, a sparire e far perdere le sue tracce: qualcosa di così soffocante che l'ha portata ad andarsene e non voltarsi più indietro.
Susana è di fronte a me che mi guarda con quei suoi occhi luminosi, quelle sue mani che mi tengono stretta a sè. Io mi sento cosí debole, così fuori di me che mi avvicino alle sue labbra e la bacio.
Lei ricambia teneramente, mentre con una mano sposta il mio corpo sopra di lei.
Io continuo a baciarle le labbra, il mento, scendendo sempre di più sul suo collo, mentre le sue mani si fanno spazio tra le mie gambe, arrivando a toccare il mio punto più nascosto.
Muove le sue mani con decisioni sotto il merletto dei miei slip, fino ad infilare due dita proprio lì, che muove con decisione, mentre con l'altra mano mi tiene attaccata al suo corpo.
Il suo tocco è dolce, passionale, così tanto che inizio a sudare per l'eccitazione.
Il suo odore è buono, il sapore delle sue labbra è estasiante. Lentamente inizio a spogliarla, mentre lei continua a toccarmi in modo sensuale.
Dopo un po' vengo e mi stendo sfinita al suo fianco, lei mi accarezza dolcemente i capelli e mi bacia le guance.
È dolce, premurosa, mi lascia scivolare tra le sue braccia nude e in tutto ciò provo sensazioni che non provavo da ormai troppo tempo: mi sento amata, voluta, dopo tantissimi anni sento che qualcuno si sta prendendo cura di me.
A malapena tento di spostare il mio corpo nudo sul suo, sto per infilarmi tra le sue gambe per ricambiarle il favore quando lei mi prende il viso tra le mani e mi guarda negli occhi
<<Non voglio nulla in cambio, Maca>> mi sussurra.
La sua voce è così dolce, le sue mani mi accarezzano così lentamente che piano risalgo verso di lei e appoggio la mia testa tra i suoi seni nudi, mentre sento battere forte il suo cuore.
<<Non mi accadeva da tempo>> sussurro ancora col fiatone.
<<Cosa?>> mi chiede accarezzandomi con un dito lungo il pendio della mia schiena nuda e lasciandomi dei baci sulla nuca.
<<Sentirmi amata da qualcuno>> sussurro, chiudendo gli occhi e abbandonandomi tra le braccia di questa donna che in due giorni ha saputo conquistare il lato più dolce di me.

I hate you, I love youDove le storie prendono vita. Scoprilo ora