Apro gli occhi di scatto, non sono più a casa di Sara, sono circondata dal nulla quando d'un tratto una macchina che sfrecciava a tutta velocità si ferma di colpo poco più avanti rispetto a dove mi trovo io, lo sportello del guidatore si spalanca e da esso esce in tutta fretta una donna... mia madre. Sto sognando ancora non ci sono altre spiegazioni... la donna si affretta a prendere il polso della bambina per farla scendere più in fretta, si accorge solo ora che gli sta facendo male ed allora si ferma d'improvviso, la guarda rendendosi conto d'un tratto del contatto e le lascia il polso così in fretta che sembra si sia bruciata al contatto con la sua pelle, gli fa cenno di di seguirla e la bambina ubbidisce come sempre, camminano per un po' circondati da un boschetto fino a raggiungere un cancello un po' all'antica, la donna suona e poi attende una voce squillante che non tarda ad arrivare
<chi è?> è la voce di una donna e sembra avere una certa età, la mamma dice qualcosa al citofono e la signora i tutta fratta dice <il generale la aspetta, mentre il dottore ritarderà qua che minuto> la porta si spalanca e noi entriamo, dobbiamo camminare ancora un po' tra la vegetazione prima di raggiungere un edificio che sembra il vecchio castello prossimo alla demolizione, la porta d'ingresso si spalanca anche se non ce nessuno dall'altra parte, la mamma esita poi mi guarda <mi dispiace> mi guarda con uno sguardo un po' folle ma decisamente triste ed io percepisco la confusione che prova la bambina mentre segue la madre in quel luogo che so diventerà la sua prigione. L'interno non è fatiscente come immaginavo, tutt'altro è un insieme ordinato delle tecnologie più sviluppate il che mi mette un p si soggezione,un uomo ci viene incontro da un lungo corridoio, indossa una divisa che non so riconoscere ed un sorriso inquietante
<buon giorno signora> i suo sguardo non si sposta da me <vuole accomodarsi nel mio ufficio per stabilire i giorni di visita?> mia madre fa una risata folle poi afferra per lo zainetto la bambina stando ben attenta a non toccarla e la spinge verso l'uomo
<ora è affare vostro, io sono libera> si gira e va via, io la guardo mentre si allontana la bambina fa scendere una lacrima che trattiene da quando si è svegliata poi rivolge lo sguardo all'uomo che la squadra dall'alto in basso
< devi essere molto cattiva se la tua mamma ti ha abbandonato qua> il suo sorriso e come una pugnalata
<io sono una brava bimba, ma lei non voleva una bambina... speciale >
<tu non sei speciale sei un mostro, e questa è la casa del mostri> mi afferra per un braccio e mi trascina con lui apre l'ultima porta bel corridoio e mi fa scendere una scala a chiocciola che porta a quelle che il un "castello" definirei segrete apre un'altra porta e mi fa entrare un una stanza senza finestre dove una lampadina risplende di una luce accecante, le pareti sono imbottite e totalmente bianche e cosa più importante non sono sola la porta si chiude alle mie spalle.Mi sveglio tremando e Sara mi abbraccia e cercando di calmare i fremiti, "era solo un incubo" ripete ed io mi ricompongo subito la guado negli occhi e dico una cosa che fino a quel momento ho desiderato non fosse vera ma solo un gigantesco equivoco <mia madre per me è morta il giorno in cui mi ha abbandonata>. L'abbraccio continua ma viene interrotto dal brontolare del mio stomaco mi faccio una doccia ed indosso i vestiti che mi aveva dato il giorno prima Sara lei si siede in silenzio ed inizia a farmi due trecce mentre mi guada con uno sguardo triste, mentre mangiamo gli chiedo < c'è un centro scommesse o qualcosa del genere in questa città?>
<si ce ne uno dallo zio Nino, se vuoi ti ci porto io>
<grazie > mi sembra di non dire altro "grazie"
Sara mi da uno zainetto un po' consumato e qualche banconota poi partiamo in auto, lasciamo prima Giovanni a scuola e ci dirigiamo poi verso lo zio Nino, o cosi aveva detto che si chiamava quel posto...
< la mia offerta è ancora valida...> sposta gli occhi tra me e la strada
<io...> mi interrompe ancora prima che dica qualcosa
< capisco che desideri ricordare chi eri e non ti impedirò di andare per la tua strada... voglio solo che tu sappia che in quella visione ce spazio n che per te...> Gli sorrido e prima di scendere e salutare per sempre quella donna che è la madre che non ho mai avuto gli dico
<tornerò, te lo prometto... tornerò e tu mi presenterai tuo marito e anche la piccola Desiree e vi racconterò le mie mille avventure e il mio passato perché riuscirò a ricordare...> ci abbracciamo mentre lei piange, poi apro lo sportello e scendo dall'auto.
Neanche un passo dentro quel negozio che vado a sbattere contro la persona che meno avrei pensato di trovare la dentro , due occhi verdi si spalancano quando realizzano chi hanno davanti ma senza paura mi afferrano il polso e non hanno la minima intenzione di lasciarlo.
<trovata> dice lui, ma io sorrido beffarda
<lasciami andare o mi metto ad urlare> mi guarda con aria di sfida ed allora io urlo <aiu... > mi tappa la bocca allarmato, io alzo un sopracciglio e lui mi lascia
<ok ok, ti lascio stare ma che ci fai qua>
<sono felice di informarti che fado a casa> ride
<a casa...> si passa una mano nei capelli < e tu i hai fatto passare le pene dell'inferno perché non mi dicevi neanche una parola che potesse aiutarmi a riportarti a casa ed ora decidi che vuoi ritornare dalla tua famiglia?> ride
<ho detto casa, non famiglia> la risata si spegne, mi guarda e capisce che è meglio non fare troppo domande
<ok e sentiamo dov'è questa casa?>
<non lo so... lo capirò quando la troverò> mi guarda con lo shock dipinto sul viso
<tu sei pazza>
<vero, non posso negarlo> entrambi scoppiamo a ridere
<ok pazzoide, se devi tornare a casa perché ti trovi in un centro scommesse?>
<clarissa, no pazzoide> lui ride ancora
<ok ok clarissa> ride ad ogni parola
<beh avrai notato che sono un po' diversa dalle persone... normali?>
<un po' diversa? Tu sei un ninja > rido ma lui non ride con me, probabilmente sta ricordando quando lo immobilizzato e sono scappata
<un ninja e non solo...> rido prendo un pezzo di carta e mi concentro come i ha spiegato la vocina, scrivo cinque numeri, 12-16-2-54-86, gli passo il biglietto e prendo una schedina dove riporto solo 4 dei cinque numeri la vincita in questo caso e di 500€ ma penso siano sufficienti per il mio piccolo viaggio, vedo che è un po' perplesso perciò io ridacchio < quelli sono i numeri che stanno per uscire > vado a giocare la mia schedina e passo le banconote al commesso
<se sei cosi sicura che usciranno perché ne hai giocati solo quattro?> Mi segua e si mette al mio fianco proprio sotto al tabellone
< se vinco i 5o.ooo € della tombola attirerò troppo l'attenzione ed io non lo voglio no?> lui annuisce dandomi ragione anche se ancora un po' differente riguardo le mie capacità. L'estrazione dei numeri inizia e lui si paralizza quando ad uno ad uno escono tutti i numeri che avevo scritto < ho vinto> dico allegra mentre vado a riscuotere i miei soldi che deposito frettolosamente dentro lo zainetto poi quando sto per uscire lui sembra riprendersi e mi segue a ruota
<come accidenti hai fatto> rido è mi sembra sciocco nascondere la verità tanto anche se la dico dubito che mi crederebbe
<io vedo il futuro e... molto altro> mi sorprende quando annuisce come se tutto ora avesse un senso. Mi allontano da lui ma continua a seguirmi e la cosa inizia a stancarmi
< dove hai proso i vestiti e passato la notte?> stanca delle domande che continua a ripetermi gli svelo ciò che ho fatto negli ultimi giorni lui ascolta il silenzio poi come se avesse deciso cosa fare della sua vita mi afferra per un braccio e mi trascina con se davanti ad una casa non troppo lontano dal centro scommesse a tra all'interno dell'edificio e mi chiede di aspettarlo per un attimo, e con mia sorpresa lo aspetto davvero, torna poco dopo con un borsone ed un sorrisetto trionfante stampato in volto, si avvicina a e poi mi sventola un paio di chiavi davanti al viso <vengo con te > stavolta sono io che rido <non se ne parla >
<senti siamo realisti, hai solo sedici anni, io invece ne ho 17 e ho già la patente ed ho anche finito prima la scuola quindi non sono un idiota... non puoi trova la tua "casa" da sola hai bisogno di una mano> io lo guardo in silenzio... accidenti ha ragione, un auto mi semplificherebbe non di poco il viaggio.
<tecnicamente forse io so guidare>
<ma non lo ricordi perciò vinco io > mi guarda e si fa serio <se diversa da come pensavo all'inizio... non sei fragile se una tipa piuttosto forte e... simpatica> lo guardo e mi faccio seria anche io
<non sono fragile perché mi hanno già spezzato > l'atmosfera si fa un po' più pesante ed io decido che è giunto il momento di finirla qua, mi schiarisco la voce <e poi non è che tu mi sia parso poi chissà che?! Quando sono scappata stavi per dare i numeri> ride
<pensavo saresti morta e non so gestire i sensi di colpa>
< allora dov'è questa macchina? Se vuoi venire con me dobbiamo darci una mossa> lui sorride e mi porta alla macchina, una jeep niente male, mi apre lo sportello e mi fa accomodare
<allora? Dove siamo diretti?> mi domanda mentre accende il motore
<se dico "dove ci porta il vento" è troppo banale?> ridiamo <ok ok se penso ai miei sogni ricordo che valeva piuttosto caldo quindi penso verso sud credo su un isola, dove c'è un vecchio castello> ho un fremito mentre dico quelle parole, ripenso ancora più attentamente ai miei sogni ed un dettaglio che prima pensavo superfluo mi ritorna in mente in cartellone che la me bambina aveva visto durante il tragico tragitto < il viale delle Maripose > lui mi guarda e con un sorriso mi dice
<so dove siamo diretti> curiosa mi sporgo verso di lui < c'è solo un isola on un viale delle Maripose... isola di Emity >
< che aspetti allora partiamo!>
<si signora> ridiamo e... che il viaggio inizi
———————————————-
Un altro frammento di ricordi è stato trovato... diciamo che come madre quella fa pena! E poi chissà che posto è ugello dove è stata rinchiusa e come avrà fatto ad uscire da li! Ma soprattutto chi c'è li con lei? (Al cune risposte spero di potervele dare al più presto ma questo e ancora tutto da vedere😂)
e poi non dimentichiamoci di aver ritrovato un vecchio amico...o nemico? devo ancora decidere😂😂
spero che anche questo capitolo vi piaccia e come sempre vi invito a mettere una stellina o/e a commentare con quello che ne pensate qualche consiglio o anche solo pe dirmi quali drammatici errori grammaticali ho commesso😂
a presto, Marty
STAI LEGGENDO
Spezzata, potente, diversa
FantasyUna ragazza... nessun cognome, nessuna famiglia, nessun ricordo. Clarissa non ha niente, solo questo nome ed un vuoto che chiede di essere colmato, trovata mentre vagava sola nel bosco viene catturata e rinchiusa un una stanza dove cercano di scopr...