Capitolo 9

31 4 0
                                    

Esco da quel dannato posto con in respiro corto, quella non ero io! Che mi è preso?
Matteo mi sta alla calcagna con uno sguardo confuso mi seguire e mi ferma afferrandomi per un braccio <che ti prende?!> sembra un po' preoccupato
<voglio solo allontanarmi da questo posto, ho... ho solo bisogno di riposare un po'> poi ricordo quello che mi aspetta ogni qualvolta chiudo gli occhi, e ci ripenso <ansi quello di cui ho bisogno e di chiudere questa storia> lo guardo risoluta
<mi darai mai una vera risposta su quello che stai passando?> i suoi occhi mi implorano di fidarmi di lui, ma in qualche modo non ci riesco, sento che è sbagliato Perciò non dico niente e il silenzio e già diverse la risposta che aspettava
<ti prego.. portami in quel locale> la mia voce è implorante e lui annuisce, è ferito.. lo so, lo sento ma basta la mia coscienza a farmi sentire in colpa, distolgo lo sguardo
<chiamo un taxi> li allontana un po' da me
Lo hai ferito!
Odio la mia coscienza.
Il taxi arriva dopo pochi attimi, saliamo al suo interno e partiamo il silenzio e palpabile ed io odio questa situazione, non voglio che mi odi... scendiamo di fronte una fermata degli autobus, è ancora notte fonda ma sembrano esserci ancora alcune corse, lui mi fa salire sopra uno di esse e mi dice che si ferma proprio davanti al caduta libera, mi guardo attorno e lui fa lo stesso, siamo circondata per lo più da ragazzi con vestiti un po' eccentrici e con trucchi al neon o almeno credo che lo siano poi automaticamente ci guardiamo l'un l'altro
<siamo troppo eleganti per quel posto...> mi guardo e ha perfettamente ragione, non posso fare niente per i vesti, posso solo modificarli un po'.
Lo guardo e mi avvicino a lui che anche se mi guarda allarmato non mi ferma, gì tolgo la giacca nera e gli sbottono un po' la camicia, mi avvicino ancora di più e gli scombino un po' i capelli, gli indico le scarpe e gli dico di cambiarle, lui afferra la borsa che ha recuperato prima che ce ne andassimo e si cambia ora lui è passabile. Poi pero poso lo sguardo su di me ed è un po' più difficile mi tolga tutti i gioielli che mi hanno fatto indossare e li poso nello zaino da cui tiro fuori quelli che mi ha dato Sara, afferro anche le salviette struccanti dallo zaino e poi mi alzo dal mio sedile...
<scusate> attiro l'attenzione di più o meno tutti <sono appena scappata da una festa noiosissima e foglio andare a divertirmi al caduta libera, ma sembro un pazza vestiva cosi qualcuno può prestarmi dei trucchi al neon?> stano ma vero dopo aver generato una risata collettiva mi prestano i trucchi che hanno con loro, cerco di crearmi una specie di maschera di scintille e rose di diversi colori che mi percorre il viso da una tempia all'altra guadagnandomi sguardi di approvazione da parte di alcune ramazza che i consigliano di dipingere anche il petto lasciato scoperto dalla scollatura e la gamba lasciata scoperta da uno spacco laterale, una ragazza poi che mi dipinge personalmente la schiena, anche essa lasciata scoperta dal vestito, imitando ciò le scintille e le rose fatte da me ma le sue sono molto più belle anche se fatte in fretta e per di più su un mezzo di trasporto ancora in viaggio, un'altra mi scioglie i capelli e mi fa una morbida traccia laterale con delle ciocche che mi incorniciano il viso. Non siamo ancora arrivati alla vera festa che in quest'autobus tutti si divertono già autista compreso! I ragazzi dopo che anno visto come e ragazze mi stavano trasformando hanno preso in a staggio Matteo e hanno dipinto anche lui anche se ad un certo pinto e stata costretta a intervenire la ragazza che mi ha dipinto la schiena per sistemare il pasticcio che avevano combinato, uno di loro ha fatto mettere la musica a volume alto e da perfetti sconosciuti che si conoscono a pena mi sento trasportata ad una festa tra amici da una vita. Arriviamo e scendiamo tutti già un po' troppo euforici, ci salutiamo pronti a confonderci tra la folla e qualcuno si scambia anche i numeri telefonici, sorrido fiduciosa prima di entrare in quel locale...
La fila per entrare scorre in maniera estremamente i butta fuori puntano un piccolo affare che a quanto pare serva a ritirare i soldi per l'entrata e poi ci marchiano il dorso della mano con una space di timbro. Una volta entrata mi fermo ad osservare il posto dove mi trovo e tutto buio anche se cosi non sembra... e pieno di decorazioni al neon senza contare che ogni persona nella pista da balla la illumina con i dolori che hanno dipinto addosso e nei vestiti, la musica è alta ma oltre le solite canzoni da discoteca mettono alcuni grandi successi, il nome è proprio azzeccato "caduta libera" mi piace perché mi sento cadere senza sapere però dove e come se volassi. Noto una stanza forse l'unica con un minimo di luce e appena la varco capisco il perché al centro, di un enorme stanza con tavolini alti perfetti per prendere dei drink veloci e allo stesso temo staccare un po' dal caos che ce nel locare, c'è un enorme angolo bar con persone che corrono avanti e indietro per tentare di soddisfare le richieste di una mandria di scalmanati.
Mi avvicino anche io al bancone ma mi metto in un angolo che è semivuoto e aspetto con pazienza che qualcuno mi presti attenzione, grazie al cielo non devo aspettare molto che un ragazzo alto si avvicina a me, ha gli occhi scuri e i capelli scombinati ma devo ammettere che miscelati con il suo fisico asciutto ma muscoloso lo fanno apparire sexy
<che ti porto? Dolcezza> mi sorride
<stupiscimi> lo guardo e lo sembra che si sia appena accorto di qualcosa alle mie spalle, poi miscela insieme una serie di cose e le versa in in bicchiere
<ecco a te un pezzo di anima > lo assaggio ed è buonissimo, poi mi incuriosisce un po' il nome
<perché pezzo di anima?>
<per farlo mi sono ispirato alla tua > lo guardo più incuriosita <come ti chiami dolcezza?> alzo un sopracciglio ma rispondo comunque
<clarissa> lui si fa improvvisamente più serio e mi prende una mano
<Davide> mi guarda tiro negli occhi e sembra essersi ipnotizzato, almeno finche un uomo non attira la sua attenzione, deve essere il capo di quel posta perché lo si allontana da me anche se con riluttanza ma prima di riprendere il suo lavoro mi dice <ci vedremo presto Clery> sono un po' confusa ma non protesto, non servirebbe a niente la mia missione è un'altra, afferro il mio drink e mi avvicino all'uomo che sembra dettare legge
<scusi, e questo il posto dove i monstra hanno suonato>lui mi guarda e noto che anche Davide dalle mie spalle fa lo stesso
<si e questo il posto ma prima che lo chiedi non so chi siano ne dove trovarli.> mi guarda serio <ora se non ti dispiace devo lavorare> io faccio una smorfia ma mi rassegno, infondo sapevo già che questo sarebbe stato un buco nell'acqua
Esco dalla zona bar quando qualcuno mi afferra la mano e mi gira di scatto, io dal canto mio sono pronta a tirargli un cazzotto ma mi rendo conto che è Matteo e mi fermo giusto in tempo
<sei sparita! >
<si scusa, sono andata a vedere se trovavo delle informazioni ma è stato un buco nell'acqua > lui mi guarda con un pizzico di compassione e attende che io decida che fare ora
<penso dobbiamo andare in un qualche hotel a riposare, mi sento stanca...>
<si, ok. Ho prenotato in un hotel qua vicino andiamo>
—————————————————————————
Clery non è riuscita a trovare cosa o meglio chi stesse cerando, pero in compenso sembra stia per entrare in scena un nuovo personaggio... chi sarà mai questo Davide che è fin troppo incuriosito da lei? Amico o nemico?
Se vi è piaciuto come sempre vi invito a mettere una stellina e a lasciare un commento
Saluti, Marty.

Spezzata, potente, diversaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora