Capitolo 7

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Arriviamo all'aeroporto che era già pomeriggio Matteo corre a prendere i biglietti mentre io prendo qualcosa da mangiare dato che siamo con sono una barretta energetica a testa, lo aspetto un po' in ansia quelle voci sembravano così familiari e al tempo stesso sconosciute tra altro la vocina nella mia testa non fa che urlarmi che lo sono la soluzione a tutto... ai miei problemi, alla mia memoria, al vuoto che sento sempre... loro potrebbero salvarmi o distruggermi completamente. Lei non sbaglia mai, è l'unica che non mi ha mai deluso, eppure se ripenso alle oro voci sento sentimenti contrastanti... sento la mia anima urlare di gioia soddisfatta ma un pezzetto di esse urla di dolore piange ed ho paura di scoprire il perché.
Matteo torna e dopo aver divorato il panino che gli ho dato mi dice che il nostro folto e imminente e che ci dobbiamo muovere per fare il check-in o perderemo il volo, io dal mio canto non me lo faccio ripetere due volte mi alzo e lo seguo mentre termino il mio panino il più in fretta possibile, quasi mi affogo.
Tutto avviene in maniera piuttosto veloce dato che il nostro aereo era quasi pronto per partire, saliamo e ci dirigiamo direttamente in prima classe... quelli erano gli ultimi posti rimasti e quei biglietti mi sono costati tutta quella dannata vincita, mi faccio un appunto mentale per ricordarmi de fermarmi in un centro scommesse il che non è un grande problema dato che l'isola stella ne è stracolma. Ci sediamo comodamente nei nostri posti e nel momento in cui il mio sedere incontra quella poltrona so che li seduta ci potrei stare in eterno, credo mi sia anche sfuggito un gemito di piacere, eppure mi sento un fascio di nervi mentre l'hostess recita il copione che fa ad ogni volo.
<smettila di agitarti tanto> mi dice lui mentre si gode la porterò a che ha pagato con i miei soldi
<e tu smettila di essere così calmo> dico un po' alterata per la situazione, sono troppo in ansia, lui ha ragione ma io non lo ammetterò mai. Prendo il diario di Sara e sfioro la lettera che conservo gelosamente efferato la penna ed inizio a scrivere, Matteo prova a sbirciare ma il suo tentativo fallisce miseramente
<cosa scrivi?>
<i miei segreti> e un po' incuriosito ne sono certa ma si gira e riprende a rilassarsi, io abbasso la guardia e mi metto in una posizione migliore per scrivere, lui si gira ed afferra il mio quaderno
<hey> urlo attirando l'attenzione dei passeggeri, lui lo guarda con attenzione e poi me lo rida con una faccia scocciata
<è vuoto> dice
<è protetto> ribatto, non ne ero certa ma ancora una volta la vocina vince, e ciò che mi ha sussurrato si è rivelato corretto riprendo a scrivere sotto i suoi occhi per testare questa "magia" strabiliante
<la penna non scrive > mi canzona lui Ed io rido
<la penna funziona benissimo guarda> mi sport in avanti e gli faccio un seghetto sul braccio, lui mi guarda un po' confuso <di direi il perché ma anche questo è un segreto che questo diario custodisce> mi lancia un occhiataccia, non si sarà mica offeso? Rido a quel pensiero e riprendo la mia scrittura. Finisco e non riesco a stare ferma, ho bisogno di un piano... in tanto quel cretino dorme beato, lo sveglio senza pensarci neanche una volta e lui poco e mi urla addosso preso come da un attacco isterico.
<devi aiutarmi a trovarli> dico un po' per difendermi da quell'atto di puro egoismo, se non dormo io non lo fai neanche tu!.  Lui sbuffa ma si mette seduto chiama l'hostess che gli chiede qualcosa dopo di che vedo spuntare un computer dal dietro del sedile davanti ed io resto a fissarlo stralunata, lui vede il mio sguardo e ride, inizia a smanettare con il computer io non lo disturbo mi sdraio e io miei occhi si fanno sempre più pesanti fino al punto in cui mi addormento, non ho sono sono troppo agitata per dormire, ma questa sembra una cosa che va fuori dal mio controllo, mi rendo conto quasi subito che la causa di questo improvviso sonno è un altro frammento del mio passato...

<svegliati stanno arrivando> Melissa mi urla queste parole all'orecchio ed io sono subito vigile
<chi?> chiedo sono qua da due giorno è l'unico essere vivente oltre a noi che ho visto finora è una vecchia guardia che ci ha tirato qualcosa da mangiare e poi e andato subito via come se fossimo animali pericolosi da cui stare alla larga. So che è passato poco tempo ma non mi ero sbagliata loro mi piacciono, siamo subito diventati amici, anche se ho Assago la maggior arte del tempo a tentare di curare le loro numerose ferite...
<gli scienziati chi senno?> dice Eva, ho scoperto che in realtà è una ragazza tanto dolce quanto protettiva e selvaggia
<tu non sai che posto è questo?> mi domanda luca ed io nego muovendo la testa
<è un centro per "curarci"> dice melissa
<è una prigione dove ci torturano > la corregge Claudio e tutti in quella stanza abbassano la testa
< sono loro che vi anno ferito?> la mia pero sembrava più un affermazione che una domanda, infatti non ricevo risposta e prendo quel silenzio come un affermazione.
La porta si spalanca ed entrano 5 guardie ognuna afferra un braccio ad ognuno di noi e poi con rudezza ci trascinano fuori dalla nostra gabbia...
<qualsiasi cosa ti facciano non reagire e tutto finirà prima> mi sussurra melissa prima che ci dividano.
Entriamo tutti in stanze diverse. Dove entro io la stanza e piena di oggetti tecnologici, la guardia mi sbatte contro una sedia e mi lega ad esse per evitare ogni mia possibile fuga, osservo il posto dove mi hanno portata ma delle urla disumane mi distraggono da ciò che stavo facendo, sono le urla dei miei nuovi amici... voglio andare ad aiutarli ma la voce che mi è da sempre compagna mi dice che devo resistere, che non è ancora il momento, che non posso fare del male a nessuno o diventerei ciò che loro dicono che io sia.. un mostro. Mi mordo l'interno labbra e cerco di resistere il più possibile.
Un uomo entra nella stanza con una cartella in mano, mi guarda come se io fossi feccia e lui non deve far altro che liberarsi di me il prima possibile ma è scoprire cona sono e cosa posso fare la sua priorità. Mi mette qualcosa ai polsi e alle tempie e con un ghignino malvagio mi dece <liberati> tocca n pulsante ed una forte scossa elettrica mi percuote tutto il colpo, dolore dolore dolore, non sento altro che dolore, le lagrime mi bagnano il viso mentre un uro vuole uscire dalla mia bocca insieme ad un potere che non voglio usare, la scarica si ferma ed io riprendo a respirare, il medico pero non è contento, lui vive per le nostre urla, per il nostro dolore, io lo so che è cosi. La scarica riprende ed il dolore aumenta sempre di più le lacrime riprendono senza sosta ma sia melissa che la mia voce lo hanno detto non devo reagire.. il dolore e troppo grande e la mia vista si annebbia sto per perdere i sensi... ma lui non vuole no si è ancora divertito abbastanza, mi toglie gli arnesi che mi torturavano ed afferra quella che mi sembra una penna a cui e collegato un filo <vedi di non morire> ride mentre l'accende ed io lo odio odio odio lo voglio uccidere..."ferma" la mia voce, la mia coscienza fole salvarmi da quello che potrei scatenare. D'ala penna esce una luce che brucia qualsiasi cosa che ci entri a contatto, la punta alle mie gambe. Non respiro più... il dolore è troppo la pizza di carne bruciata invade la stanza, non resisto più... svengo.
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Che ne pensate? Come sempre vi invito a mettere una stellina e a lasciarmi un commento...
Questo tassello del suo passato è un po' inquietante ma spero che vi sia piaciuto o magari incuriosito🤞🏻anche se è un capitolo un po' più corto di quelli che scrivo di solito
Buona lettura, Marty

Spezzata, potente, diversaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora