Capitolo 8

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Mi sveglio tentando di urlare ma la voce non esce dalla mia bocca, urlo di terrore e dolore rimane incastrato nella mia gola mentre le lacrime scendono senza freni, vedo tutto sfocato ma mi rendo subito conto che è notte fonda e che tutto attorno a me dormono, tutti eccetto uno che mi guarda preoccupato con i suoi occhi verdi, ha ancora in computer in grembo male sue mani sono appagate sulle mie spalle come se avesse tentato di svegliarmi strattonandomi.
<che ti prende?> domanda
<niente.> il mio tono ormai e calmo anche se traspare un po' di terrore
<quello non è niente> sembra frustrato dal fatto che non mi confidi con lui ma cosa potrei dirgli? Scusa ho solo ricordato un po' del mio passato e ho scoperto che da piccola mi torturavano fino a portarmi al limite della morte senza alcun motivo specifico?
<non voglio parlarne, ho solo ricordato qualcosa di sgradevole > abbasso lo sguardo, la parola sgradevole non è minimamente paragonabile a ciò che ho visto e provato. Ringrazio il cielo di aver cambiato meta e di non essermi avvicinata a quel luogo orribile. Lui mi guarda un po' deluso ma non dice niente ed io ancora una volta gliene sono grata <hai scoperto qualcosa?> chiedo tentando di cambiare argomento mentre afferro il quadrerò ed inizio a scrivere
<non molto dato che on si conoscono le loro identità, diciamo che l'unica cosa che sono riuscita e trovare è un vecchio locare dive hanno suonato in incognito la loro prima canzone, sfortunatamente nessuno li ha mai visti quindi non saprei come riconoscerli ma possiamo comunque partire da qua> sposto lo sguardo da ciò che sto scrivendo e lo rivolvo ancora a lui
<come si chiama il locale ?>
<caduta libera> mi scappa un sorrisino
<promette bene> anche a lui ne sfugge uno <dove si trova?>
<quasi nel cento dell'isola nella zona più popolata> cavolo!
<ed è molto lontana?> domando ormai rassegnata
<non tanto... posso prenotare un autobus che ci porti là e prenotare in un hotel nelle vicinanze>
<fantastico! Che aspetti?>
<prima tu devi fare una delle tue magie>
<cioè ?>
<sai siamo un po' accorto di contanti > giusto che stupida, annuisco. Lui posa il computer dove lo aveva proso e si accomoda per dormire, io invece riguardo ancora il quaderno e ricomincio a scrivere tutto nei minimi dettagli, non ho sonno o per meglio dire non voglio dormire.
Resto sveglia per tutto il resto del viaggio, amo questo aereo e anche la prima classe, Matteo mi ha detto che il biglietto era costato un occhio della testa perché l'unico aereo rimasto con questa destinazione era il top del top, la tecnologia più avanzata con scompartimenti nascosti per garantire il massimo del confort.. per farmi capire meglio mi è bastato cliccare un bottoncino che dal retro del sedile di chi mi sta davanti è uscito uno schermo pitto con finzione ologramma! Cioè sapevo che negli ultimi anni i dispositivo con finzione ologramma si erano diffusi in tutti i campi ma solo i più agiati ne potevano usufruire a sua piacimento, in altre parole questa è probabilmente a prima e ultima volta in cui ne potrò usare uno e non intendo farmela scappare, clicco un altro tasto e la mia poltrona si inclina come lo schermo per permettermi di vedere l'ologramma perfettamente. Passo il resto della notte a giocare con questi scompartimenti e al suo risveglio Matteo non si fa scappare una risata che sveglia meta dei passeggeri quando mi becca mentre gioco con un videogioco formato reale impostato con ologramma e perdo miseramente, a me sfugge un imprecazione e a un una risata.
L'aereo atterra in tutta sicurezza e dopo l'applauso ai piloti scendiamo in tutta calma, prendiamo un taxi con i pochi soldi che ci restato che ci lascia davanti ad un edificio poco distante dall' aeroporto
<dove siamo?> domando un po' scocciata dato che noto un via vai di donna praticamente nude e di uomini che si intrattengono con loro
< siamo atterrati che e ancora notte fonda! Non troveremo nessun centro scommesse aperto perciò ti ho portata in un casinò> ride divertito dalla mi espressione di disgusto alla festa di die che tra poco fanno un bambino proprio davanti all'ingresso <spero la tua magia finzioni anche qui>
Rassegnata entro dentro quell'edificio urlando contro i due all'entrata di prendersi una stanza se proprio devono, due v uomini vestiti di tutto punto mi fermano poco prima di entrare... <non può entrare conciata così> io mi acciglio e Matteo mi afferra e mi trascina in una stanza con un sacco di vestiti eleganti lo guardo alzando un sopracciglio
<non eravamo accorto di soldi?>
<ti correggo tu lo eri> mi acciglio <ho rubato un carta di credito a mio nonna ma se la usiamo dobbiamo ricaricarla poi alla svelta o scatterà un allarme che ci farà arrestare tutti e due>
<sei serio ?> questo mi prende per il culo, la sua famiglia è straricca e se usa qualche centesimo suo nonno stesso lo fa arrestare? Ma scherziamo
<ma stato più serio, poco tempo fa ho fatto un casino e ora sono in questa situazione perciò dopo aver pagato e preso qualcosa per giocare vedi di muoverti con le tue magie> bah la cosa si fa sempre più assurda. Una ragazza si avvicina a noi non appena lui mi fa vedere la carta ultima generazione, che dire la ragazza e sveglia
<posso aiutarvi?> domanda rivolgendosi a Matteo e lanciandogli certe occhiate
< si si prenda cura della mia amica mi serve stupenda o non mi porterà fortuna>
Io lo guardo male ma non protesto mentre la ragazza mi trascina in un camerino facendomi provare abiti che sembrano più costumi, alla fine optiamo per un modello a sirena aderente lungo fino alle caviglie con una scollatura vertiginosa che non lascia tanto spazio all'immaginazione e di un rosso rubino insieme a delle scarpe dello stesso colore con dei tacchi accettabili dato che io sono già di mio alta mi sono rifiutata di mettermi quei trampoli di venti centimetri che mi aveva portato, ho a mia disposizione anche dei trucchi ed opto per un trucco leggero che mette in risalto i miei occhi rendendoli di un celeste disarmante ed un rossetto dello stesso colore dell'abito poi lego i miei capelli castani in uno chignon basso da cui risaltano le mie sfumature dorate, qualche ciocca mi incornicia il volto ed io stento a riconoscermi, beh almeno finche non litigo con la commessa che insisteva nel farmi lasciare la lo zaino vintage ma io non intendo separarmi dalle mie poche cose. Raggiungo Matteo che mi aspetta all'ingresso vestito tipo James Bond mi fissa un po' scioccato dal mio aspetto ma sorride quando nota lo zaino che tengo un mano
<se stupenda Clery, peccato che lo zaino stoni un po' > rido, lui mi porge il braccio ed io lo accetto
<entriamo?> domando
<come desidera mia signora> entriamo senza troppe cerimonie e ci avviciniamo in un tavolo dove giocano alla roulette... (nota autore: in questo caso il gioco non è com lo conosciamo noi ma una pallida imitazione dove non si gioca con le fiches ma direttamente con il denaro,tra l'altro voglio specificare che il dentare in questo mondo consiste in un unica scheda che finzione a mo di carta di credito ma che più essere facilmente sostituita, se si indovina il numero esatto il contante raddoppia, se si indovina se è pari o dispari o il colore si finché solo un terzo di quanto si ha puntato) non conosco questo gioco ma dopo averlo guardato per un po' credo di aver capito come funziona
<quando abbiamo?>
<solo 300 >
<dammi tutto> dico di volta a Matteo, lui ubbidisce <punto 300 sul 23 rosso> dico l'energia mi scorre nelle vene anche se è solo un piccola parte in confronto a ciò che ho provato le volte precedenti, l'uomo tira la pallina che si ferma sul 23, vinco, sorrido <punto 600 sullo zero> Le persone mi guardano e un po' mi dispiace so di stare imbrogliando ho delle piccole visioni che mi dicono ciò che devo fare per vincere, la pallina gira e di ferma sullo zero prendo la mia vincita e la sposto su un alto numero < punto 1200 sul 36 rosso> gira e vico ancora, so che non dovrei dire quanto punto ma se non lo faccio Matteo continua ad assillarmi  <2400 sul 4 nero > vinco ancora <4800 sul 1 rosso > vinco e la gente inizia ad invitarmi <9600 sul 19 rosso> vinco ancora e con un sorrisino mi alzo dal tavolo seguita dagli occhi ti tutti, Matteo afferra il contante e mi segue come un cagnolino.
<quanto hai speso per gli abiti?>
<sui 50.000>
<scherzi!!!!>
Mi siedo su un altro tavolo dove giocano ad un gioco chiamato poker e un po' più complicato rispetto al gioco di poco prima ma vinco comunque arrivo a vincere circa 25.000, la gente continua a fissarmi ovunque vada e la cosa inizia ad infastidirmi < dobbiamo darci una mossa il tempo sta per scadere> mi avvicino a prossimo tavolo dove giocano con dei dadi è un gioco molto semplice e vinco con estrema facilita, arriviamo ad una vincita totale di 52.000 e Matteo non perde tempo andando a rimettere i soldi nella carda il più velocemente possibile mentre io mi siedo in una poltrona con i 1700 restanti penso che basteranno per un po' quindi non perdo altro tempo con questi giochi, mentre sono seduta un uomo sulla quarantina si avvicina a me
<ti ho notata là> dice indicandomi con la testa i vari tavoli in cui sono stata <non hai perso neanche una volta, quale il trucco?> si avvicina troppo a me, emana una forte odore di alcol
<sono fortunata> mi limito a dire
<e stai per diventarlo ancora di più> e trovo vicino ed io lo allontano con una piccola spinta
<desolata ma sei troppo vecchio per me > si alza arrabbiato
<come di permetti! Sei solo una troia> alza una mano per colpirmi, ed io innervosita per il suo comportamento la blocco es schiacciando un nervo lo obbligo ad inginocchiarsi ai miei piedi noto con disgusto che porta anche una fede al dito
<lurido bastardo non osare truccarmi > lo dico con voce calma e minacciosa <beh sempre se ci tieni a non essere castrato> un sorriso maligno mi allumina il volto e lo vedo sbiancare visibilmente, la mia voce mi sussurra un segreto e ancora prima che me ne renda conto rivivo in un attimo tutta la sua vita... è un uomo orribile, ha tradito la prima moglie di continuo e quando lei ha chiesto il divorzio la lasciata senza un soldo si e risposato e andava a letto anche con la figlia della sua nuova moglie obbligandola al silenzio ovviamente si scopava anche un sacco di altre donne e per giunta non tutte consenzienti ... va punito! E la foce mi sussurra miliardi di modi per farlo, la rabbia è dipinta sul mio volto
< robur multiplicat > la voce mi dice che l'ho appena reso impotente ma questo non mi basta, l'energia dentro di me si accumula ed io la voglio scatenare contro di lui, ma non sono un mostro... eppure il fatto che io non voglia iccidere non mi impedisce di punirlo come merita <peperit passionem consummare > l'ho appena condannato a soffrire di un doloro paragonabile al parto di una donna ogni volta che guardia qualcuno con desiderio o desidererà da loro del male con intensità e in più abolito il suicidio dalle sue capacità soffrirà per il resto della sua vita non potendo più fare quello per cui molti anno sofferto a causa sua. Rido e lo lascio andare, intravedo Matteo che si dirige di corsa verso di me io gli vado incontro e senza guardarmi indietro esco fuori da quel posto.
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In questo capitolo le differenze con il nostro monto sono più evidenti, senza parlare del piccolo lato sadico che ha mostrato Clery verso quel verme 😊
Spero che nonostante queste cose, che in alcuni punti ammetto che sfiorino l'assurdo, il capitolo vi sia piaciuto e vi invito a mettere una stellina e a lasciarmi un commento
Saluti, Marty

Spezzata, potente, diversaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora