LudovicaCelenza è la terza autrice che sarà recensita nella mia rubrica.
Ella ha portato al mio cospetto 'Contaminata' una storia dalla trama originale, ma con alcune pecche.
Che ne avrò pensato?Come sempre vorrei partire dalla copertina, che sinceramente non ho amato molto. Il colore rosso del font è certamente d'impatto, e la foto scelta, di una donna che si muove verso la luce, è più che azzeccata, ma la frase posta sopra al titolo è illeggibile, e, pur sforzandomi, non sono riuscita a capire che dicesse.
La trama è davvero interessante, affatto banale, e comincia senza troppi fronzoli e prologhi in medias res, con un'intervista alla nostra Emma Lisi, protagonista sfortunata di una tragedia, che racconta a Giada, l'intervistatrice, e al lettore, ciò che è ormai già accaduto, ricostruendo gli antefatti terribili, con un abile dialogo.
Emma ha avuto un incidente che la
intaccherà per il resto della sua vita, e che sembra essere una presenza costante del primo capitolo.
Il resto della storia avanza scorrevolmente, Emma si delinea con le sue azioni, ed è costretta ad affrontare la vita di tutti i giorni a cui non è più abituata, traumatizzata ancora da ciò che le è successo e dalla fama che sta acquistando grazie all'intervista di Giada.
Ho apprezzato veramente molto la capacità dell'autrice di caratterizzare in così pochi capitoli (ho letto fino al capitolo 5) la sua protagonista, che traspare prepotentemente attraverso le righe del testo.
Infatti, i personaggi sono la parte che ho più gradito nella lettura, poiché verosimili.
Questo, per un'opera che tenta di parlare di disgrazie reali è un vero punto a favore.
Purtroppo non sono potuta arrivare allo sviluppo vero e proprio della faccenda; essendo 'Contaminata' un romanzo rosa, dalle mie poche conoscenze quindi della trama posso credere che nasceranno situazioni d'intimità e amore tra la fredda Emma e il presuntuoso Tommaso, editore che offre alla protagonista la possibilità di far scrivere un libro sulla sua tormentata vita.
Spero che l'autrice riesca a prendersi il tempo per sviluppare la relazione tra i due, senza farli finire precipitosamente l'uno tra le braccia dell'altra.
Avrei amato poter leggere di una storia d'amore tra l'empatica Giada e la nostra Emma, ma da come si sta costruendo la vicenda temo che questa non abbia il risvolto queer che avrei sperato.
Peccato.La narrazione è molto scorrevole, veloce e intrigante, ho amato particolarmente quella del primo capitolo, ricco di dialoghi ben studiati ed incalzanti. Tuttavia, proseguendo con la lettura, ho trovato questo susseguirsi continuo di azioni, con frasi brevissime e spesso paratattiche non troppo interessante.
Il tipo di stile è fin troppo semplice, spesso troppo singhiozzante e frammentato.
Il lessico è di un registro medio, ma è spesso abbassato da espressioni fin troppo colloquiali come "gli altri li mandavo a cagare" o "sculettando" che mi hanno fatto storcere più volte il naso.
Consiglierei all'autrice di toglierle e di sostituirle con espressioni più dignitose e che non stonino con il resto del testo.
Le descrizioni, sia dei luoghi che dei personaggi, sono rarissime e frettolose, e ciò mi ha fatto dispiacere, amando leggere i dettagli minuziosi intercalati nel testo con attenzione.
Devo ammettere però che il fatto che non ci siano numerose descrizioni non intacca del tutto le capacità narrative dell'autrice, il testo per sé risulta piacevole da leggere e ciò è davvero notevole.
Una cosa che non ho apprezzato tantissimo sono degli incisi in cui Emma, la protagonista e narratrice si ferma dal narrare e parla direttamente tra sé e sé rivolgendosi ad altri personaggi, il che è un cambio di focalizzazione troppo repentino e disorientante.
Già non sono un'amante della narrazione in prima persona, e questi discorsi fittizi non mi hanno fatto troppo impazzire.La grammatica non è delle migliori,ci sono più errori, sparpagliati per i capitoli, che hanno influenzato il mio giudizio negativamente.
Uno dei problemi principali è quello della punteggiatura utilizzata troppo spesso in modo erroneo.
La punteggiatura e l'uso corretto dei punti d'interpunzione non è un qualcosa di semplicissimo e banale, anzi, è molto spesso uno dei punti più deboli di molti scrittori in erba e non.
In 'Contaminata' ho trovato più volte punti utilizzati al posto delle virgole o dei poveri e spesso ignorati punti e virgola (sì esistono anche loro),che spezzano periodi erroneamente.
Altri problemi sono quelli dell'uso della Consecutio Temporum, infatti, alcuni verbi vengono posti in tempi sbagliati, senza legarsi ai quelli da cui dipendono.
Ci sono vari errori di battitura, sì affermativi scritti senza accento, apostrofi staccati dalle loro parole e punti di sospensione dove non servirebbero.
Suggerirei alla scrittrice di fare una grande revisione dei suoi testi.Ma facciamo un bilancio finale.
✦Mi è piaciuto questo libro?
Sì, o almeno, sono rimasta piacevolmente colpita dalla trama e personaggi nei capitoli iniziali, non potendo indovinare o sapere come continuerà, il mio giudizio è per ora positivo.✦Lo consiglierei?
Tocca temi importanti con uno stile leggibilissimo, quindi...sì✦Cosa migliorerei?
Lo stile e la grammatica, ci si deve lavorare su.✦Cosa mi è piaciuto di più?
Emma, la sua storia e il suo carattere.✦Cosa di meno?
Forse lo stile.Voto?
☆☆☆
Tre stelline, con un forte incoraggiamento all'autrice di continuare la storia dalla trama così potenzialmente unica.Ave atque Vale
-Catullo
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Cronache da Roma [RECENSIONI]
SaggisticaCari lettori, siamo lieti di accogliervi nel nostro giornale wattpaddiano di recensioni. Chi siamo? Siamo Mecenate e gli artisti del suo seguito, pronti a giudicare, valorizzare, criticare e analizzare le vostre opere. In che modo? Entrate e scopr...