🏛BERLIN🏛

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Buongiorno! Comincio col dire che questa storia non era iscritta inizialmente nella mia lista, ma ho avuto il piacere di recensirla al posto dell'utente originale a cui era stata affidata

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Buongiorno! Comincio col dire che questa storia non era iscritta inizialmente nella mia lista, ma ho avuto il piacere di recensirla al posto dell'utente originale a cui era stata affidata.
Ho scelto di affrontarla prima di altre che si erano segnate nel mio capitolo,  sia per correttezza nei confronti dell'autrice e per scusarmi del disagio creatosi, sia perché avevo bisogno di affrontare un genere che non fosse quello rosa, anche se questo libro poi va a toccare temi romantici.
È stato alquanto interessante, e spero l'autrice AlexielDubois  possa giovare della mia recensione.
Iniziamo!

La copertina è semplice quanto adatta alla storia che andiamo a trattare, e, con i suoi toni scuri e il personaggio ben definito devo dire mi ha attirato molto alla lettura

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La copertina è semplice quanto adatta alla storia che andiamo a trattare, e, con i suoi toni scuri e il personaggio ben definito devo dire mi ha attirato molto alla lettura. Se devo fare una piccola critica (si sa, mi piace attaccarmi ai dettagli), direi che i bollini  cozzano un po' con l'atmosfera creatasi con l'immagine buia e il volto pallido. Consiglierei all'autrice di toglierli, ma so e comprendo il motivo per cui quelli sono lì, per questo non me la sento di criticarli pienamente.

Berlino, 1888. Premetto di NON essere un'esperta di quest'epoca e ambientazione,  per questo non potrò esprimermi pienamente sulla coerenza storica di codesto romanzo.
La storia si introduce con una premessa molto interessante, volendoci accompagnare nella Berlino del tardo '800 per conoscere il lato più lussurioso della città e quello più tenuto all'oscuro.
Si seguono le vicende di Achill, giovane tedesco di origine francese, che passa le sue serate in locali queer, allietandosi con droghe e giovinetti travestiti e non, in compagnia dei fidati amici.
Achill è un giovanissimo tenente dell'esercito tedesco (qui, penso ci sia una lieve incoerenza, avendo Achill solo 18 anni. Dubito che a quell'età si possa essere già tenenti), amante dei lussi e degli sfrenati sfarzi di Berlino, odiato dal padre, che lo bistratta, per la sua sessualità.
È stato molto interessante vedere una storia che tratta di argomenti lgbt+ ambientata in un'età diversa dalla nostra, quando queste sessualità non erano conosciute o comprese a pieno.
Tuttavia, avrei amato vedere l'opinione e le reazioni di altri personaggi (tranne il padre e gli amici di Achill) davanti alle azioni così peculiari per il tempo.
Avrei voluto immergermi a pieno nella mentalità della Berlino del 1888, ma per ora, ho solo seguito le varie avventure dei personaggi principali. Ci sarà certamente tempo per fare questo, avendo io letto poco più di 5 capitoli, ma, essendo un romanzo storico, mi aspettavo di essere trasportata in quella realtà in modo più radicale.
Ho trovato l'intreccio interessante, e l'ho letto con discreto piacere, ma sono rimasta un po' interdetta da alcune cose. La principale è stata quella delle azioni compiute da Reginar, personaggio a dir poco particolare, che si lega ad un altro problema legato ai personaggi: la velocità di alcuni cambiamenti.
Partiamo da Reginar, menzionato poco fa, egli ci viene introdotto come il compagno di Achill, il nostro protagonista, ed è un ragazzo chiuso in se stesso e pieno di gelosia per il suo amato. Achill è invece un giovane sempre in cerca di nuove esperienze, e non si fa problemi a ' tradire' il legame con Reginar pur di poter godere dei servizi e gli amori di altri uomini.
Reginar non può sopportare ciò e, spinto dagli amici di Achill lo confronta,  mentre quello è già a caccia di un nuovo compagno, affascinato dai modi e dalla bellezza di un giovane militare.
Tutto ciò costituisce una premessa molto interessante, la rottura di una coppia e la creazione di una nuova, che vanno a minare l'equilibrio tra i personaggi fin dagli albori della trama.
Tuttavia, la mia critica concerne ciò che accade poco dopo. Infatti, mentre Achill intraprende una nuova storia con il dolce Leonard, Reginar non può che soffrire della separazione e, dopo aver supplicato Achill di riprenderlo, medita vendetta, per poi attaccarlo violentemente, pensando che se non può averlo lui non avrebbe dovuto averlo nessuno.
È un momento di grande pathos e climax emotivo che costituisce una svolta nella trama e nella caratterizzazione, ma  ahimé è accaduto troppo presto.
Forse avrei aspettato un altro capitolo e avrei continuato a focalizzarmi sulla rabbia sempre crescente di Reginar, che lo porterà a compiere un tentato omicidio.
Infatti, questo personaggio l'ho visto cambiare forse troppo radicalmente, quando avrei preferito una gradualità nel suo impazzire.
Ciò non è esattamente una critica, ma un consiglio spassionato all'autrice da lettrice.
Anche il miglioramento del carattere di Achill sarebbe stato più interessante se graduale, ma da una parte lo capisco.
Il giovane tenente è completamente innamorato del bel Leonard e tende ad addolcire le sue azioni, anche inconsciamente, per conquistarlo.
Ci sta, l'amore cambia il nostro modo di vedere il mondo, ma anche qui avrei preferito un passaggio più lento.
Per il resto, non ho avuto l'occasione di poter leggere la trama nella sua interezza. Ma, come inizio, devo dire che è davvero innovativo e interessante.

I personaggi sono ben studiati, caratterizzati non in modo piatto, ma con sfaccettature diverse e interessanti.
Achill è sprezzante, sarcastico, frivolo, eppure è, allo stesso tempo, peculiarmente fragile.
Reginar, che sembrava essere la vittima della situazione, si trasforma in un carnefice, accecato da un adorazione totale per il nostro bel tenente,per il quale è gelosamente ossessivo e assume sempre di più comportamenti abusivi nei suoi confronti, cosa non banale e che spero sia continuata con la giusta profondità.
Per quanto riguarda Leonard non l'ho ancora inquadrato benissimo, ma mi sembra un ragazzo determinato e dal cuore gentile, con desideri di espressione personale che vengono soppressi dalla società in cui si è ritrovato. Spero anche in questo caso che la scrittrice possa concentrarsi su questo tema interessantissimo.
Infine Khaos, il fratello di Achill, è forse il personaggio che viene preferito dai lettori. Di indole cortese e atteggiamenti pacati bilancia l'equilibrio spezzato dalla figura caotica di Achill.
Eppure, ritengo non sia molto coerente con la mentalità del tempo. Essendo cresciuto in una casa dove il padre è particolarmente severo, omofobo e aggressivo nei confronti del figlio maggiore, sarebbe stato forse più probabile se anche Khaos avesse sviluppato una mentalità del genere.
Ma il nostro giovane ha un pensiero molto aperto e inclusivo, che sembra stridere con la figura del padre.
Non mi fraintendete, ho apprezzato per quanto ho potuto il personaggio, però sono rimasta lievemente interdetta.

La grammatica è pressoché perfetta.
Ci sono certamente dei refusi, errori di battitura e alcune imprecisioni nella punteggiatura, ma non li ho trovati talmente presenti da poterli segnalare.
Il che è un ottimo segno. La nostra autrice ha un'ottima conoscenza della grammatica italiana, ma le consiglierei comunque una rapida revisione per cancellare i pochi refusi che ci sono.
Una cosa che forse non ho apprezzato particolarmente è stato il ripetere vari vocaboli durante delle frasi. Consiglierei come sempre di utilizzare dei sinonimi, che danno più respiro e vitalità al testo.

Lo stile è scorrevolissimo, ma allo stesso tempo ottimo. Mi è capitato spesso di aver letto storie sì scorrevoli, ma dal registro linguistico basso e il lessico inadatto.
Questo libro ha uno stile di narrazione davvero particolare, privo di fronzoli e costruzioni artificiose.
Si va dritti al punto, lasciando che siano i movimenti dei personaggi e le loro azioni ad esserne protagonisti, mentre lo sfondo assume tinte sfumate.
Sinceramente non mi sarebbero dispiaciute descrizioni più dettagliate degli ambienti, ma la scrittrice è stata brava nel far concentrare il suo lettore sulle azioni continue e rapide intrigandolo nel continuare.

Tiriamo le somme della mia recensione!

✑Mi è piaciuto questo libro?
Per i capitoli che ho letto posso dire che sì, mi è piaciuto. Ho già detto di non poter giudicare pienamente il libro per quanto riguarda la coerenza storica, ma, da lettrice esterna, ho apprezzato ciò che ho potuto analizzare.

✑Lo consiglierei?
Sì. È molto scorrevole e offre una trama interessante.

✑Cosa migliorerei?
Forse prenderei più tempo per esplorare certi cambiamenti nella psiche dei personaggi. Starei più attenta al lessico, essendo alcuni vocaboli utilizzati troppe volte e ripetitivi.

✑Cosa mi è piaciuto di più?
L'idea alla base e lo stile.

✑Cosa di meno?
Forse alcune caratterizzazioni dei personaggi. Non c'è nulla da cestinare, perché sono ben fatte,ma alcune mi hanno messo un po' di incertezza nella loro coerenza.

✑Voto finale?

☆☆☆☆/☆☆☆☆☆
Quattro stelle su cinque.
Per ora è il mio voto migliore!

Ave atque Vale.

Catullo

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