🏛FIGHT🏛

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Buongiorno miei gentili lettori, oggi sono qui per recensire la storia "Fight" di GreyMoon1234 un racconto molto breve, che conta solo due capitoli

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Buongiorno miei gentili lettori, oggi sono qui per recensire la storia "Fight" di GreyMoon1234 un racconto molto breve, che conta solo due capitoli.
Cosa me ne sarà parso?

La copertina non è male, anzi ci sta con il contenuto e il messaggio della storia, ha un impatto visivo notevole sul lettore, dovuto ad un ottimo contrasto

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La copertina non è male, anzi ci sta con il contenuto e il messaggio della storia, ha un impatto visivo notevole sul lettore, dovuto ad un ottimo contrasto. Le pecche però ci sono, una di queste è proprio il nome dell'autrice.
È illeggibile, fin troppo piccolo, e si fa molta fatica nel vederlo. Poi ritengo che la qualità dell'immagine della fenice non sia delle migliori, consiglierei infatti di cercare un'immagine più nitida, che mantenga quel contrasto con lo sfondo.
Infine il font del titolo non mi è piaciuto affatto, essendo in parte in stampatello e in parte in corsivo.

Come parlare della trama di quest'opera? Essendo una storia breve, composta da soli due capitoli, non voglio spiegare il suo intreccio,ma parlerò brevemente del tema e dei due capitoli presenti.
Premetto che potrei fare spoiler, ma per parlare della trama devo specificare alcuni eventi di questa.
Il primo capitolo è incredibilmente accattivante.  Non sappiamo cosa sta succedendo ma c'è un qualcosa di strano, di sinistro, di sbagliato. La nostra protagonista disperata e si sente una strana tensione nell'aria. In pochi passaggi si riesce a capire che tutto è finto, tutto è un sogno, dovuto all'assurdità di alcuni eventi; eppure la disperazione della nostra Susan è fin troppo reale.
In questo vago scenario onirico si svolge ben metà della brevissima vicenda suddivisa tra sogno e realtà.
Questo primo capitolo è molto intrigante, quasi viscerale.
Non capiamo a pieno ma possiamo raccogliere dei pezzi.
Cerchiamo di spiegarci ciò che succede, perché sta accadendo.
Perché Susan non muore, perché ne è terrorizzata, chi è l'uomo che la spaventa così tanto. Non sono di manica larga nelle recensioni, ma questa breve parte mi ha colpito. Mi ha davvero fatto sentire qualcosa.
Il secondo capitolo invece spiega l'incubo vissuto nel primo, distaccando un mondo onirico da uno reale.
Susan si risveglia catapultata nella sua realtà familiare e così capiamo che l'incubo ormai è diventato un assiduo compagno delle sue notti.
Ci viene spiegato da un dialogo tra lei e il marito la simbologia del sogno fatto, ma ciò accade forse un po' troppo chiaramente.
Mi spiego; la stesura e l'idea di questa storia è buona e il suo stile è davvero interessante, tuttavia, forse sarebbe stato meglio se non tutto fosse stato rivelato, se la malattia di Susan non fosse stata mostrata al lettore subito ma più lentamente, costruendo tensione e interesse in questo.
Se i significati non fossero stati detti così apertamente, lasciando un mistero velato, ma intuibile, forse la trama avrebbe acquistato un valore maggiore. Queste critiche, tuttavia, sono molto soggettive. La trama, per una storia così  corta è quasi ottima, ma era un punto che avrei voluto capire.
In ogni caso sono gusti e sono opinioni, spero che l'autore/autrice mi capisca.

Le basi per Fight sono quelle di una tragedia terribile, ma comune; una malattia vissuta non solo dalla vittima, ma dalla sua famiglia. Forse "banale", ma allo stesso tempo interessante e viva. In questo caso non ha importanza la semplicità di un tema, ma le emozioni con cui questo è riportato. Dunque complimenti a chi lo ha scritto, sono rimasta sorpresa da questo libro.

Il personaggio principale è Susan, ma purtroppo non ho avuto occasione di delinearsi pienamente in questo libro.
Ciò però non significa che non sia stata scritta bene. Essendo i capitoli sotto un punto di vista suo, anche se narrati in terza persona (alleluja, viva la terza persona) ci si può immedesimare col suo dolore e la sua paura. In questa vicenda non ci concentriamo sulle sue caratteristiche fisiche e psicologiche, ma sulle sue emozioni. E ciò in questo tipo di racconto va benissimo, rientrando naturalmente nella narrazione. Susan non viene presentata in modo artificioso da un narratore esterno o in un dialogo, ma si esprime attraverso le parole che accompagnano il suo viaggio. È una donna tormentata e timorosa, ma allo stesso tempo dal grande coraggio. Umanissima. Ho trovato più profondità in lei che in molti altri personaggi di storie ben più lunghe.

La grammatica nel complesso è piuttosto buona. Ci sono delle piccole disattenzioni nella punteggiatura e alcuni errori ripetitivi come l'assenza di soggetto (seppur facilmente intuibile) in alcune frasi, o la costruzione erronea di alcuni periodi, ma questi possono essere facilmente rimossi dopo un'attenta revisione.

Lo stile mi è piaciuto molto, soprattutto nella prima parte, dove le azioni e reazioni dei personaggi sono accompagnate da una minuziosa capacità descrittiva. Mi hanno colpito i dettagli nel narrare questi eventi, come quello dell'assottigliarsi delle pupille della donna in un momento di paura o nelle descrizioni del corpo esanime di Susan.
Il lessico è quasi perfetto, ben studiato e di un buon livello, dando qualità alla storia, l'ho apprezzato particolarmente nella prima parte, e mi è sembrato degno di nota.

Ma facciamo un bilancio generale

□ Mi è piaciuta questa storia?
Sì. Breve e concisa mi ha lasciato piacevolmente colpita

□ La consiglierei?
Sì.

□ Cosa migliorerei?
Mi prenderei più tempo per esplorare la malattia di Susan e alcuni temi della storia, cercando di rivelare in modo più naturale la trama.

Voto?

☆☆☆☆/☆☆☆☆☆

La tua storia è molto buona, ma non è ancora perfetta. Complimenti!

Ave atque Vale

Catullo

Cronache da Roma [RECENSIONI]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora