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A/N: sono tornata! Scusate per l'assenza, ma l'estate sta cominciando a farsi sentire e quindi ci sarò di meno. Volevo ringraziarvi per gli 1K, siete fantastici!

James

Dopo cena, finalmente, tutti tornammo nelle nostre Sale Comuni per riposarci. Era stata una giornata stressante a dir poco, potenzialmente mortale.

Ormai avevamo festeggiato in abbondanza e la maggior parte degli studenti erano già a dormire, ma noi non eravamo per nulla stanchi.

Avevo tenuto a freno per tutto il giorno la curiosità verso il mio trofeo, la piccola scatola che avevo preso dal collo del Runespoor durante la Prova. Ora, però, io e i miei amici ci eravamo radunati intorno ad un tavolino, osservandola con circospezione.

«Avanti, cugino, aprila...» Louis si sfregò le mani, curioso più che mai.

La scatoletta aveva un piccolo meccanismo non troppo complicato, riuscii ad aprirla senza nemmeno usare alohmora. In ogni caso, probabilmente era protetta da incantesimi e non avrebbe funzionato.

Dentro di essa c'era solo una pergamena abbastanza piccola, legata con un fiocco rosso per chiuderla. Subito slacciai il nodo, impaziente di leggerne il contenuto.

Rimasi alquanto deluso e la lessi ad alta voce. Era una storiella che non avevo mai sentito prima, parlava di una principessa che si pungeva con un arcolaio incantato e si addormentava. Non era nemmeno di Beda il Bardo.

«Oh andiamo, ho rischiato di essere sbruciacchiato per una favoletta da quattro soldi?» mi lamentai.

Ellie, accanto a me, scosse la testa e mi prese la pergamena di mano. La lesse in poco tempo, con un'espressione concentrata e un sopracciglio alzato.

«È una favola babbana molto famosa. Sicuramente sará un indizio per la prossima prova, dovremmo ragionarci meglio su...» concluse, appoggiando il foglio sul tavolino.

Zoey appoggiò la testa sulle sue mani: «Non possono di certo farvi addormentare, altrimenti come completereste la Prova?»

«Comunque meglio prepararsi per un incantesimo del sonno, per il momento è l'ipotesi più plausibile che abbiamo.» suggerì la mia ragazza.

«Beh, qualunque cosa sia, io ora me ne vado a dormire... Buonanotte gente!» esclamò Sarah, alzandosi dal suo divanetto. Salutò Louis con un bacio, poi se ne andò verso il Dormitorio

Ben presto, anche gli altri la seguirono, lasciandomi da solo con Elizabeth.

«Giornata impegnativa eh?» le sorrisi e lei ridacchiò.

Incrociò le braccia al petto: «Te l'avevo det-»

«No!» la interruppi «Non me ne sono ancora pentito. Non avrai ragione, amore, mi dispiace.»

Lei roteò gli occhi: «La speranza è l'ultima a morire... Se non muori tu, certo.»

Risi, poi scossi la testa: «Abbiamo ancora qualche mese, almeno.»

Con quell'indizio, poi, ancora di più. Cosa poteva essere di così pericoloso una favoletta per bambini che conteneva un semplice incantesimo del sonno?

«Spero di più...» mormorò, dandomi un bacio sulla guancia.

«Andiamo a dormire?» proposi, prendendola per mano.

Elizabeth annuì: «Buonanotte, James.»

«Buonanotte, Ellie.»

Elizabeth

«Dove stiamo andando, Alex?» chiesi al ragazzo che mi stava trascinando nei corridoi della Beauxbatons.

Lui si fermò un secondo e sussurrò: «Dobbiamo rubare gli ingredienti per la pozione...»

Rubare? Nessuno aveva parlato di rubare. Non avevo intenzione di farmi buttare fuori dalla scuola a calci, soprattutto all'ultimo anno.

«Che cosa?!» esclamai, forse un po' troppo forte perché un paio di ragazzi si voltarono verso di noi e Alex mi zittì con un dito sulla bocca.

Il ragazzo ricominciò a camminare a passo svelto: «Come pensavi che avremmo ottenuto degli ingredienti così rari, mh? L'importante è non farsi beccare.»

Stavo cominciando già a pentirmi di aver accettato a quella follia. In fondo, però, volevo sapere la verità e conoscere finalmente la mia vera identità. Rimaneva il fatto che rubare era sbagliato.

Con qualche miracolo divino, riuscimmo ad arrivare alla dispensa senza essere visti da nessuno. Fui grata che nessun altro studente ci avesse visto, poiché eravamo due volti noti e quindi saremmo stati facili da riconoscere.

Forzai il lucchetto con una forcina, senza correre il rischio di usare la magia ed essere scoperti, poi Alexandre tirò fuori una specie di lista dalla tasca di velluto azzurro della sua divisa.

«Ci servono quattro cose: tre gambi di Arabetta comune, ha dei piccoli fiori bianchi, due gocce di veleno di Velenottero-»

«Veleno di Velenottero?!» chiesi.

Non volevo che mi si cancellasse la memoria, nemmeno i brutti ricordi. Era molto pericoloso da usare.

Alex annuì: «Qui dice che serve a stimolare i ricordi dimenticati, insieme all'Arabetta che estrapola il nostro DNA...»

Ora capivo perché era una pozione di livello così avanzato. Era rischiosa e ci voleva una mano precisa e ferma. Potevamo rischiare di crearci dei danni permanenti.

Sospirai: «Che altro serve?»

Il ragazzo lesse ad alta voce: «Un cucchiaio di curcuma e... Oh, questa dobbiamo prenderla dopo... Acqua dalla Fontana della Giovinezza.»

Mi guardai intorno. Lo sgabuzzino degli ingredienti era molto bene fornito, ma dovevamo fare in fretta prima che qualcuno ci scoprisse.

Salii su una scala e cominciai a cercare tra le polveri. Dopo qualche minuto, presi un vasetto che conteneva una spezia arancione e lo portai giù. Alex prese un sacchettino e, con un cucchiaio, ce la mise dentro.

«Ok, ho preso anche l'Arabetta. Ci manca solo più il veleno.» cercò veloce nel reparto giusto e ne trovò una provetta «Passami un'altra provetta vuota.»

Ne prese due gocce con il contagocce, poi la rimise a posto. Poi si infilò il nostro bottino in tasca e si diresse verso la porta: «Forza, abbiamo fini-»

Fu interrotto sentendo una chiave che girava. Immediatamente lo tirai verso di me, sotto al tavolo. Gli imposi di fare silenzio, mentre osservavo.

Il professore di Pozioni della Beauxbatons era entrato insieme ai tre Presidi e stava parlando di qualcosa che non capivo. Sicuramente riguardava la seconda Prova, ma non riuscivo a sentire ciò che stavano dicendo.

«... Abbiamo finito le dosi, dobbiamo assicurarci che la radice cresca in tempo...» fu l'unica cosa che riuscii a cogliere.

Che radice poteva essere? Doveva trattarsi per forza di una pianta sonnifera, ma senza sapere quale non potevo aiutare James. Avrei fatto ricerche, ma prima dovevamo uscire senza farci scoprire.

Feci segno ad Alex di correre verso la porta, che per fortuna era rimasta aperta, mentre i professori erano girati. A passo leggero e rapido riuscimmo ad uscirne, correndo per i corridoi fino a quando non arrivammo al cortile centrale, dove si trovavano anche i miei amici.

«Woah, per un pelo...» rise Alexandre, appoggiando una mano sulla mia spalla.

Io risi allo stesso modo: «Devo ammettere che è stato divertente!»

Lui si guardò intorno, poi si avvicinò al mio orecchio e sussurrò: «Io penso all'acqua, ci vediamo domani qui, così troviamo un luogo adatto per cominciare la pozione.»

Io annuii, poi alzai un braccio per salutarlo: «A domani, Alex!»

Camminai verso il gruppo dei miei amici, mentre James osservava sospettosamente il mio ipotetico fratello che si allontanava.

A/N:
Ce l'ho fatta! Ho pubblicato! We are the champions! Ecco il capitolo, vi piace? Vi sono mancata? (Più i miei personaggi di me, forse...) Quale sarà la misteriosa seconda prova? Voglio sentire le vostre ipotesi!
Au revoir!

Legacy - James Sirius PotterDove le storie prendono vita. Scoprilo ora