Elizabeth
Giornata intensa era un eufemismo. Avevo scoperto di avere un fratello, quasi rotto con il mio ragazzo e poi dormito per dodici ore di seguito contro la mia volontà.
Ora, accoccolata accanto a James, non avevo nessuna intenzione di fare un altro sonnellino. Ero sveglia, ed ero decisa a rimanerci.
Il mio ragazzo mi scostò i capelli dalla fronte e vi lasciò un bacio leggero: «Mi era mancato tutto questo.»
Annuii. Era passato un sacco di tempo dall'ultima volta che eravamo rimasti soli e tranquilli. Come sempre, la mia vita era un completo casino e ce l'avevo infilato dentro.
«Mi dispiace di non avertelo detto...» sussurrai, rigirandomi tra le sue braccia in modo da poterlo guardare in volto.
James sorrise e mi accarezzo la guancia. Mi sciolsi nel suo tocco e inspirai il suo profumo, dopo molto tempo: «Non ti preoccupare. Come ci si sente ad avere un padre?»
Ci rimuginai. Con tutto quello che era accaduto non avevo avuto nemmeno il tempo di metabolizzare il tutto. E se subito mi ero sentita liberata e serena, ora ribollivo di rabbia.
Quell'uomo, nonostante avesse dei sospetti, aveva per anni ignorato completamente la mia presenza e, casualmente, proprio ora che ero cresciuta e avevo vinto la Coppa del Mondo mi veniva a cercare. L'unico che si fosse mai comportato da padre con me era Dave, il marito di mia madre. Sicuramente non dovevo quello che ero al Ministro Dubois.
Non avevo bisogno di lui. Ero contenta che Alex fosse mio fratello e di avere un altra persona vicino a me, ma questo non significava che avrei buttato via tutto ciò che avevo costruito in questi anni per lui e suo padre. In più, il Ministro aveva una moglie. Non osavo immaginare come si sentisse quella donna al pensiero che il padre di suo figlio avesse avuto un'altra relazione.
«Beh, se pensano che le cose cambieranno da un giorno all'altro, si sbagliano. Sono io che ho fatto un favore ad Alex, non il contrario. Non ho mai voluto un padre.» dissi, seria.
Lui ridacchiò: «Con quella faccia fai un po' paura... Non picchiarmi!»
Roteai gli occhi: «Sei sempre il solito idiota, sto cercando di fare un discorso serio.»
Lui non mi stava già più ascoltando, intento com'era a fissare le mie labbra. Mi dimenticai improvvisamente di tutto quello che stavo dicendo.
«Che hai detto?» sorrise, ad un millimetro dal farle toccare.
«Ho detto,» sussurrai «che sei un idiot-»
Le nostre labbra si scontrarono. In pochi secondi, ero schiacciata contro il divano sotto il mio ragazzo, le mani nei suoi capelli e una gamba intorno alla sua vita.
La porta che dava sul dormitorio femminile si spalancò di colpo, facendoci sobbalzare.
Sarah aveva addosso il pigiama e stava correndo dritta verso il bagno. Mi precipitai subito a vedere se aveva bisogno di una mano.
La mia amica era china sulla tazza, come se avesse appena rigettato. Le tirai su i capelli e le accarezzai delicatamente la schiena, fino a quando non si mise seduta.
«Scusatemi... Non volevo interrompervi...» mormorò.
La sua carnagione scura aveva preso delle tonalità preoccupante tendente al verde oliva: «Stai bene?» le chiesi.
«Mh mh... Devo aver mangiato qualcosa che mi è rimasto sullo stomaco. Non ti preoccupare, torno a dormire...» si alzò, un po' traballante.
Le misi una mano sulla schiena: «Vuoi che ti accompagni?»
Lei scosse la testa e mi sorrise: «Resta pure con Jay, ce la faccio.»
Quando mi ero assicurata che stesse bene, tornai da James e mi sedetti accanto a lui sul divano. Lui mi mise un braccio intorno alla spalla, poi guardò verso la porta del dormitorio femminile.
«Che le succede?» chiese, le sopracciglia corrucciate.
Scossi la testa. La storia del cibo non mi aveva convinta, sicuramente c'era sotto qualcos'altro. Speravo solo nulla di grave.
«Non ne ho idea, speriamo che domattina stia meglio...» mormorai.
Lui sorrise: «Beh, se va tutto bene, direi di ricominciare da dove eravamo rimasti...»
Risi: «Sei proprio stupido...»
James
Era passata una settimana dalla Prova e le cose era tornate alla normalità. Beh, quasi alla normalità, dato che Louis e Sarah si comportavano in modo strano. Questa scuola causava troppi problemi alle coppie.
«... James, mi stai ascoltando?» la voce di Ellie e una sua occhiataccia mi riportarono al compito di Storia della Magia davanti a me.
Eravamo nella Sala Grande durante un'ora dedicata allo studio, ma io stavo pensando a tutt'altro.
Ellie incrociò le braccia al petto, facendo dondolare il ciondolo che le avevo regalato: «Se non passi i M.A.G.O. non puoi diventare un auror.»
Sbuffai, appoggiando la testa sul tavolo: «Come se imparare a memoria le date della Prima Guerra Magica mi fosse utile nella vita...»
Lei roteò gli occhi: «Studiare la storia serve a non ripetere gli errori e a trovarsi preparati in qualsiasi situazione. E poi è interessante.»
«Dio, sembri mia cugina...» mormorai.
«Sii più specifico!» rise lei.
La sua risata era contagiosa. Mi faceva passare subito qualsiasi tipo di noia, rabbia o tristezza. Non potevo fare a meno di ridere anche io.
«Scusate l'interruzione, ragazzi... Ho una notizia!» Alexandre Dubois appoggiò una mano sulla spalla della mia ragazza.
Lei sobbalzò, e io gli scoccai un'occhiataccia. Solo perché era suo fratello non significava che mi stesse simpatico. Lo consideravo ancora un figurino un po' troppo innamorato di sé stesso.
Lui continuò, ignorandomi: «Mio padre vuole incontrare i Campioni! Purtroppo non è riuscito a liberarsi per la Prima Prova come aveva promesso, ma finalmente la prossima settimana può venire qui a scuola! E, soprattutto, può incontrare te, Liz...»
Ellie si voltò a guardarlo: «E chi ti dice che voglia incontrarlo, scusa? Ti ho detto che avrei fatto il maledetto test, ma non muoio dalla voglia di parlare con l'uomo che ha abbandonato mia madre... Se lo ha sempre saputo sarebbe potuto venire a cercarmi anni prima.»
«Andiamo, non dire così, lui è al settimo cielo...» esclamò Dubois.
Lei sbuffò: «Ci penserò, ma non ti prometto niente.»
Lui sorrise: «Beh, fantastico! Ci vediamo ad Antiche Rune, Liz. Potter...»
Mi salutò con un cenno del capo, che ricambiai, per poi rivolgermi alla mia ragazza: «Che vuoi fare?»
Lei scosse la testa, appoggiando il mento su una mano: «Non lo so... Speriamo solo che questa storia finisca presto.»
A/N:
Ciao gente! Sono viva! Ecco un nuovo capitolo, che dà inizio alla terza parte della storia! Finalmente conosceremo il famoso Ministro Dubois, ci sono nuovi problemi nella'aria? E perché Sarah e Louis sono così strani? Anche la coppia più solida sta vacillando? Ditemi le vostre supposizioni e ci rivediamo (speriamo in un tempo ragionevole) ad un prossimo capitolo!
Au revoir!
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Legacy - James Sirius Potter
Fiksi PenggemarSEQUEL DI RIVALRY (DISPONIBILE SUL MIO PROFILO) James ed Elizabeth stanno finalmente insieme, niente amici gelosi, niente stampa, niente Bolidi. Il settimo anno ad Hogwarts sta per iniziare ma insieme ad esso una antica tradizione, che li trasporter...